ELEZIONI AMMINISTRATIVE, PROVE DI FORZA, ULTIMATUM E… ZERO POLITICA

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   –   di Francesca Nardi   –                                                         

Il pensiero delle elezioni amministrative del prossimo 12 giugno, provoca un riflesso condizionato…quello di correre virtualmente ad accaparrarsi i posti migliori sulle gradinate del circo massimo, per osservare nei particolari, le tecniche “scannatorie” che verranno poste in essere, sia in maniera diretta che in maniera trasversale, per segnare punti decisivi nella partita in atto, tra la furia ossessiva di Zannini e la pericolosa tecnica del silenzio di Oliviero. Un affasciante guazzabuglio il centrosinistra, reso ancora più intrigante, dalle “mosse” e dalle paturnie improvvise, che ritualmente si fa venire il governatore De Luca e che contribuiscono ad evitare l’imbalsamazione precoce del pensiero unico, al quale, pare, siamo tutti condannati, secondo i geni della lampada. Anche questa volta, la partita si giocherà su alcuni territori e al di là dei candidati in corsa, si tratterà sostanzialmente di una prova di forza, riteniamo l’ultima, tra Oliviero ed il Pd. Inutile girarci tanto intorno. La demolizione dei bastioni di pertinenza aurunca, da parte del mondragonese sono incidentalmente funzionali al new design di De Luca e l’arrembaggio stesso di Zannini, non sarebbe avvenuto con tanta apparente facilità, se non fosse stato agevolato ai fianchi, dalla legittimazione di De Luca, che nel frattempo ricostruiva il tessuto del compromesso, con Letta. Chiunque si fosse messo per traverso, sarebbe rimasto intrappolato nella propria rete. Ed è quello che è accaduto a Oliviero, nel momento in cui, pensando forse ai facili successi trascorsi, ha commesso un passo falso, accompagnato dalla querula Camilla. Inoltre facendo un passo indietro, la nemesi storica risvegliata dall’errore grossolano commesso a Sessa Aurunca quando, alla vigilia delle amministrative dello scorso anno, forte della sua prepotenza storica Oliviero, spiazzò tutti impossessandosi del simbolo del Pd e praticamente consegnandolo alla destra, oggi svolazza nel grigio dell’incognita tra Mondragone e Portico. A Mondragone il candidato di Oliviero, che peraltro non è l’ultimo arrivato ma un politico di razza, correrà senza il simbolo del Pd, correndo il rischio di schiaffeggiare ad ogni passo la sua stessa storia e a Portico, comune in cui il fratello stesso di Oliviero, sindaco uscente si ripresenta al giudizio dei cittadini, non v’è alcun dubbio che il cinismo della politica individuerà proprio quella candidatura, come mezzo ed utile occasione per colpire ed affossare o riportare in sella, il potere di Oliviero. È assai probabile che dal risultato di queste strane ma non troppo, amministrative impregnate di false ideologie e di concreti rancori, avranno origine nuovi percorsi per quanti oggi, stanno giocando la carta dell’ultima possibilità “in casa”. Il centro destra invece, anche in questa tornata, non riesce ad essere interessante o forse sta soltanto “arrotando” le intelligenze, in vista delle elezioni politiche…Vuoi vedere che la destra, ma soprattutto la balbuziente Fi, dopo essersi distinta per l’ambigua friabilità di Magliocca, la calcolata duttilità di Sarro, le rendite di posizione di qualche altro attempato virgulto storicamente destroide che, “ascendi… ascendi”, sta da sempre allo stesso posto, dopo le ridicole e scontate furbate correntizie sul nulla, come se non fossero sempre i soliti, ad agitarsi in fondo alle scale e non fossero carta conosciuta da sempre…ora… sua grazia il centrodestra avrebbe dunque deciso di darsi una mossa e con uno scatto di orgoglio, sia pur tardivo, avrebbe deciso di essere presente e contare? Bene…se così fosse, sarebbe appena il caso di dire: era ora…altrimenti… se non si cambia musica complessivamente da quelle parti, anche la brillante energia della Meloni e di pochi altri, che riescono ad essere conseguenziali, rischierà di offuscarsi per la “pochezza” accampata al di qua del Volturno, entiendes? Ma…avremo tempo per parlarne…Hasta la vista!