SI CASERTA E UGS CAMPANIA SULLA VERTENZA LOGISTA A MADDALONI “SI RISCHIA UNA MACELLERIA SOCIALE”

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“Logista, multinazionale spagnola impegnata per conto dei monopoli di stato nello smistamento del tabacco e derivati, ha comunicato ai lavoratori la chiusura del magazzino situato nell’interporto di Maddaloni (CE) a partire dal prossimo ottobre. Una situazione incredibile e paradossale se si considera che Logista non è in situazione di crisi economica, ha i bilanci in ordine e lavora come appaltatore dello stato per il tramite dei Monopoli”. Lo dichiarano Antonio Dell’Aquila, Coordinatore provinciale di SI Caserta, Paolo Napolitano, UGS Campania e Tonino Scala, Coordinamento regionale SI Campania che aggiungono: “Oltre cento lavoratori, tra dipendenti diretti e indiretti della ditta appaltatrice Gli, rischiano di rimanere senza lavoro, in un momento storico di profonda crisi economica ed in un territorio che soffre da anni del disimpegno imprenditoriale, nel silenzio assordante delle istituzioni.

Quello di Logista è solo l’ultimo esempio di un capitalismo predatorio, sordo e cieco alle esigenze del territorio, dei suoi lavoratori, delle ricadute sociali e umane di scelte improvvise e immotivate.

Nonostante i bilanci più che floridi, assistiamo all’ennesima delocalizzazione, un’operazione che, come sottolinea Cgil: ”Mira alla massimizzazione dei profitti sulla pelle dei dipendenti.”

Non possiamo che appoggiare la protesta dei lavoratori e dei sindacati provinciali, in sciopero ed assemblea permanente dalla scorsa settimana. Uno sciopero che si è allargato, con la proclamazione nelle scorse ore di una mobilitazione nazionale in solidarietà ai lavoratori del sito di Maddaloni.

È ora di un intervento legislativo forte, che ponga seri paletti ad imprese che prendono e mai restituiscono. Se è pur vero che “L’iniziativa economica privata è libera” come recita la nostra costituzione, questa “Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale”.

Ci troviamo di fronte a una vertenza emblematica del nostro territorio e del nostro tempo. Non si è soltanto scelta la macelleria sociale, ma si è scelta la desertificazione di un territorio che avrà inevitabilmente forti ripercussioni sul futuro lavorativo dei giovani in Campania.”