MODELLE IN PASSERELLA: QUANDO LA DISABILITA’ DIVENTA OPPORTUNITA’

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modelle in carrozzina 719x1024 MODELLE IN PASSERELLA: QUANDO LA DISABILITA DIVENTA OPPORTUNITA
New York 2015-02-17 NEW YORK, UNITED STATES – FEBRUARY 17: A disabled model in wheelchair takes catwalk at New York Fashion Week on February 17, 2015 in New York, United States. Selcuk Acar / Anadolu Agency Photo: Selcuk Acar / AA / TT / kod 10611 ***USA, U.K., CANADA AND FRANCE OUT*** ***BETALBILD*** Lapresse Only italy Modelli disabili sfilano in passerella alla New York Fashion Week

Il mondo dell’alta moda è di solito associato all’immagine artefatta che nella mente dei comuni mortali si costruisce, si esalta e si radica come realizzata di scenari scintillanti da sogno che propongono mondi irraggiungibili e ambìti dalle adolescenti, giovanissime aspiranti alle passerelle da sempre, già da piccole bambine… Dall’organizzazione di una sfilata, ognuno aspetta l’impensabile e tutto ciò che sembra irrealizzabile e folle, in questo mondo meraviglioso ed inafferrabile, può diventare magicamente realtà. Una concretezza in cui l’eccesso, la novità, il dettaglio, l’essenzialità fanno da padroni di casa e il “non per tutti” sposa una filosofia del mondo della moda. Tuttavia, o per condizioni fisiche innate alla persona, che costringono a vivere sulla carrozzina, o per successive situazioni imposte, causate da incidenti che obbligano all’uso di protesi aggiuntive, tante giovani adolescenti e donne si vedono negare o infrangere il sogno di una vita, quello soprattutto cullato da bambine nel voler cavalcare le passarelle degli eventi glamour più in voga, indossando l’abito dei sogni disegnato e realizzato dallo stilista del momento o addirittura il più amato. Per Ilaria Niccolini, donna, moglie, madre, mente ideatrice della piattaforma FTL in cui moda, bellezza, eleganza sono le tre parole d’ordine che cavalcano la passerella dell’inclusione, originaria di Firenze, che vive e lavora negli Stati Uniti dal 2000, da stilista, arte director e produttrice, che opera da quattro anni nel settore moda, coordinando talenti di artisti diversamente abili, portare sulle passerelle italiane, modelle e modelli con disabilità fisiche, rappresenta la norma e non un’eccezione. Da alcuni anni ormai il progetto è approdato alla Fashion Week di New York e per la prima volta nella storia delle moda newyorchese hanno sfilato, con la collezione di Antonio Urzí, precedentemente impegnato per Armani, Versace e ha vestito star del calibro di Lady Gaga, Beyoncé, Rihanna e Britney Spears, sia modelle che modelli diversamente abili provenienti da tutto il mondo tra i quali anche le icone Jack Eyers e Shaholly Ayers. Questa rivoluzione tutta italiana, ha sfidato il mondo dell’esclusività per eccellenza, quello della moda, portando alto il concetto di inclusione e di disabilità, concepita quest’ultima non come limite ma come rinnovata opportunità. Le passerelle di Ilaria Niccolini sono in totale contrapposizione col concetto del glamour. La sua visione globale di disabilità e accoglienza, trasforma di fatto l’elitarismo selettivo dell’alta moda, in un movimento inclusivo che rompe lo schema dello “statico e dello stabilito, dello standardizzato e del piacere a tutti i costi” rendendo il concetto stesso di moda come un mondo riscoperto che abbatte la sensazione e la realtà di esclusione per via della natura perfetta, intrinseca della moda stessa e punta sul nuovo modo di vivere la moda e la passerella, non in forma eccessiva da arrivare alla degenerazione e all’urlato pur di ottenere attenzione e reazione dall’esterno, bensì in forma alternativa che coinvolge persone con abilità differenti e peculiari. In Campania la bellezza sposa la disabilità e ne diventa un connubio d’eccezione: è stato infatti indetto, qualche mese fa, un concorso di bellezza e talento per ragazze in carrozzina, Miss Wheelchair in occasione della prima puntata registrata presso gli studi televisivi di ItaliaMia di Caserta: si sono presentate alcune modelle, tutte con forme differenti di disabilità. Circa quindici ragazze, provenienti da diverse Regioni d’Italia, di età compresa dai 18 ai 44 anni, sono state selezionate tramite le piattaforme social visibilmente emozionate e incredule, si sono sottoposte al giudizio della giuria, hanno così potuto rendere visibile la loro felicità e realizzabile un sogno diventato realtà. La giuria, esprimendo la propria preferenza ha sigillato in una apposita busta i risultati della prima votazione che, sommati a quelle successive, hanno decretato la vincitrice. Il contest televisivo, condotto egregiamente da Ettore Dimitroff, presentatore molto attivo nel sociale e sensibile alle tematiche di inclusione e Rosanna Romano, non comprende solo la voglia di condividere e sensibilizzare