DECEDUTO QUESTA MATTINA IL NOTO MEDICO E STORICO, DOPO UNA BREVE MALATTIA
di Giulia Bosco
Questa mattina, silenziosamente ma inaspettatamente come piaceva stupire solo a lui, se ne è andato per sempre il dott. Giampiero Di Marco; ginecologo sessano in pensione.
Il decesso è avvenuto a seguito di una breve ma catastrofica infezione polmonare che, nel giro di pochissimi giorni ha causato una vera e propria esplosione dei parametri vitali, non lasciandogli scampo.
Definire solo un bravo ginecologo il dott. Di Marco…o Giampiero come amava farsi chiamare da tutti, senza titoli e senza pomposità accademiche, è riduttivo. Ginecologo sì, perché la sua vita professionale l’ha dedicata alla medicina ed alla ginecologia, essendo stato internista per anni presso l’ospedale di Teano dove ancora in tanti lo ricordano con affetto per la grande umanità che profondeva nell’esercizio della scienza medica, accompagnata da una gioviale “ruvidezza” caratteriale.
Da qualche anno, dopo la meritata pensione, aveva svolto diverse missioni in Africa – altra sua grande passione – dove si recava anche più volte l’anno per periodi dai due ai quattro mesi, per assistere gratuitamente le persone che si affidavano ai missionari europei che lì gestivano veri e propri ospedali da campo. Ed operava Giampiero, eseguiva decine e decine di interventi chirurgici di ogni tipo, non limitandosi solamente all’assistenza alle donne gravide…ma nei suoi racconti, che puntualmente amava riportare agli amici sessani, riferiva di interventi oncologici, ortopedici e chirurgici di ogni specie, eseguiti in sale operatorie nelle quali difficilmente un medico europeo avrebbe solo messo piede. Invece lui no, entrava, operava e rimetteva in piedi le persone.
Oltre alla passione per il suo lavoro, Giampiero è stato per anni il punto di riferimento del Partito Comunista sessa, avendo svolto a lungo il ruolo di consigliere comunale e poi di assessore; anni durante i quali, la contrapposizione politica era forte e netta, specialmente contro quei settori della politica
Ma Giampiero andrà ricordato anche e soprattutto per l’inestimabile lavoro di ricerca storica che lo ha accompagnato per decenni, fin da quando giovane professionista, collaborò alla fondazione dell’importante rivista “Civiltà Aurunca”, per poi avviare una florida opera di pubblicazione di libri sulla storia di Sessa Aurunca e del suo patrimonio architettonico, come non ricordare testi quali: “Frati e Fabbriche”, “Incunaboli e cinquecentine nelle biblioteche di Sessa”, “Sessa e il suo territorio tra Medioevo ed età moderna” per giungere ad uno degli ultimi saggi sulla vita di Pasquale De Luca – giornalista, scrittore e poeta aurunco, dal titolo “In mezzo al guado. Pasquale De Luca (1865-1929)”.
Quasi anarchico negli ultimi anni della sua esistenza, fortemente ateo e per molti tratti anticlericale, non ha mai trascurato lo studio di scritture e testi sacri riguardanti la storia della chiesa sessana in special modo; studioso infaticabile, quando si concentrava su di una ricerca storica aveva la capacità di scovare tutte le informazioni possibili nelle biblioteche ed archivi storici della zona che conosceva come lo studio di casa propria.
Grande appassionato di arte e collezionista maniacale di testi antichi, stampe d’epoca e monete pre-unitarie; passione per le quali aveva una propria devozione e per la quale oggi lascia una collezione come poche esistenti.
Non faceva mai mancare il proprio contributo nelle discussioni di carattere generale che interessavano la sua amata Sessa; un contributo molto spesso aspro e fortemente critico, ma del quale a rileggerne i passi, non si può non riconoscerne il valore e la fondatezza. Anche in occasione dell’ultima campagna elettorale per l’elezione del sindaco, dal suo buon ritiro di Salina, aveva espresso forti critiche sulla persona del candidato sindaco che poi ha vinto le elezioni, attirandosi commenti velenosi dei soliti tifosi per partito preso ed una minaccia di querela proprio dal neo sindaco Di Iorio…vedremo, con il tempo, se aveva visto lungo.
Di Marco ha rappresentato quindi un vero pilastro della cultura sessana e dell’intera Terra di lavoro, che con la sua scomparsa ha reso il territorio davvero più povero.
Alla moglie, ai figli ed all’adorato nipote, giunga il cordoglio della nostra redazione.