OSCAR 2022, “LICORICE PIZZA”: “AMARSI UN PO’” DESTRUTTURANDO LA COMMEDIA ROMANTICA

0

di Mariantonietta Losanno 

Paul Thomas Anderson cambia completamente registro dopo “Il filo nascosto”; abbandona, cioè, l’idea di amore che – per esistere – deve mettere in atto un processo “lobotomizzante”, per raccontare ancora di amore ma anche di “velocità”. Alana e Gary hanno dieci anni di differenza e viaggiano a velocità diverse ma – alla fine – magicamente sincrone. La loro storia, ambientata nella San Fernando Valley del 1973, accanto ad Hollywood, si muove tra il surreale e lo spericolato; i due non fanno che perdersi e ritrovarsi, cercarsi e salvarsi (talvolta letteralmente) in un susseguirsi di fughe e provocazioni. Due persone che non avrebbero dovuto neppure incontrarsi, figuriamoci innamorarsi. Il regista si concede il lusso di una “leggerezza impegnativa” restando, però, coerente alla sua cifra stilistica; tra Gary e Alana c’è un “patto”, così come tra Reynolds e Alma ne “Il filo nascosto”. Sono, cioè, legami basati su strategie, compromessi pericolosi, esasperazioni. In “Licorice Pizza” c’è un’energia adolescenziale ad accompagnare l’intera pellicola, ne “Il filo nascosto” c’era – invece – maggiore cinismo e manipolazione. 

%name OSCAR 2022, “LICORICE PIZZA”: “AMARSI UN PO’” DESTRUTTURANDO LA COMMEDIA ROMANTICA

Paul Thomas Anderson consente ai due protagonisti della storia – venticinque anni lei e quindici lui – di esistere (almeno) sul grande schermo. Costruisce un mondo realistico ma immaginario: a tutto il resto, poi, ci pensa il Cinema. La vicenda procede, per certi versi, in modo poco lineare; la narrazione frammentata, però, non confonde lo spettatore ma crea singole sequenze da concepire come autonome e (persino) slegate le une dalle altre. La pellicola diventa, così, un racconto “ad episodi” senza una “trama”; i due personaggi si incontrano e, da quel momento, “si incastrano”. Alana e Gary sono due creazioni del Cinema. Di un Cinema inteso come movimento, musica e colori. Sono la proiezione di un regista che ha basato la sua carriera sulla rappresentazione di personaggi realisticamente imperfetti e persino disperati; sulla capacità di osare superando dei confini (anche “morali”, se vogliamo) muovendosi in totale libertà. Paradossalmente, “Licorice Pizza” – che ha ottenuto tre candidature ai Premi Oscar 2022 – è l’opera più semplice e disimpegnata di Paul Thomas Anderson: dice “tutto” senza dire “nulla”. Diverte ma senza aderire al genere della commedia, appassiona ma sceglie di non cadere nell’idea di una “favola romantica”, coinvolge pur non presentandosi come un “thriller”. È un’opera che serve “solo” a ricordare la potenza del Cinema, la sua capacità di far prendere vita a storie “impossibili” rendendole credibili. Paul Thomas Anderson si sofferma sul concetto di “possibilità”, creando – attraverso “Licorice Pizza” – un universo assurdo e insieme perfettamente logico: permette, cioè, allo spettatore la possibilità di un incontro/scontro con una libertà creativa che non ha bisogno necessariamente di concretezza per diventare “possibile”. 

%name OSCAR 2022, “LICORICE PIZZA”: “AMARSI UN PO’” DESTRUTTURANDO LA COMMEDIA ROMANTICA

Paul Thomas Anderson dà nuova vita ad un’idea di Cinema in cui tutto può accedere: non importa se Gary e Alana si amino (o si “amino un po’” restando “vicini ma irraggiungibili” come diceva Battisti) o se non sappiano come farlo, o – ancora – se amino solo l’idea di amarsi. “La pizza alla liquirizia” è uno stato d’animo (un “mood”, per restare in un gergo adolescenziale) e uno stile di vita: rappresenta, cioè, l’idea di evasione, di rifiuto di ogni forma di convenzione o sottomissione, di semplicità. Il regista costruisce un film di “sensazioni” fortemente personale. Si muove cercando costantemente spontaneità, comunicando con autenticità; “Licorice Pizza” è un film “in movimento”, profondamente vitale, imperfetto e pieno di sequenze grottesche. 

Paul Thomas Anderson “scappa” per scelta e non per necessità. Fugge dalle convenzioni inseguendo spensieratezza e stravaganza. “Licorice Pizza” è puro Cinema: vivo, senza età, inesauribile.