SANTA MARIA CAPUA VETERE – «Siamo alle solite. Il monarca non accetta il dissenso». Raffaele Aveta, capogruppo di “Alleanza per la città – M5S – Verdi”, commenta così la reazione del sindaco Mirra alla decisione del gruppo di opposizione, composto anche da Italo Crisileo e Danilo Talento, di disertare la seduta di consiglio comunale dedicata al bilancio di previsione e documenti collegati.
«La nostra – spiega Aveta – è stata una decisione legittima, per quanto sofferta. Ma, si sa, il sindaco perde le staffe quando viene criticato. Guai a dirgli che questo bilancio è frutto di miopia, guai a dirgli che in sei anni è stato un susseguirsi di previsioni mai avverate. La sua risposta, come spesso accade, è scomposta e inappropriata. A critiche di natura politica e programmatica replica sul piano personale, cercando di screditare i suoi avversari e impartendo lezioncine di democrazia che, francamente, non può proprio permettersi, visto come gestisce il consiglio comunale come se fosse una propaggine del suo ego smisurato o come attacca pubblicamente i giornali che osano dare spazio alle voci dissenzienti. Mirra evidentemente non è abituato ad avere un’opposizione, si sente oltraggiato da qualsivoglia critica come se fosse un monarca assoluto».
Sul piano dei contenuti, il leader dell’opposizione insiste: «I documenti presentati in consiglio comunale sono inadeguati sotto ogni profilo, sono privi di una idea di sviluppo della città, sono carenti di una visione della Santa Maria Capua Vetere del futuro. Le parole del sindaco, oltre tutto, sono la prova evidente che lui stesso non crede agli atti che vota e che fa votare: ironizzare sulla denominazione di origine comunale, che è stata approvata all’unanimità, dimostra quanto il sindaco comprenda quello che vota, oltre a essere un insulto agli operatori del settore enogastronomico. Approvare la mozione per la candidatura a “capitale italiana della cultura” e non stanziare un euro per questo progetto è una contraddizione evidente».
«Il bilancio – aggiungono Crisileo e Talento – non era emendabile, avrebbe dovuto essere riscritto da cima a fondo. E il sindaco non può certo aspettarsi che la minoranza faccia il lavoro al suo posto. Come, per esempio, quando gli abbiamo risparmiato una gigantesca figuraccia facendogli ritirare il regolamento di polizia mortuaria, nel quale abbiamo scoperto che a Santa Maria Capua Vetere c’è il mare o che è ipotizzabile anche una “tumulazione dei feriti”. Noi, come è dimostrato da tutti i nostri interventi in consiglio comunale, almeno le carte ce le leggiamo scrupolosamente. Non siamo sicuri che il sindaco e alcuni suoi assessori facciano lo stesso».