CANDIDATURA ZINZI IN ASSENSO, COL DISSENSO O ALTRO?

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Di Nicolò Antonio Cuscunà

CASERTA – Le elezioni amministrative autunnali (3 e 4 ottobre p.v.), posticipate per la pandemia covid 19, potrebbero presentare delle sorprese. Nel centrosinistra,  la fuga in avanti (autocandidatura) dell’inviso ai casertani  Carlo Marino , di fatto ha costretto il variegato mondo di sinistra a correre ai ripari.  Il mondo progressista-riformista, laico, cristiano sociale, associazionista arcobaleno, non allineato al PD, ha preso le distanze presentando candidature alternative al decadente e stantio marinismo. Dal responsabile e partecipativo dibattito è emerso il  (parziale) coagulo nell’avvocato Romolo Vignola.  Non hanno recepito l’appello all’unità , esortato dall’architetto Raffaele Cutillo, il raggruppamento a sostegno del dott0or Lupo Giacomo Pulcino ( C.Bevilacqua, P.Canzano, De Pandis, consiglio di volpi: dannazione delle galline), e la lista (fai da te) del giovanissimo Raffaele Giovine. L’accordo tra Carlo Marino e il cosiddetto listone dei PIU’ (Biagio Esposito coordinatore, i fratelli Marzo, gli ex alleanzini Di Lella e Giovanni Lombardi , e dulcis in fundo il potente assessore Emiliano Casale), potrebbe rappresentare non il quarto asso per fare poker , ma l’affossamento e la sconfitta del PD e di Carlo Marino. Quest’assembramento è la dimostrazione arrogante del potere personale.In questo scenario il centrodestra è messo ancora peggio. La ritrosia d’accettare la candidatura a sindaco di coalizione del giovane Zinzi, iniziata in solitario andamento lento, meglio tardi che mai ha ottenuto l’investitura di coalizione ( 7 agosto c.m.). Non si hanno ancora notizie di attività sul fronte elettorale dei contenitori Fratelli d’Italia e Forza Italia. Non abbiamo notizie d’esultanze di Marco Cerreto , Giovanna Petrenga, Alfonso Piscitelli & C. . Osservando i manifesti, slogans e promesse elettorali del consigliere regionale Giampiero Zinzi,  s’evidenzia la corsa in solitario, per di più senza simbolo della Lega di Salvini. Senza tentennamenti diciamo che non c’è nulla da meravigliarsi. La candidatura Zinzi è da leggere nella classica, logora ed antica logica di certe scuole politiche (con comuni radici al PD di Marino e Tresca), per le quali la priorità è “occupare spazi”. Strategie e modo d’intendere l’impegno politico che hanno trovato terreno favorevole nel centrodestra casertano, ridotto ad una marmellata multifrutti. Centrodestra che non esprime classe dirigente con leadership, capace solo di maneggiare rapporti romani. La città non trova spazi d’attenzione, per questi signori , il bene comune è rappresentato solo da slogan utili a costruire trampolini per carriere personali. Di questo passo i risultati sono incerti e non favorevole alla svolta di cui Caserta ha bisogno,.Sconfitta voluta? Sconfitta camuffata d’impegno sacrificale? Sconfitta patteggiata ? La lega di Salvini, almeno per certi personaggi, è un utile carro temporaneamente utilizzato in attesa di nuovi lidi. Questi giochetti sono nella tradizione politica (di cui alle origini e ben radicate profonde radici) , e chi ha buona memoria  ricorderà il “ribaltone” fatto contro il governatore regionale della Campania Antonio Rastrelli (Alleanza Nazionale) ad opera di personaggi della stessa sua giunta. Allora , come interpretare lo scarso impegno dei capi e capetti casertani di F.d.I. e F.I.? Vuoi vedere hanno sgamato il giochetto del giovane prodigio? Potrebbe , comunque, anche trattarsi d’impreparazione organizzativa e impresentabilità di liste, prive di valori etici identitari e patriottici ? Oppure la giusta lettura di una candidatura (Zinzi) dalla quale ne usciranno tutti ridimensionati, tranne uno, il candidato sindaco. In effetti il giovane Zinzi , dalla candidatura non ha nulla di cui preoccuparsi; in caso di vittoria diventerà sindaco (a malincuore) , in caso di sconfitta resterà consigliere regionale  e addebiterà la sconfitta ai suoi compagni di strada. Delle due l’una , a perdere saranno solo i casertani. Ribadiamo, solo in quest’ottica si spiega il solitario ed anonimo avvio di una campagna elettorale senza simboli di coalizione , di partito e di candidati. E, chi ha tempo , non perda tempo, tranne che il nostro pensare malissimo non esprima riflessioni di verità. Di queste riflessioni (ci auguriamo di sbagliare) devono farne tesoro i casertani  che andranno alle urne e i pretendenti candidati sindaco e consiglieri.  Questi ultimi , lupi solitari, privi d’oggettiva possibilità di varcare la soglia del palazzo comunale, sede del Consiglio Comunale).  Testimoni non troppo inconsapevoli che a godere non saranno loro. Si deve impedire che Caserta cada dalla padella Marino in braci d’ingovernabilità . Forte dev’essere il senso di responsabilità di chi dice di perseguire il bene della città , e puntare ad assemblare ulteriormente le forze civiche , di sinistra riformista , laica e cristiano-sociali. Espressione d’intelligenza politico-amministrativa, obiettivo identico per il civismo moderato, liberale, cristiano e identitario tradizionale del centrodestra. Caserta ha bisogno di una svolta radicale e non può perdere l’occasione.