ASL, OSPEDALI & OSPEDALI E… POI?

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(f.n.) – Il direttore generale dell’Asl, Ferdinando Russo, passa da un microfono all’altro e a colpi di citazioni e di “mi ricordo che”, ricicla e ricopia e rimpasta le dimensioni immaginifiche di una sanità locale che, in realtà, fa acqua da tutte le parti ma che, guarda caso, nelle feste comandate, non si ha alcuno “scuorno” a descrivere come perfettamente efficiente. Nella conferenza stampa di qualche giorno fa, in cui ha diviso con il sindaco Mirra, la corona dei presunti successi in cui si è distinto l’Ospedale Melorio nel periodo dell’emergenza Covid, il Dg ha riacceso le illusioni elettorali attorno al futuro di un Ospedale che nel 2018, come risulta dal Piano Sanitario Regionale, fu declassato a poliambulatorio, condizione confermata dal Tar che bocciò il ricorso del Comune…questa è la realtà dei fatti, sempre che qualcosa nel frattempo, non sia stato modificato e nessuno ne abbia contezza ma… non finisce qui, perché la foga entusiastica dei big, travalica le trincee del possibile, per approdare nei sogni liquidi che, ultimamente, caratterizzano la dialettica politico-elettorale: i nuovi Ospedali. Siamo ancora in attesa che qualcuno tra direzioni strategiche, notabili e politici dei vari schieramenti, emerga da quello che sembra un letargo “combinato” e mostri la chiara ed onesta volontà di penetrare la nebulosa che avvolge la storia del nuovo ospedale di Sessa Aurunca, che già si parla della costruzione di un altro nuovo Ospedale a Santa Maria C.V. …e inizia l’andirivieni degli studi di fattibilità tra i geni dell’Asl e la Città del Foro, prima ancora che a qualcuno punga vaghezza di chiedersi se il Piano regionale, sia stato modificato in tal senso e se ci sia o meno l’accordo con il Ministero…Ma, ovviamente nel regno della chiacchiera del din don de noautri, l’impossibile diventa possibile, tranne poi… bloccare tutto e calare con grazia, una pietosa coltre di silenzio che, secondo la tradizione della cofecchia andata male, dovrebbe impedire a chiunque di interrogarsi…Forse il Dg non ha ancora afferrato il concetto ispiratore di fondo, che è alla base di ogni critica…E’ nostro preciso diritto aspettarci che nei posti chiave di un’azienda pubblica, vi siano persone responsabili e “specchiate” che, per quanto si possa essere noi, brutti sporchi e cattivi, siano in grado sempre e comunque di metterci nelle condizioni di ricrederci e di ingoiare i nostri eventuali sospetti. Di manfrine ne abbiamo registrate davvero troppe e caro Dg, sostituire per ragioni di opportunità, un componente dell’ufficio procedimenti disciplinari con un altro componente che, per altrettante ragioni di opportunità sarebbe stato il caso di evitare di nominare, significa appunto continuare a ritenere che noi da questa parte della barricata si sia il solito branco di imbecilli con l’anello al naso e se non fosse così ed i casi di omonimia fossero più d’uno in codesta Asl…basterebbe dirlo, o no? Hasta la suerte!