OSPEDALE SAN ROCCO, ARTE POVERA & AVVISI COL CEROTTO

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(f.n.) – E poi qualcuno sostiene che noi sappiamo soltanto criticare …ma secondo voi…se qualcuno entra al PO San Rocco e gli si para davanti, casualmente, il saggio d’arte concettuale, che qualcuno ha appiccicato con lo “sparadrappo” alla parete, per esortare il personale sanitario, che dovesse essere venuto a contatto con pazienti Covid positivi, a fare il tampone molecolare…quale impressione positiva riporterebbe del San Rocco? Ma al di là della scenografia del foglietto…non esistono protocolli?, e come funziona da queste parti?,…prima si portano i pazienti in reparto poi si verifica se sono positivi?, e poi si invita il personale a fare il tampone? Per non parlare del caos che si registra all’ingresso del Presidio, dove si imbrogliano le lingue sulle modalità previste per regolare il flusso dei visitatori. Ma Santa Cunegonda!…è mai possibile che in un Ospedale si debba procedere in questa maniera?, ma la Direzione Sanitaria o chi ne fa le veci, esiste o abbiamo scherzato su tutti i fronti? Tra l’altro, è trapelata la notizia che la carenza di personale cronica ed il sovraccarico di lavoro, anche quest’anno nella Uo di Ginecologia ed Ostetricia, stanno provocando gravi disagi e l’indolenza dei quadri dirigenti sull’argomento, rischia di determinare gravi conseguenze. Da Radio San Rocco News, apprendiamo infatti, che il primario, dottor Merola, (ieri mattina era da solo di guardia in reparto), ha avuto un malore. La regola vorrebbe che vi fossero sempre due medici in servizio e molto probabilmente, il superlavoro e lo stress hanno avuto la meglio sul primario e per coprire il turno, hanno dovuto avvicendarsi gli altri medici del reparto. La storia non ha insegnato nulla ai signori della Direzione Generale dell’Asl e, a quanto pare, neppure alla Ds del San Rocco, che ci risulta essere ancora in ferie, alla faccia dei problemi che si moltiplicano. Nessuno ricorda che anni fa, purtroppo, un giovane ginecologo venne colto da infarto e perse la vita, mentre lavorava in reparto ed un paio d’anni fa, fu il ginecologo Leonardo De Rosa a sentirsi male, a causa del superlavoro e dello stress ed oggi è toccato al primario. La situazione non sta diventando “oggi” insostenibile, perché ormai è tale da anni e ciò nonostante, qualcuno pensa alle conferenze dei servizi, per giustificare un disegno senza senso, che elucubra intorno ad un nuovo Ospedale, disegno elaborato, architettato e sostenuto da inqualificabili motivazioni, che non reggerebbero ad una riflessione appena più approfondita, se soltanto qualcuno, si decidesse a dire la verità e cioè che sarebbe stato un atto di intelligenza ed onestà politica, adoperarsi affinché il San Rocco venisse posto nelle condizioni di essere, ciò per cui era nato: una eccellenza e non demolito scientificamente, un pezzo alla volta. A chi interessa la situazione attuale della Ginecologia del San Rocco?, certo non a chi raduna nella propria segreteria, i vari ff di primario per parlare di strategia elettorale e non dei problemi sanitari impellenti…Ed intanto l’organico della Ginecologia dell’Ospedale aurunco, è costituito da sei medici, di cui 3 non fanno le notti, per “diverse ragioni” e 2 fanno i turni ridotti per altrettante “diverse ragioni”. A chi interessa che, con questi chiari di luna, sia comunque indispensabile, assicurare il reparto, il Ps, la sala parto e la sala operatoria?, fa testo quanto è successo in passato e quanto è accaduto ieri mattina?, ma no!…pensiamo piuttosto a fare i voti! Di cosa parliamo?, ce la va sans dire che la Direzione Sanitaria è stata puntualmente informata ma …pare non sappiano proprio cosa fare…carucci…Hasta la suerte!