SLOWJAZZ, LA RASSEGNA PROMOSSA DA ‘MASSERIA PICONE’ E ‘CASERTA JAZZ FESTIVAL’

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CASERTA – La Masseria Picone in collaborazione con il Caserta Jazz Festival è lieta di presentare: SLOWJAZZ rassegna estemporanea di musica en plein air. Un’idea “estemporanea”, cotta e mangiata, organizzata in una settimana senza pensarci su più di tanto, e spesso le migliori idee nascono così.   La Masseria Picone azienda elicicola e agriturismo, è un’attività agricola a conduzione familiare, un chiaro esempio che oggi più che mai con l’agricoltura si può fare impresa, rispettando il proprio territorio e la tradizione, magari strizzando l’occhio all’innovazione e sempre nel pieno rispetto della sostenibilità ambientale. Stefano Marra, Presidente della Rete d’Impresa Elicicoltori Italiani Autonomi,  descrive così lo spirito che ha animato questa ennesima avventura “Qualcuno ha paragonato questa pandemia a una guerra. E proprio come quando finisce una guerra, nella gente nasce quella irrefrenabile voglia di vivere e di socializzare. Abbiamo bisogno di respirare, di stare all’aria aperta, senza essere confinati tra quattro mura, esigenza più che comprensibile considerato ciò che abbiamo vissuto tutti negli ultimi due anni. È vero, non siamo riusciti ancora a scrollarci di dosso la paura, e la perenne mascherina sul viso ci ricorda che non siamo ancora fuori pericolo, anche se il peggio sembra ormai passato. Bisogna esorcizzare questo brutto periodo che ci ha visto protagonisti, ed è proprio per questo motivo che l’agriturismo Masseria Picone ha ideato, in collaborazione con il Caserta Jazz Festival, un evento dedicato ai propri ospiti, in un contesto piacevole, accogliente, affinché possano godere dei paesaggi bucolici e dell’aria pura che solo l’entroterra casertano può offrire, ovviamente garantendo la sicurezza e il rispetto delle norme vigenti anti-covid. Oltre alle consuete proposte come la degustazione di vini del territorio, le visite guidate ai vigneti o al campo per l’allevamento delle chiocciole, l’idea di offrire in accostamento al pranzo domenicale, anche una proposta musicale di qualità, diventa una interessante alternativa che sposa due mondi culturalmente molto affini, quello del buon cibo con quello della buona musica.”   Sull’aia attrezzata e coperta da gazebo, gli ospiti dell’agriturismo potranno godere dell’ottimo pranzo con ingredienti a Km.0, preparato dalle mani esperte dell’agrichef Annamaria Resse, e contestualmente partecipare alla degustazione dei vini dell’azienda Marra Winery, così come pure della pasta artigianale prodotta con grani antichi campani dell’azienda Rosema, senza dimenticare le ottime chiocciole allevate in sede e che sono anche il filo conduttore dell’evento.   Perché SLOWJAZZ? Perché mai come in questo momento abbiamo bisogno di ritmi lenti, slow, di rilassarci per riprenderci dallo stress post pandemico. Una giornata all’aria aperta, in un ambiente sano, diventa un toccasana, se a questo si associa un rinforzo positivo come il cibo e la musica, potrei quasi dire che SLOWJAZZ sia addirittura terapeutico … anzi, togliamo il quasi.questo afferma Edgardo Ursomando, ideatore e direttore artistico del Caserta Jazz Festival, e continua “Non è un caso se Castel Campagnano dal 2012 si può fregiare del titolo di Città Slow. L’antico borgo incastonato nella valle del medio Volturno, è la cifra del concetto del buon vivere. La qualità della vita e il valore del patrimonio culturale, naturalistico, paesaggistico ed enogastronomico che contraddistingue questo territorio, rende Castel Campagnano lo scenario naturale per delle incursioni culturali come può essere una rassegna jazz en plei air? E poi la lumaca, anche se sarebbe meglio chiamarla chiocciola, l’animale iconico per la lentezza. La lumaca è slow.   La scelta di organizzare una rassegna musicale su di un’aia non è così peregrina, il jazz non è nuovo a locations del genere e il connubio con il vino è ormai un must. Le note jazz che rimbalzano tra le masserie, fanno tornare indietro con la memoria, proprio a quell’immediato dopoguerra, nell’Italia ancora occupata dalle truppe degli alleati, quando dalle radio riecheggiava quello swing portato dai soldati americani, che veniva ballato nelle corti o nei giardini, facendo propri i passi del boogie woogie o del lindy hop.   Ma il jazz sa essere anche suadente, rilassante o capace di trasportare l’ascoltatore in atmosfere sudamericane o perché no, anche in quelle di un caffè parigino degli anni 30. Sonorità e stili che ritroveremo tra gli artisti che parteciperanno alla kermesse: il 30 maggio si esibirà Elio Coppola Trio feat Emilia Zamuner e Antonio Caps, il 6 giugno sarà il turno del Comoverao 4tet, mentre il 13 giugno arriverà Dr. Jazz & Dirty Bucks Swing Band, il 20 giugno suonerà il Pietro Condorelli Trio e 27 giugno il concerto conclusivo sarà affidato a Oscar Montalbano & Lulù Swing. Una proposta artistica di qualità che rende l’evento una piccola chicca per gli appassionati della buona musica.