CISL FP CASERTA: ‘ANDIAMO ALLO SCIOPERO DEL 18 MARZO’

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Ispettorato del lavoro 1024x576 1 300x169 CISL FP CASERTA: ANDIAMO ALLO SCIOPERO DEL 18 MARZOCASERTA – Il 4 marzo si è svolto presso l’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Caserta una assemblea con presidio esterno per discutere dell’esclusione del personale di INL e ANPAL dall’adeguamento dell’indennità di Amministrazione.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l’esclusione dei dipendenti dalla armonizzazione della indennità di amministrazione, prevista per altre amministrazioni pubbliche del comparto delle funzioni centrali, di cui INL ed ANPAL fanno parte.

Con la mobilitazione nazionale in corso, la manifestazione odierna e la proclamazione dello sciopero per il 18 marzo, i dipendenti dell’I.T.L. di Caserta chiedono con forza al Governo e al Presidente del Consiglio – che in più occasioni ha dichiarato di voler rafforzare il ruolo dell’INL – di riconoscere l’adeguamento dell’indennità di Amministrazione anche ai dipendenti dell’INL, reperendo in tempi rapidi le risorse necessarie a reintegrare il personale nell’adeguamento dell’indennità.

Nell’alveo dello stato di agitazione e a margine dell’assembla indetta dalle organizzazioni sindacali e dalle R.S.U. che ha ottenuto la massima partecipazione dei lavoratori, i dipendenti dell’I.T.L di Caserta si apprestano a partecipare allo Sciopero del personale dell’I.N.L. per l’intera giornata del 18 marzo proclamato da Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Pa, Federazione Confsal Unsa e Flp Lavoro Inl-Anpal riservandosi altre forme di protesta pur nella garanzia dello svolgimento delle attività ordinarie.

“Il primo sciopero dell’Ispettorato del Lavoro arriva in un clima di profondo disagio per i lavoratori e di enormi difficoltà per il necessario Servizio Pubblico di tutela del lavoro – dichiara il rappresentante dell’O.S. Cisl FP dell’I.T.L. di Caserta Massimo Califano – infatti sia il personale ispettivo che il personale amministrativo si trova ad operare in assoluta scarsità di risorse strumentali e con organici gravemente insufficienti.

In questo stato di sofferenza arriva anche la clamorosa esclusione del personale dell’INL dalla bozza del DPCM di armonizzazione delle indennità di amministrazioneprevista per tutti coloro che applicano il CCNL Funzioni Centrali ad eccezione delle ‘agenzie’ che applicano il medesimo CCNL, fra cui proprio l’Ispettorato del Lavoro, un errore e una discriminazione inaccettabili”. 

Gli ispettorati del Lavoro rappresentano gli avamposti istituzionali nella lotta alle irregolarità sui luoghi di lavoro. La separazione dell’intero apparato dell’Agenzia denominata I.N.L., deputata ad assolvere a compiti istituzionali gravosi e importanti, se non fondamentali, per la tutela dei lavoratori tutti in questo Paese, dal Ministero del Lavoro doveva essere finalizzata a meglio fronteggiare l’illegalità diffusa nel mondo del lavoro.

Quella operazione normativamente definita a suo tempo “a costo zero” rischia di presentare il conto ai circa 5mila dipendenti dell’Ispettorato nazionale del Lavoro, oggi esclusi dai lungamente attesi aumenti delle indennità di Amministrazione, che vanno dai 1500 ai 2500 euro annui di perequazione, già accordata, invece, a tutti i lavoratori dei ministeri»

Si rimarca – aggiunge Califano – come i lavoratori dell’I.N.L. siano proprio coloro ai quali è affidata non solo la lotta agli illeciti sul lavoro ma, con le recenti disposizioni normative, anche, forse per giunta discutibilmente, quantomeno per le modalità formative ed operative in essere, la tutela della sicurezza sul lavoro.

In sostanza dal 2017 ad oggi solo più competenze e responsabilità senza alcun investimento, solo più incidenti sul lavoro ed aggressioni per chi è chiamato a contrastare lo sfruttamento del lavoro e tutelare i diritti dei lavoratori.

