MARZAIOLI: “UN’ALTERNATIVA AL SISTEMA PER USCIRE DAL DEGRADO”

0

CASERTA – “Caserta, la Città che amiamo, deve uscire dal degrado per un’Alternativa al Sistema politico e affaristico! – ha dichiarato Domenico Marzaioli, presidente dei Garanti del Movimento politico “Speranza per Caserta” –   Il Movimento propone ai Giovani, alle Associazioni della Cittadinanza attiva e ai Movimenti politici di sostenere una credibile Alternativa di Sistema. Caserta, la Città che amiamo, non merita più essere assediata da dissesti finanziari e inchieste giudiziarie! Non è la prima volta, nella storia politica ed amministrativa cittadina che settori della maggioranza e/o dell’opposizione pensano di salvare i responsabili della malagestione per sottrarla al possibile scioglimento del consiglio comunale. È in tale contesto che Speranza per Caserta, a metà percorso della vita amministrativa del Comune di Caserta, gestita dal sindaco Marino e dalla maggioranza di centrosinistra, espresse serissime preoccupazioni sullo stato economico, sociale e politico cittadino, conseguente alle gravi ripercussioni che verranno a ricadere sulla condizione economica e sociale della generazione presente e, soprattutto, di quelle future. La gestione amministrativa della Giunta Marino (“sinistro” centro-sinistra) e della eterogenea e contraddittoria maggioranza che la sostiene – espressa con le elezioni amministrative del 7 giugno 2016 – non ha presentato alcuna novità se confrontata con l’operato delle precedenti amministrazioni Falco, Del Gaudio e Petteruti anzi si può, senza temere smentite, sostenere che la situazione è andata aggravandosi sempre più a causa delle scelte operate, caratterizzate: dallo sperpero di risorse finanziarie pubbliche che, con la seconda (23 aprile 2018) dichiarazione di dissesto finanziario, riverserà sui Cittadini un indebitamento pubblico almeno pari se non superiore al precedente (24 dicembre 2011) senza offrire alcuna prospettiva di sviluppo economico e sociale; da un uso forsennato di suolo e delle aree verdi pubbliche e private orientato essenzialmente ad alimentare la più grande speculazione edilizia della storia casertana senza migliorarne la qualità della vita; dalla creazione di un “sistema politico ed affaristico” che, ancora oggi, alimenta, come una piovra, un’estrema mobilità di singoli politici per scomporre e ricomporre alleanze spurie attratte dalla rincorsa facile all’affare personale o di gruppo piuttosto che dalla necessità di espansione dell’offerta di servizi e di protezione sociale dei Cittadini! Gli stessi partiti e/o singoli protagonisti delle vicende politiche casertane, sempre più parcellizzati in liste civetta, approdarono, fin dall’inizio della fase attuale nella massima eterogeneità, a sostenere la candidatura e l’elezione di Marino, novello sindaco del centro-sinistra ma già impegnato come Assessore ai Lavori pubblici e, con Pio del Gaudio già Assessore alle attività produttive, componenti della Giunta Falco del centro-destra, attratti, obbedienti e sensibili al solo richiamo del potere da esercitare essenzialmente per garantire un unico “disegno strategico” volto a realizzare: la gestione speculativa dei suoli; il controllo politico degli affari! Questo disegno sembra sempre più evidenziarsi valutando, come normale prassi politica, il ricorso alla pratica del “trasformismo” che, negli ultimi venti quattro anni come nell’attuale fase amministrativa, è approdato alla massima promiscuità ideale in assenza di un serio confronto programmatico né dichiarate crisi identitarie e, quindi, favorito il riproporsi di scelte e di pratiche eticamente riprovevoli la cui interpretazione Speranza per Caserta rimette alla riflessione di tutti i Cittadini liberi e pensanti per averne la controprova. Basti considerare che il Pd con 4847 (11.49%) ottiene 5 seggi: elegge al ballottaggio Carlo marino con 13.598 (62,7%) pari al 36,2% di voti validi su 63, 385 aventi diritto al voto e, dopo accordi indicibili, controlla circa il 60% dei consiglieri comunali eletti! Il riproporsi di tali gravissimi atteggiamenti che hanno interessato le Amministrazioni, succedutesi negli ultimi anni, sembrano giustificare la continuità esasperata con la quale le diverse gestioni, solo apparentemente alternative, ma garantiste del conseguimento di obiettivi discutibili cui, spesso, la Magistratura è stata chiamata a intervenire indagando per tentare di frenare il malaffare che ha visto partecipare, nel tempo, inquietanti espressioni della camorra che non si sono fatti scrupolo di svolgere, a destra come a sinistra, la funzione di “pupari” nemmeno tanto invisibili di un gioco politico-amministrativo sconosciuto ai Cittadini! Così una parte stessa della "presunta" opposizione soccorre una maggioranza finita sotto i colpi della DDA e della Magistratura contabile, per l'affare sui rifiuti e per il bi-dissesto finanziario del Comune di Caserta! Speranza per Caserta, Movimento politico apartitico, laico, cattolico e ambientalista, ispirato ai principi della Costituzione repubblicana e permeato di Amore per la Verità e Sete di Giustizia, assume l’impegno di contrastare, in collaborazione con le autorità competenti, la corruzione e le mafie e praticare al servizio del bene comune, alla giustizia sociale seguendo il modello inclusivo di convivenza orientato alla concezione della politica fondata sui principi della sussidiarietà, della nonviolenza e della pace. In tale contesto Speranza per Caserta, con il Programma presentato (articolato per Obiettivi Strategici e per Ambiti territoriali e settoriali) intende promuovere una “Alternativa al Sistema ai partiti”, contenitori ormai svuotati di risorse umane promuovendo con la partecipazione, la lotta continua alla camorra, all’ingiustizia sociale e la difesa dei beni comuni offrendosi come sponda concreta ai Cittadini Casertani che intendono ergersi a protagonisti di un profondo Rinnovamento della Politica e produrre un’incisiva e continua iniziativa di Rigenerazione delle Istituzioni democratiche! Movimento politico Speranza per Caserta”

“Lo stato e la mafia, sono due poteri che occupano lo stesso territorio, o si fanno la guerra, o si mettono d’accordo” (Paolo Borsellino)