ONANISMO ITALICO

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danna ONANISMO ITALICO  

  –   di Vincenzo D’Anna*   –                                

Dimagrire è da anni il verbo più usato al mondo. La dieta uno dei principali problemi che sembra assillare l’uomo moderno: un imperativo per conservare sia la buona salute sia un aspetto gradevole (e conforme alla moda). Nel Belpaese tra medici dietologi, biologi nutrizionisti e dietisti (questi ultimi “tecnici sanitari” che controllano solo la corretta applicazione del regime alimentare prescritto), si contano oltre trentamila professionisti attivi in questo particolare settore. Se a questa cifra sommiamo il numero degli abusivi, quelli cioè che a vario titolo si “intromettono” con qualche escamotage, ecco che si arriva a cinquantamila operatori. Florido e lucrativo il “campo” connesso: quello degli integratori alimentari che quasi sempre si accompagnano alla dieta prescritta, per mantenere, curare o correggere gli squilibri metabolici a cui sono soggetti quanti, in sovrappeso, vorrebbero mantenere un fisico più asciutto ed esteticamente piacevole. Lo stesso vale per tutti coloro i quali soffrono di disturbi o di patologie collegate al regime alimentare, primo tra tutti il diabete, malattia che colpisce il 7 per cento della popolazione nei paesi più ricchi ed opulenti, oppure i disturbi del comportamento (alimentare) indotti da ansia, nevrosi e stress. Il giro commerciale creato dall’uso degli integratori e dal ricorso alle palestre, ammonta a diversi miliardi di euro. Non a caso le moderne farmacie somigliano più a dei supermercati ove i prodotti (alimentari, integratori e cosmetici) erodono spazi a quelli destinati alla classica farmacopea medica. Si dirà che tutto questo è un segno dei tempi, quello nel quale l’edonismo, la voglia di sembrare belli e sani, è la cifra distintiva della società contemporanea. Un vezzo in alcuni casi, una necessità in altri casi. Il dato più evidente, insomma, di un’umanità votata più all’apparire che all’essere, interessata, cioè, a rifulgere fisicamente più che culturalmente. Per dirla altrimenti: l’emblema di un mondo che segue pedissequamente le mode ed i messaggi subliminali lanciati da un mercato che illude le persone, convincendole a conformarsi ai canoni richiesti e, perché no, ad inseguire il sogno di una vita sana, lunga e felice. La morte stessa è stata cancellata tra gli eventi naturali, esorcizzata come una sciagura che colpisce la gente che intende campare molto e caso mai di morire in perfetto stato di buona salute. In questo consolidato contesto si tollerano più un congiuntivo sbagliato e l’analfabetismo funzionale che un rossetto oppure uno smalto inadeguato! Alcuni anni orsono il dr. Hideo Yamanaka, direttore della Toranomon-Hibiya Clinic, introdusse una fantasiosa dieta. Secondo le ricerche fatte da questo originale medico una continua e costante pratica onanistica, con masturbazioni cadenzate e programmate, poteva comportare significativa perdita di peso!! Secondo la singolare tesi del nostro camice bianco, questa “pratica” si sarebbe rivelata più efficace negli uomini che non nelle donne, perché l’orgasmo maschile provocando l’eiaculazione, sarebbe stato in grado di attivare il metabolismo dei muscoli, permettendo così al corpo di bruciare più calorie e di conseguenza ridurre il grasso sottocutaneo. Non saprei dire se all’atto pratico quella estrosa teoria abbia sortito gli effetti annunciati. Insomma, se quelli che hanno scelto di emulare, con un criterio predeterminato, il personaggio biblico Onan, secondogenito di Giuda, narrato nella Bibbia (il quale si astenne dal congiungersi con la moglie, vedova del fratello, perché il primogenito nato dall’unione matrimoniale sarebbe stato considerato figlio del defunto fratello, secondo la legge Levitica, dedicandosi, appunto, a quella pratica), abbiano o meno perso qualche grammo!! Non ci crederete ma l’onanismo, oltre che essere diffusamente praticato, secondo il motto “si fa ma non si dice”, ispirò tempo addietro addirittura la nascita del Partito Onanista Italiano, con sedi in varie città dello Stivale. Ora, quale programma politico avesse questo movimento, in pochi lo sanno, ma c’è da temere che…fosse scontato, così come ignoto fu lo statuto  ed  classe dirigente che evidentemente sarà stata individuata e scelta attraverso abitudini e potenzialità sicuramente “originali”. Che dire? diete ed esegesi biblica a parte, non possiamo nasconderci che, in caso di vittoria elettorale, la messa in atto dei dettami di quel partito avrebbe potuto avere ricadute…positive nell’ambito politico. Non fosse altro per il fatto che avrebbe potuto evitarci, in molti casi, l’esistenza  di coloro  che arrivano ad occupare i vertici   degli apparati pubblici, soggetti che forse sarebbe stato meglio non fossero mai nati!! Un’altra ricaduta positiva, sul versante politico, di un’affermazione elettorale del partito onanista? Sarebbe stata senz’altro l’approdo, nelle aule parlamentari, di personaggi consapevoli ed esperti in “masturbazioni mentali” come spesso capita quando si ascoltano le dichiarazioni, incentrate sul nulla, di non pochi improvvisati onorevoli. La morale, si sa, è figlia dei tempi e quelli attuali hanno profondamente inciso su quello che fu il codice comportamentale di un tempo. Non sono poche le tesi sessuali “rivoluzionarie” che hanno inciso sulle norme e sulla scala dei valori dei tempi passati, forse liberandoci dal perbenismo e dalle inibizioni. Il riconoscimento legislativo e sociale delle varie forme di omosessualità non può e non deve più destare meraviglia.  Tuttavia resta, immarcescibile, la pratica onanistica sia come forma di pratica sessuale sia di quella metaforica e politica. Quest’ultima a conti fatti è quella che pare più sterile e dannosa per i poveri cristiani che sorbiscono le idiozie profferite da molti politici nei pastoni giornalistici che la televisione ci propina quotidianamente.

*già parlamentare