INTERVISTA A ROMOLO VIGNOLA, CANDIDATO SINDACO DI CASERTA

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   –   di Francesca Nardi   –                                                              

Il senso del pudore o ciò che resta dell’appartenenza ad un luogo, che non siano stati brutalmente calpestati dal passaggio scalmanato dei mercenari del pensiero, il tepore di un sentimento antico, che abbiamo conservato con estrema cautela, perché tutelasse noi da quella parte di noi, lacerata e smembrata e materia stessa dei tempi bui, esistono e chiedono conto ancora una volta a quel viandante camuffato da cittadino, che, spossato dal faticosissimo nulla, si adagia sulla sua sorte affermando cialtronescamente che sia già stata scritta. Chiunque egli sia, offende, ti offende, ci offende….nessuno scrive la storia di una città, il suo futuro se tu, voi, noi non guidiamo la sua mano. Scritta da chi? La filosofia rinunciataria annuncia la sconfitta, favorisce l’affaire e qualifica il vile per ciò che è. Si cade in piedi e nessuno dovrà sapere se sei morto dentro. Questa città ha bisogno di tornare ad essere un branco, di raschiare il terreno dai servi e liberare la propria storia, imprigionata nella Casa del Borbone, di reinventarsi nella lotta e nell’orgoglio…e solo quando da lontano sentiremo l’odore di sangue e sudore sapremo che è arrivato il momento di pensare ad un sindaco, un sindaco che traduca i grandi silenzi e ignori le piccole tempeste…che sia povero di spirito affaristico, che guardi alla luce del sole sfidandolo fino a che non tramonta sulla sua città, un sindaco che sia un arrogante spregiudicato nel chiedere amore per i suoi concittadini. Oggi incontriamo Romolo Vignola E NON SAPPIPAMO CHI SIA MA TUTTO SOMMATO NON SAPPIAMO CHI SIANO NEPPURE Marino, Zinzi, Giovine, Guerriero, Pulcino…HASTA LA VISTA!