CAPUA E MIO PADRE…INTERVISTA A ELEONORA VILLANI

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Una campagna elettorale senza colpi di scena…semisommersa dalle emozioni negative di una guerra allucinante, impastata nell’orrore delle sue logiche antiche e violente, troppo vicina e cruda per non condizionare e rendere ancora più asfittico il quadro politico e drammaticamente snervata, la qualità del dialogo e del pensiero politico, nelle comunità di Terra di Lavoro, interessate al rinnovo dei consigli comunali. Dalle lotte di quartiere individualiste e sovente giocate sull’attacco personale, squalificante sempre, e, fine a se stesso, ciò che emerge e risulta degno di attenzione, è il riflesso dell’amarezza ingoiata con fatica dalla figlia di un candidato sindaco a Capua, lo stupore faticosamente metabolizzato di chi pensava che il confronto politico, fosse altro e non quella volgare messa in evidenza, di presunte mancanze, peraltro inesistenti, che ci si affanna ad appiccicare a chi per storia e per cultura, potrebbe rappresentare uno scoglio insormontabile per qualsiasi altrui ambizione…La vecchia strategia dell’offesa cocente e inconcludente, orientata a demolire l’immagine dell’avversario e che, in questo caso una figlia ignara, raccoglie e non riesce a superare interamente ed i cui effetti dolorosi trasudano inevitabilmente dalla compostezza del commento, è qualcosa che si ripete nel tempo e nel tempo, tenta di compensare l’assenza di contenuti. L’affetto di una figlia nei confronti di suo padre è naturale, il rispetto invece nasce e cresce respirandone la storia e condividendone i valori…Il richiamo della foresta si concretizza oggi per Eleonora Villani, in questo ritorno consapevole a casa, per amore di suo padre, per amore di Capua