OSPEDALE SAN ROCCO, TRASPORTI & RISPARMI

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(f.n.) – L’incredibile ma, ormai naturale dimestichezza, con l’assenza di rispetto dell’altrui dignità ed intelligenza, il totale dispregio nei confronti del “senso dell’opportunità”, l’indifferenza verso quella che, anche nei momenti di peggiore andazzo gestionale, nei territori dell’Asl,  è stata considerata una necessità, (la necessità di salvare almeno la faccia), ebbene…sono tutti ingredienti del cosiddetto “sistema sanitario de noautri”, le cui propaggini si estendono dai “fatti propri centrali” ai “fatti loro” periferici, con particolare attenzione ai “fatti suoi” del politico di turno… E teatro quotidiano di perverse e becere abitudini, ad uso e consumo dei soliti noti, con quale struttura sanitaria potrebbe essere identificato, in maniera automatica, se non con il PO San Rocco di Sessa Aurunca? Le performance più significative di chi scherza con la sanità, grazie ad ignobili protezioni, hanno reso il prima, il dopo e il durante del Presidio, una sorta di teatrino dei pupi. E veniamo ad oggi, ad una delle classiche ed inevitabili “figurelle”, che appiccicano le medagliette in petto ai Ds di turno. Per molto tempo la procedura di Trasporto Sangue ed Emocomponenti per uso clinico “da” o per i Presidi Ospedalieri, “al” o dal Servizio Immunotrasfusionale Asl di Aversa, è stata effettuata da un’ambulanza, con a bordo un autista ed un infermiere. Il trasporto del sangue consiste nella presa in consegna di un borsone e nella consegna dello stesso al destinatario…La figura dell’infermiere, in verità, si presume che non fosse indispensabile, soprattutto se in Presidi come quello aurunco, con la carenza di personale che si registra da sempre, anche soltanto un infermiere in meno, può comportare difficoltà…Ma… gli autisti del San Rocco, in diverse riprese, si erano rifiutati di svolgere un lavoro extra, che consisteva nell’entrare nel Servizio Immunotrasfusionale, ritirare un borsone, risalire in ambulanza e raggiungere la destinazione prevista, scaricare il borsone a chi di dovere e andarsene.  Le ragioni consistevano, a detta loro, dal carico di responsabilità e dal rischio che implicava un simile impegno…Come ben sappiamo, al San Rocco, da tempo ormai, ha peso maggiore la volontà di un autista, con tutto il rispetto, anzi del suo capo, di quella di un Nobel per la Medicina…e quindi, le cose sono andate avanti così per un bel pezzo…Finalmente, con delibera 193 dell’11 febbraio u.s., l’Asl comunica una revisione della procedura per il trasporto Sangue ed Emocomponenti…Poiché alla pagina 7 della delibera, peraltro proposta dal Servizio Immunotrasfusionale, si apprende che  “il trasporto sangue ed emoderivati in urgenza /emergenza avviene per il tramite dell’autista ove insiste l’urgenza…” , la Ds del San Rocco Antonella Foglia, dispone che la figura dell’infermiere a bordo dell’ambulanza per il servizio trasporto sangue non è più prevista. Apriti cielo…ma come?, si osa ostacolare la volontà di Antinozzi & Co?, giammai!,  e se i rischi non ci sono faremo in modo che ci siano, o no? in genere chi non si arrende ad una volontà contraria, non ha nessuna intenzione né voglia di verificare se è quella giusta, oppure no, accende il cervello e gonfia i muscoli virtuali…quindi, accade che si imbroglino le carte e le chiacchiere e si imbroglino persino i significati delle firme, apposte sui moduli di emotrasfusione… La disposizione che prevedeva la presenza del solo autista sull’ambulanza con l’incarico di prelevare il sangue ed emoderivati dal Servizio preposto, va avanti per un mese, giusto il tempo di meditare strategie & vendette… Il discorsetto è un po’ complicato, ma gli interessati non hanno bisogno di alcun dizionario delle intenzioni, per ispirarsi a dovere, visto che le conoscono alla perfezione. Radio San Rocco News inoltre, riporta che le firme di alcuni autisti, figurano sui moduli di emotrasfusione, le cui copie sarebbero state conservate in cartella clinica…la qual cosa evidentemente non è consentita, né prevista, né tantomeno rispettosa della privacy….Pertanto, messa “opportunamente” al corrente dei fatti, probabilmente nel più allarmante dei modi, elaborando forse, per rendere più credibile il tutto, un orizzonte di conseguenze gravissime, la Ds del San Rocco, decide di sospendere quanto disposto nella delibera 193 dell’11 febbraio u.s. a firma del DG Ferdinando Russo, nelle more del riscontro da parte dell’Asl al suo quesito circa l’apposizione della firma dell’autista sul modulo di emotrasfusione. E non finisce qui…infatti per conferire maggiore peso ed una più corposa giustificazione alla sua decisione, comunica che a quel punto restava invariato, quanto disposto dal Direttore amministrativo in risposta al dottor Salvatore Moretta, che nel 2020 pose il quesito: se fosse necessario che l’autista dell’ambulanza venisse accompagnato da un altro infermiere, quando effettuava il trasporto sangue ed emoderivati…La cosa che colpisce di più, in questa piccola affascinante repubblica presidenziale aurunca, è il fatto che si scriva al direttore amministrativo per ottenere una risposta che di amministrativo sembra avere assai poco…come se non esistessero né Ds né Dg…ma evidentemente siamo noi che sbagliamo…e la cosa ancora più carina, consiste nel fatto che il caro Blasotti, che è un amministratore oculato e sicuramente non uno sprecone, risponda sullo stesso foglio in corsivo e non finisce qui, perché per risparmiare qualcosina in più, sullo stesso foglio, Blasotti scrive anche un appunto per la dottoressa Fornasier che sarà nominata qualche mese dopo, rispetto alla data della richiesta del Moretta nel 2020… E adesso la domanda sorge spontanea: ma perché è richiesto un infermiere a bordo dell’ambulanza, quando si trasporta il sangue?, neppure l’Irccs Spallanzani che ha personale in numero congruo lo prevede, ma il PO San Rocco che è ai piedi di Pilato, sì! Forse sarebbe opportuno che i controlli la Ds Foglia li effettuasse nella maniera giusta e con le persone giuste, dal momento che girovagare per i reparti con i due alabardieri Celentano e Antinozzi non depone a suo favore, soprattutto se i medici anestesisti continuano  fare lo smonto e rimonto a cavoli loro e il figlio del primario più protetto che c’è continua a sua volta a infischiarsene delle regole, tanto c’è papà e poi c’è lui, l’amico di papà che al momento opportuno sa come fare, o no! A noi un po’ di nausea viene in fondo in fondo e a voi? Hasta la vista!