ELEZIONI PROVINCIALI…RINNOVAMENTO & REPLAY

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   –   di Francesca Nardi   –                                                   

Tra qualche giorno si voterà per il rinnovo del consiglio provinciale…e mai come in questo caso “rinnovare” diventa un modo di dire, quasi un intercalare che dona vigore alle argomentazioni che, inevitabilmente ma, coreograficamente, dopo aver fatto una piroetta nell’aria, riporteranno tutti ai blocchi di partenza, per aspettare un altro turno, il prossimo e poi un altro ancora…ognuno uguale al precedente. turno. Il fatto è che a quanto pare, non abbiamo nulla da rinnovare, dal momento che i tribuni de noautri, sono sempre gli stessi, e sarebbe stato addirittura più onesto, evitare di ostentare la dimostrazione scenica della competizione, visto che siamo tutti, più che consapevoli che di competizione, non v’è e non vi sarà traccia alcuna. Del resto, per competere in maniera seria, manca la materia prima, costituita da progetti, proposte, tesi costruttive che offrano garanzia e conferiscano corpo e sostanza alle chiacchiere…  Un popolo inconsapevole, trainato da paladini dell’apparenza, sovente persino più inconsapevoli, di coloro che sostengono di rappresentare, petto in fuori e replay fisso, sta per essere svenduto per l’ennesima volta. Un popolo rappresentato da consiglieri che dispensano auguri e complimenti, a fallo di borzoi, prendendo cantonate da urlo strozzato, perché mostrano di non sapere neppure dove sta di casa la legittimità della nomina, per la quale si spellano le mani, sta per essere messo in riga, allineato e s-coperto. Il popolo siamo noi e siamo fermi, avvitati su noi stessi, fissi ed esangui e, come le stelle di Cronin, stiamo a guardare…ancora una volta. Ma guardiamoci dentro mentre siamo controvento… Ce ne fosse stato uno, tra i vari politici e consiglieri, difensori del bene comune, che avesse ricordato a Giorgio Magliocca,  alla vigilia del suo terzo incarico, lo scempio perpetrato allo Stadio del Nuoto, in termini di illegittimità varie, soprusi, incassi non rendicontati e “igiene perduta”, in questi ultimi tre anni, dal suo paladino personale Giuseppe Guida detto Polpet, presidente dell’Agis, che dovrebbe finalmente essere decaduto…Ce ne fosse stato uno, che avesse mostrato interesse verso una struttura che, comunque, era un vanto per la Città…Niente…Polpet è stato eletto sindaco di Arienzo dove si diletta a spostare piazze e a sradicare alberi e Magliocca veleggia a scavalco dei partiti, verso la presidenza della Provincia…Nel passato, neppure troppo lontano, quando la politica aveva una sua venatura di nobiltà, la posizione di Magliocca che da responsabile di Forza Italia, diventa il candidato della cosiddetta parte moderata del centro sinistra, l’ennesimo sofisma, per tutelare forsennati individualismi, avrebbe fatto impallidire un cobra e sarebbe apparso uno scherzo di cattivo gusto…Oggi, diventa un passaggio di normale normalità…e si procede trascinando il nulla nel fango maleodorante delle intenzioni impronunciabili. Ed il cosiddetto gotha casereccio del Pd intanto tace…punta su Antonio Mirra e tace…Di Gennaro Oliviero, il potente aurunco presidente del consiglio regionale, non s’ode neppure un fiato…Si bombardano da tre giorni le linee nemiche, con la faccenda della Gisec, pantano imperiale in cui scompaiono le logiche e le virgole, infestate ormai dal ridicolo… tutti parlano ma Oliviero continua a tacere…la qual cosa lascia perplessi, più che perplessi! Il consigliere, da qualche tempo mantiene un profilo basso. Dopo aver piazzato a Sessa un sindaco che con il Pd non ha niente da dividere, continua a mantenersi ai bordi del partito, proponendo un altro sindaco che non è iscritto al Pd ed impegnandosi a fondo in una campagna elettorale invisibile, di cui non v’è traccia né s’ode frusciar foglia. E mentre Zannini corre, scalpita e ruota su se stesso, con l’obiettivo di consegnare l’intera provincia tra le braccia di un grato De Luca che lo incoronerà chissà cosa, Oliviero tace e perde inevitabilmente colpi…già, perde colpi e le frange si impoveriscono gradualmente, risucchiate dall’ordine del silenzio…Il chiasso dell’uno ed il silenzio dell’altro, sono due facce della stessa medaglia, che non tiene in alcun conto il rispetto che si deve al cittadino che ha lanciato in orbita entrambi…Sia il silenzio che il chiasso, sono l’espressione di un individualismo arrogante che mira esclusivamente, al personale obiettivo e al mantenimento dello status quo che, a parer nostro non meritano alcuna considerazione, poggiando i personaggi sulle stesse identiche piattaforme.