CASERTA – Territorio, tutela dei diritti e degli immigrati, ma anche attenzione alla vita associativa e alle sfide per migliorare i processi partecipativi. Il congresso Arci Caserta, tenutosi sabato al Casale di Teverolaccio, è stata l’occasione per eleggere i nuovi organismi dirigenti locali; fare il punto, insieme con le molteplici anime dell’associazione e per provare a tracciare la direzione dei prossimi passi da compiere.
“Se riusciremo ad essere uniti, potremo rafforzare il lavoro quotidiano di promozione sociale e culturale: è questo il valore aggiunto dell’essere ARCI”. Le parole del presidente di Arci Caserta Angelo Ferrillo restituiscono il senso del Congresso Territoriale, evento che ha portato alla rielezione dello stesso Ferrillo.
L’iniziativa ha visto la partecipazione di molti soci che animano i circoli e di diversi ospiti, tra cui il sindaco di Succivo, Salvatore Papa: “L’obiettivo delle nostre attività deve essere l’aumento dei processi di partecipazione democratica, e il coinvolgimento di tutti i soggetti del territorio in un partenariato che punti alla sostenibilità e alla durabilità delle azioni messe in campo”
Le comunità territoriali sono, in questo momento di forte smarrimento e di profondi cambiamenti, il punto da cui ripartire anche secondo il portavoce del Forum del Terzo Settore di Caserta Michele Zannini: “Bisogna tornare a lavorare sull’idea di come essere presenti sul territorio e di come valorizzarne le potenzialità”.
Per farlo è necessario coinvolgere soprattutto i giovani a cui “stiamo consegnando una realtà complessa e senza riferimenti, in cui manca un motivo forte per aggregarsi. Le due parole chiave su cui puntare l’attenzione sono cambiamento e comunità” ha detto il presidente nazionale Arciragazzi Camillo Cantelli.
Ma le sfide di Arci sono molteplici, e per tutte bisognerà avere una massima attenzione, ecco perché hanno grande valore le parole del responsabile nazionale Immigrazione Arci, Filippo Miraglia che punta l’attenzione su un tema molto delicato, soprattutto nell’attuale scenario politico. “Quello delle ingiustizie nei confronti degli immigrati è un tema attuale. La sfida per l’Arci, realtà profondamente radicata sui territori, è quella di far emergere un progetto unitario”.
Il congresso, importante strumento per la vita democratica dell’associazione è anche “un’occasione gioiosa” come evidenziato da Francesca Coleti, membro della presidenza nazionale ARCI che ha aggiunto: “La scommessa è quella di partire dalle persone e di far procedere di pari passo i valori che ci contraddistinguono e l’azione concreta che parte anche dalle riforme, puntando sull’incrocio tra volontariato, associazioni di promozione sociale ed impresa sociale”.