Come O.S., unitamente alle altre OO.SS. confederali e alle R.S.U. interne da sempre sosteniamo la necessità di maggiori assunzioni ed investimenti per INL per dare maggiore tutela del lavoro, comprese le nuove e complesse attribuzioni, come in tema di Sicurezza del Lavoro che necessitano di specifiche assunzioni, professionalità e formazione, ad oggi insufficienti.

In provincia di Caserta, territorio “molto particolare”, questa contraddizione è evidente: gli ispettori tecnici e ordinari sono pochi a fronte di un territorio industriale che vede la presenza, ad esempio, dei distretti del conciario, del tessile, del calzaturiero, del metalmeccanico, del cantieristico, del chimico e dell’agricoltura.

Il personale amministrativo è sfinito e non ha ricambio generazionale da ben oltre venti anni, condizione che mette a rischio i diritti di molti lavoratori, come quelli garantiti alle lavoratrici madri, che nella sede di Caserta registrano numeri e prestazioni fra i maggiori di tutta la penisola, come le numerose richieste d’intervento da parte dei lavoratori che comportano centinaia di convocazioni per l’esperimento del tentativo di conciliazione monocratica.

In caso di esito negativo, quest’ultimo atto comporta da parte dell’ufficio lo svolgimento dell’attività ispettiva a tutta l’attività del Processo Legale e Contenzioso, compreso le rappresentanze in giudizio, dalle attività riguardanti l’emersione dei lavoratori extracomunitari, alle attività riguardanti le quote dei lavoratori stranieri che possono far ingresso in Italia, per finire ai tentativi facoltativi di conciliazione obbligatori.

In questo clima di esasperazione – rincara Franco Della Rocca, Segretario Generale Cisl Fp Caserta – fra competenze che aumentano, grave carenza di organico, sovraesposizione mediatica e di responsabilità conseguenti, si aggiunge la discriminazione salariale per l’ingiusta esclusione dalla bozza del DPCM che applica il rinnovo del CCNL Funzioni Centrali, recentemente siglato.

Se a questo si aggiunge la mancanza di una formazione specifica, di adeguati requisiti specifici di competenza nella selezione del personale (come anche nell’ultimo bando di concorso finalizzato all’assunzione di personale con profilo tecnico), emerge un quadro di svilimento dell’attività svolta dagli Ispettorati del Lavoro, il tutto proprio nel momento in cui la loro presenza diventa sempre più necessaria e insostituibile nella lotta al mondo del lavoro nero, del caporalato e della tutela della sicurezza dei lavoratori.

Chiediamo a nome e per conto anche del personale tutto dell’ITL di Caserta, al Governo un cambio di rotta rispetto a questa discriminazione nei confronti dei dipendenti degli Ispettorati del Lavoro e che promuova investimenti sia economici sia di formazione per rispondere adeguatamente alla lotta all’illegalità diffusa nei luoghi di lavoro”, conclude.

La richiesta di un impegno serio del Governo, è motivata dalla necessità di superare la logica del costo zero, combattere il lavoro irregolare, riorganizzare i processi produttivi, acquisire gestionali informatici adeguati per garantire servizi minimi essenziali online.

Questa situazione sta determinando forti criticità non solo sull’attività di verifica e controllo degli Ispettori del Lavoro e di quelli di INPS ed INAIL, ma anche in relazione al mantenimento di tutti quei servizi di prossimità ai cittadini come quelli rivolti in particolare ai tentativi di conciliazione, alla tutela delle lavoratrici madri, dei lavoratori minori e degli extracomunitari.

Il personale dell’I.T.L. di Caserta, ormai esasperato e stanco vuole essere messo nelle condizioni per svolgere al meglio i delicati compiti assegnati ed è per questo che ha deciso di partecipare allo stato di agitazione e a tutte le iniziative necessarie fino a scendere in piazza affinché le parole non si trasformeranno in fatti concreti.

L’appello ai cittadini e agli utenti a tollerare gli eventuali disagi che da tali iniziative di protesta dovessero derivare e, anzi, a sostenere i lavoratori dell’Ispettorato, in una legittima rivendicazione a tutela del proprio quotidiano impegno ad assolvere ai sempre più delicati compiti istituzionali.