CAPRI, OSPEDALE CAPILUPI… LE GLORIE DI VERDOLIVA

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(f.n.) – Sarebbe interessante comprendere a fondo, quale sia la ratio che, quasi con ottusa ostinazione, impedisce di considerare indispensabile per la Città di Capri, una sanità all’altezza dell’importanza sociale, culturale e turistica della splendida isola. Se volessimo essere polemici fin dall’inizio, sarebbe sufficiente ricordare che vent’anni fa, si registrava nell’organizzazione della sanità ospedaliero caprese, una diversa e ben più confortante consapevolezza dell’importanza del servizio assistenziale. Gradualmente con una indolenza squisitamente levantina, il senso di responsabilità collettivo ed individuale, si è lasciato risucchiare nel tempo, dalle mareggiate tipiche della sanità superpoliticizzata, che imperversa nella nostra regione. %name CAPRI, OSPEDALE CAPILUPI… LE GLORIE DI VERDOLIVAL’Ospedale Capilupi, che dovrebbe rappresentare un brillante e super efficiente avamposto della sanità partenopea, in grado di far fronte in maniera addirittura eccellente, alle emergenze o alle esigenze temporanee dell’utenza, oggi è ridotto ad una postazione appesantita da criticità strutturali e sanitarie, originate e mantenute tali, da una politica gestionale che, non avendo a quanto pare, né la volontà né i numeri per rimettere in sesto il Capilupi, ahinoi, non riesce neppure ad essere scientificamente distruttiva, quel tanto che basta per addivenire ad un reset totale della struttura, per destinarla ad altri e sconosciuti obiettivi. Fatto è che, dal mese di giugno u.s., quando scrivemmo del disinteresse del Dg dell’Asl Na1 Centro, Ciro Verdoliva, nei confronti del presidio caprese (LEGGI QUI), non si è mosso un solo “foglio”, né è stata emanata una sola disposizione, che potesse lasciar intendere l’esistenza di una volontà costruttiva e determinata a far sì, che le cose si raddrizzassero. Il manager, Ciro Verdoliva the Best, è stato confermato nelle sue funzioni di Dg ma… il nulla di fatto si è protratto fino ad oggi, con totale ed inconcepibile serenità. Le storture fuorvianti però esistono dall’inizio, da quell’atto aziendale firmato e accettato, in cui si legge che allo Stabilimento Capilupi, vi sono 20 posti letto di Medicina quando in realtà, i posti letto sono soltanto 8…infatti ben quattro stanze destinate alla degenza, sono invece destinate ad altre funzioni… Tra l’altro pare che non vi sia alcuna autorizzazione ufficiale dell’Azienda, che giustifichi la riduzione de facto, dei posti letto. Inoltre, nonostante vi siano chiare disposizioni che regolano la permanenza dei pazienti del Day surgery, sovente vengono occupati i posti letto della Medicina e ciò crea un disagio, di cui risulta evidente la gravità. E’ stato richiesto alla direzione generale, da parte del sindacato Nursind, di modificare il percorso attuale ed “abusivo” del paziente del Day surgery e di provvedere affinché si rispetti quanto contemplato nell’atto aziendale, che prevede appunto che la gestione del paziente del Day surgery resti a carico esclusivo, del blocco operatorio e soltanto in caso di necessità e complicanze, il paziente potrà essere trasferito, nelle ore pomeridiane, nei posti letto della %name CAPRI, OSPEDALE CAPILUPI… LE GLORIE DI VERDOLIVAMedicina.   La situazione generale è decisamente preoccupante e al di là delle criticità strutturali evidenti e delle apparecchiature obsolete, di cui abbiamo già parlato nel recente passato, è appena il caso di evidenziare che al Capilupi, vi è un solo dirigente medico a scavalco tra Ospedale e Distretto e nessun amministrativo. Sul numero irrisorio degli infermieri sorvoliamo per generosità…Per quanto riguarda i medici vi sono tre internisti e tre ginecologi ma il problema numerico è relativo, dal momento che i medici attivano le famose convenzioni “a 700 euro ogni dodici ore” e la stessa Azienda che non si preoccupa di razionalizzare la gestione di un piccolo Ospedale, paga senza battere ciglio somme di tutto rispetto…Infatti il Capilupi, con tutte le sue criticità dovute in massima parte alla noncuranza gestionale dell’Azienda, ha costi elevatissimi. E dulcis in fundo…qualcuno sostiene che, pur essendo consapevole l’Azienda della propria inettitudine per quanto riguarda il Presidio caprese, utilizzerebbe un metodo assai discutibile nei confronti di coloro che cercano di contestare l’andazzo…quello di placare la ribellione con la contromossa del carico di responsabilità che ricadrebbe sui dipendenti che non hanno voglia di fare niente e si lamentano…Chiaro il concetto? Naturalmente l’Azienda sente di essere in una botte di ferro, perché Ciro il Grande, siede sempre alla destra del patron De Luca, occupando un posto privilegiato nel suo cuoricino. A presto, companeros de merienda! Hasta la vista!