‘CAMPANIA BY NIGHT’ ALL’ANFITEATRO DI SANTA MARIA CAPUA VETERE

0

L’Anfiteatro campano di Santa Maria Capua Vetere, sito della Direzione regionale Musei Campania, ospiterà due serate di grande musica l’8 e il 9 settembre 2021. L’iniziativa è programmata e finanziata dalla Regione Campania, organizzata e promossa da Scabec Spa, nell’ambito di Campania by Night, con la Direzione regionale Musei Campania diretta da Marta Ragozzino e l’Anfiteatro campano, diretto da Ida Gennarelli. Dopo le straordinarie esibizioni all’aperto del Teatro di San Carlo di Napoli a Piazza del Plebiscito  mercoledì 8 settembre 2021 alle ore 20.30 all’Anfiteatro campano andrà in scena l’ultimo appuntamento del ciclo di concerti “Il San Carlo sotto le Stelle”, diretti da Maurizio Agostini con l’Orchestra del Teatro di San Carlo.

Programma

Domenico CimarosaSinfonia da Il maestro di cappella
Wolfgang Amadeus MozartSinfonia n. 29 in La maggiore K201
Wolfgang Amadeus MozartAllegro da Serenata in Sol maggiore “Eine kleine Nachtmusik”, K 525

Antonio SacchiniSinfonia da Edipo a Colono

Gioachino RossiniSinfonia da La cambiale di matrimonio
Gioachino Rossini,  Sinfonia da Il signor Bruschino

Si svolgerà giovedì 9 settembre, presso l’Anfiteatro campano, la seconda edizione di “Subterranean Homesick Blues Festival”, un sito archeologico monumentale si confronta ora con un evento che amplia ancora di più i confini del luogo e si apre alla musica internazionale. La grande suggestione storica diventa lo scenario dove i musicisti porteranno la loro voce. Questa seconda edizione vede la partecipazione di una figura artistica di notevole spessore quale Guy Davis e del quartetto partenopeo Piombo a blues, che annovera quattro delle personalità storiche del blues napoletano, ovvero Gigi De Rienzo, Mario Insenga, Gennaro Porcelli e Daniele Sepe, a cui non serve presentazione alcuna, soprattutto per il contesto e la collocazione geografica del festival. Poche parole servono per descrivere Guy Davis, famoso in tutto il mondo per essere non solo un grande chitarrista, banjoista, armonicista e cantante ma anche un attore di talento, figlio di due celebri attori, registi e attivisti per i diritti civili degli afro americani. Da loro ha ereditato l’impegno politico e la passione per le storie, che racconta attraverso la sua musica. Il festival quest’anno darà anche spazio agli allievi del Laboratorio musicale della RR Sound, condotto da Gennaro Porcelli e Mario Insenga, che si esibiranno in prima battuta alle ore 20.30. La direzione artistica del Festival è di Gennaro Porcelli con la produzione della South Side Music.

 

PROGRAMMA DEL FESTIVAL SUBTERRANEAN HOMESICK BLUES

ore 20:30
Blues Lab RR Sound

ore 21:15
Guy Davis Solo
Grande chitarrista, banjoista, armonicista e cantante ma anche un attore di talento. Un talento nato in ambito familiare visto che è il figlio di Ruby Dee e Ossie Davis, celebri attori, registi e attivisti per i diritti civili degli afroamericani..

ore 22:00
Piombo a Blues
con Daniele Sepe, Gigi De Rienzo, Mario Insenga e Gennaro Porcelli

BIGLIETTI ORCHESTRA SAN CARLO
Intero: €15
ridotto: € 7

Biglietti €15,00/€ 7,00

Info riduzioni attive: bit.ly/SanCarlo_SMCV

BIGLIETTI SUBTERRANEAN HOMESICK BLUES FESTIVAL
Intero: €5
ridotto: € 2,5under 30 e over 65, possessori Campania Artecard
gratuito: under 18, disabili

Biglietti disponibili presso:
– Rivenditori Azzurro Service https://www.azzurroservice.net/PuntiVendita/
– www.azzurroservice.net
– In loco la sera dell’evento

Sarà possibile partecipare agli eventi in programma solo se si è in possesso di una Certificazione verde Covid-19 (green pass) che attesti di aver fatto almeno una dose di vaccino oppure essere risultati negativi a un tampone molecolare o rapido nelle ultime 48 ore oppure di essere guariti da COVID-19.

Info www.campaniabynight.it

Info: Anfiteatro campano, Piazza I Ottobre 1860 – 81055 Santa Maria Capua Vetere (CE)

drm-cam.museoanticacapua@beniculturali.it; FB @Antica Capua Circuito Archeologico; TW @museosmcv; IG @drmcam.museoanticacapua; Biglietteria Anfiteatro campano, 0823/1831093, smcv.anfiteatro@artem.org

L’anfiteatro campano di Santa Maria Capua Vetere

L’anfiteatro campano è, dopo il Colosseo, il più grande mai realizzato nel mondo romano. Costruito tra la fine del I e gli inizi del II sec. d.C.,  fu restaurato e decorato con statue e colonne di marmo dall’imperatore Adriano ed inaugurato da Antonino Pio, come riporta un’epigrafe rinvenuta nel 700’ nei pressi della porta meridionale dell’edificio, oggi conservata nel Museo campano. Questo straordinario edificio fu protagonista dei grandiosi giochi gladiatori che animarono l’antica Capua, sede di una delle più importanti scuole dell’Impero. L’edificio a pianta ellittica, alto 44 metri, misura circa 174 metri nell’asse maggiore e circa 144 in quello minore, originariamente era articolato su quattro piani, i primi tre costituiti ciascuno da una successione di 80 arcate, realizzate in blocchi di calcare del monte Tifata, ad eccezione di quelle poste in corrispondenza dei quattro punti cardinali, coincidenti con gli ingressi principali; il quarto piano era in muratura piena, scandito da lesene e finestre.  La decorazione scultorea, di cui oggi poco si conserva, era ricchissima: 80 busti di divinità ornavano il centro di ogni  arcata, oggi ancora presenti solo sul lato est della struttura: una di queste raffigura Diana con il diadema sulla fronte e la faretra sulla spalla destra, mentre l’altra Giunone anch’essa con diadema ma con un velo che dalla chioma scende sulle spalle. Tali decorazioni servivano ad orientare gli spettatori verso i vari settori della cavea, sostituendo la numerazione.  Numerose dovevano essere anche le sculture, di cui ci sono pervenuti esempi notevoli come la Venere, Psiche e Adone, oggi al MANN. Decorazioni zoomorfe, scene mitologiche e storiche ornavano invece i “vomitoria”, cioè i passaggi che davano accesso alle gradinate.  Nonostante le rovinose distruzioni che subì con il saccheggio dei vandali nel 456 d.C., mantenne la funzione di arena per combattimenti con animali almeno fino al 530 d.C.  Dopo la distruzione saracena dell’841 d.C. l’Anfiteatro divenne fortezza e fu chiamato Colossum o Virilasci;  in età normanno-sveva divenne una enorme cava di materiale da costruzione di chiese, palazzi, edifici pubblici e privati di gran parte della nuova Capua.