I MARTIRI DELLA SHOAH E LE APPARENZE…

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   –   di Francesca Nardi   –                                                  SHOAH I MARTIRI DELLA SHOAH E LE APPARENZE…Lavorare dentro di sé per offrire un senso alle parole, per non apparire ridicoli nel tempo del ravvedimento, esternando emozioni provvisorie che abbiamo dimostrato con parole ed azioni e fallimenti che non possono essere nulla di diverso…

Lavorare dentro di sé per ritrovarsi…Soltanto allora il nostro ricordo per i martiri della Shoah avrà un senso…Soltanto allora si potranno onorare quei morti, senza offenderne la memoria…Una tragedia immane non si commemora con lo spirito con cui si adempie ad un dovere appuntato sul taccuino…Un dramma profondo e devastante, le schiere di larve ondeggianti verso l’ultimo scampolo di libertà concessa, il pianto pauroso e sibilante della notte sopraggiunta, dopo un giorno infernale, rivendicano il dolore pieno e denso della partecipazione e non vogliono parole di seta, nate nella gola, espressioni dalla luce momentanea, priva di radici. Oggi, il ricordo affidato alle recite migliori è soltanto apparenza, ritualità indispensabile alle convenzioni sociali, parata su appuntamento e commozione su prenotazione. Domani, sarà sempre e comunque un altro giorno. Abbiamo fallito cavalcando scomposti l’ora inquietante della libertà sconosciuta ed abbiamo chiuso le pagine della verità, da quel momento in poi…Eravamo servi con le catene scoperte…poi abbiamo imparato a nasconderle ed esse si sono conficcate nelle viscere ed hanno imprigionato l’anima che ha dimenticato se stessa in fondo al tramonto…Abbiamo mistificato  nei secoli la storia, santificando le peggiori barbarie, e continuiamo a sacrificare le piccole verità quotidiane, sugli altari del fine settimana a casa del vicino, quando la nostra dignità svenduta, assume i colori del caso e della convenienza. Quale autenticità può rivendicare il nostro omaggio? Quale onore può tributare ai martiri della Shoah, un popolo che da giorni e giorni, attraverso i suoi tribuni, gioca in maniera pietosa e inqualificabile con l’elezione del Presidente della Repubblica? Un popolo che ha delegato ai suoi tribuni la facoltà di umiliarlo dinanzi alla vita e alla morte, non può tributare onori perché ha dimenticato sé stesso. Abbiamo tutti il dovere di provare una profonda e viscerale vergogna…per ciò che abbiamo consentito a noi stessi di diventare e per ciò che consentiamo ad altri di fare nel nostro nome.