OSPEDALE, IN VISTA LA RIAPERTURA DEL COVID MODULARE

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(f.n.) – Uno stormo di uccelli migratori prima di lasciare l’area del Covid Modulare dell’Aorn di Caserta, ha lasciato un messaggio inquietante: sono iniziate le grandi manovre per la riapertura di quel luogo che, dalla cosiddetta classe dirigente ospedaliera, veniva guardato da lontano ed evitato come un lazzareto…, quella stessa classe dirigente che all’occorrenza cascherà dalle nuvole e mostrerà di non sapere…carucci. Intanto a giudicare dai movimenti furtivi, la filosofia del “zittu zittu, corredato dall’aummm aumm”, sta riprendendo il suo corso e la cosa non va bene per niente, soprattutto ricordando le trascorse vicende, il devastante numero dei morti ed il disagio sofferto da chi, in quel capannone, ha lavorato senza risparmio e senza il minimo conforto, nella totale indifferenza di chi, quella soglia non aveva l’abitudine di varcare, se non per una ridicola quanto inutile passerella in borghese, disquisendo sulla difficoltà di saltare, del virus. Non sappiamo cosa abbiano in mente questa volta i signori della palazzina “grigiotopospento” in fondo al parco, ma sappiamo, senza possibilità di errore, che il denaro stanziato per l’extra relativo al Covid, è transitato quasi interamente nell’area del risk management, che si è occupata della gestione degli infermieri vaccinatori a 50 euro all’ora. Per gli infermieri della terapia intensiva nel modulare invece, non soltanto non è stata predisposta alcuna forma di incentivo economico, né di sostegno psicologico, ma è stata negata loro, persino una semplicissima, ma indispensabile zona di ristoro. Eppure avevamo denunciato ciò che consideravamo una vera e propria, inqualificabile, forma di mancanza di rispetto nei confronti di chi lavorava in condizioni di grande disagio, chiuso per ore dentro la morsa di una tuta e senza neppure la possibilità di sedersi, se non su una barella…E a coronamento della chiara inefficienza del sistema gestionale e organizzativo, la fragolina sulla torta rappresentata dalle incursioni dei rappresentanti del formidabile CIO che, come un fastidioso, quanto poco produttivo calabrone, calava sui malcapitati, ronzava fastidiosamente e allontanandosi in una critica e ronzante, quanto inutile elucubrazione, scompariva dietro l’angolo del padiglione della morgue…Non sappiamo quali siano i programmi dell’intellighentia ospedaliera, rispetto al funzionamento del Covid Modulare, ma ricordiamo perfettamente ciò che è successo qualche mese fa, nel pieno del suo funzionamento. Ci auguriamo intanto, che si siano lasciate nell’angolo, le pessime ma tanto comode abitudini, come quella assai discutibile, di nascondere le criticità peggiori al Dg, non è vero dottoressa Annecchiarico?, ricorda quando si adoperò affinché non si fosse così crudi e sinceri davanti al Dg?, o era una tattica che avrebbe consentito al Gubitosa di dire: non sapevo nulla?, ebbene, qualora fosse stata una tattica, è bene che si sappia che non attacca più…Sarebbe infatti, assai originale che Gubitosa continuasse a mostrare  di non sapere, cose di cui, persino noi, siamo a  conoscenza…Una volta e va bene…due quasi…ma se diventa un’abitudine, qualcuno potrebbe cominciare a chiedersi cosa si faccia di bello, nella palazzina “grigiotopospento” in fondo al parco…o no? Noi ci auguriamo che il primario De Negri, imprima un’impronta diversa a questa nuova fase che, se è vero ciò che si dice, starebbe per iniziare. Una lettura attenta del passato recente, che ha registrato la prima vita del Covid Modulare, non sarebbe una cattiva idea…Noi ricordiamo perfettamente che, nonostante la maestrina della penna rossa, al secolo Cuccaro e la grande lady Cio, non sembra che, si sia andati oltre la chiacchiera e sia punta vaghezza a qualcuno, di riflettere seriamente sul numero dei morti per Covid e dei morti per infezione e trarne le dovute conclusioni ed il giusto insegnamento. Da quelle parti si volta pagina in fretta, quando non si è riusciti a contrabbandare la verità per “tuttappost”, prima. Del resto vediamo cosa sia seguito alla nostra “chiara” denuncia sulle infezioni alla TIN…nada de nada! Vogliamo inoltre ricordare che, appena calavano di una sola unità i ricoveri al modulare, dalla Direzione scattava l’ordine di richiamare infermieri ed oss da destinare alla Cardiochirurgia, anche se non ve ne era necessità urgente?… , infatti risulta che non venissero impegnati in alcun lavoro di particolare importanza…ma anche questo appartiene al passato, anche se sarebbe d’obbligo ricordarlo, in vista della nuova programmazione. Come sarebbe d’obbligo ricordare che il caposala del modulare, a suo tempo dirigeva i lavori da lontano, dai locali della vecchia rianimazione, senza sporcarsi le manine…ed anche questo potrebbe essere un appunto da tenere presente, o no?, da tenere presente e ben stampato nella memoria, assieme alla solitudine, nella quale avevate confinato quel manipolo di infermieri, che hanno combattuto su un fronte di guerra senza domani e del cui sacrificio, dovete tener conto. Hasta la vista!