su un tema molto a cuore alle giovani organizzatrici, Francesca e Ornella Auriemma, le due sorelle affette da distrofia muscolare progressiva dei cingoli. Alla campagna di sensibilizzazione hanno partecipato moltissimi artisti e tanti vip, condividendo sui social la solidarietà e la gioia delle bellissime e raggianti ragazze in gara, la cui carrozzella è passata in secondo piano in quanto emergevano nella loro bellezza. Un altro positivo esempio è Danilo Ragona, 38 anni, torinese, paralizzato dalla vita in giù da quando ne aveva 21, a seguito di un grave incidente, designer che porta le modelle in carrozzina sulle passarelle della Milano Fashion Week. Oggi, come imprenditore progetta carrozzine per disabili che si ripiegano in un zaino e sono trasportabili in qualsiasi auto. Hanno ruote adatte a sabbia e neve. Sono personalizzabili, con circa una dozzina di colori e migliaia di combinazioni differenti di materiali innovativi. “Perché la disabilità non deve essere un limite e la carrozzina- secondo Danilo- deve diventare un “accessorio” da interpretare con il proprio stile.” La carrozzina superleggera Fixed, progettata da lui, sarà anche sulle passerelle della Milano Fashion Week, il prossimo 3 ottobre, durante la sfilata Modelle & Rotelle, in cui una ventina di modelle sfileranno in piedi e altre in carrozzina per mostrare abiti d’alta moda e carrozzine colorate e per contribuire alla ricerca sulle lesioni midollari. “Se ci sono modelle disabili (tra le più famose Lauren Wasser che ha perso entrambe le game a causa di una sindrome da shock tossico causata da un  tampax ) in passerella è importante anche che ci siano anche stilisti che pensino alla vita quotidiana di queste persone con difficoltà motorie”, questo è il concetto di base di Samanta Bullock, nata nel 1978 a Osorio-Rio Grande do Sul in Brasile, ha smesso di camminare nel 1992 all’età di 14 anni quando – ai tempi in cui stava muovendo i primi passi come modella e tennista – accidentalmente giocando con la pistola del padre una pallottola ha colpito la sua spina dorsale, oltre il fegato e il pancreas, rendendola paraplegica. Le sono bastati pochi mesi per creare la sua prima linea di abbigliamento pensata per essere indossata/amata dalle persone in sedia a rotelle come lei stessa si è proposta organizzatrice di sfilate di moda per modelle in passerella. Un settore questo non semplice ma sicuramente l’Italia è pioniera con la nascita della prima agenzia internazionale di modelli “inclusive” la Iulia Barton, partita inizialmente a sostegno della Fondazione Vertical Onlus impegnata nella raccolta fondi per la cura della paralisi e dal 2016 diventata una vera e propria agenzia di moda. “Siamo i primi al mondo – racconta all’ ANSA- la fondatrice Giulia Bartoccioni, nonostante all’inizio non sia stato facile. Stilisti e designer temono che un abito su una modella in carrozzina non abbia lo stesso effetto. Ma si sbagliano. Bellezza ed eleganza seguono altri canoni”. Oggi ci sono una cinquantina di modelli e modelle ingaggiati in esclusiva, in tutto il mondo, che sfilano, viaggiano, posano per servizi fotografici. Selezionati con casting durissimi e corsi di posa e portamento, perché sedute o in piedi solo le vere stelle e ce la fanno, come Bruna Romano, la nostra Naomi Campbell, come afferma la Bartoccioni. La stessa sulla carrozzina è finita due anni fa dopo un incidente di macchina. Poi, come nei film, un agente la vede, le suggerisce di debuttare alla Fashion Week di Milano. La stessa continua e afferma: “Sembra folle, lo so – racconta lei all’ANSA – ma oggi io mi sento più bella di prima. Adoro la moda, ma sono bassina per la passerella. Non avrei mai potuto sfilare. In carrozzina invece non ho problemi. Anzi – si prende in giro in modo auto ironico- rispetto ad altre colleghe che camminano, non soffro nemmeno il mal di piedi per i tacchi”. A Cagliari un’altra stilista sta organizzando una linea per una sfilata di moda che vede impegnate anche donne adulte autistiche, con altri ragazzi con varie disabilità e la prima è prevista per luglio 2023 con il coinvolgimento delle autorità amministrative locali, scuole, università e associazioni di categoria e di volontariato, affinché la disabilità non sia mai più considerata un barriera ma un punto di forza da cui ripartire.

8 Commenti

  1. Dottoressa cara è vero che la disabilità non può rappresentare un limite anche se purtroppo le persone come me, che vivono su una carrozzina, sono viste sempre con lo sguardo di pietismo quando invece vorremmo avere delle soluzioni e vorremmo essere alleggeriti nel nostro carico di persone diversamente abili….se solo questa società ci guardasse prima come persone e poi come disabili! Vi amo e siete il mio MODELLO DI VITA♥️🙏🏻

  2. Dottoressa cara è vero che la disabilità non può rappresentare un limite anche se purtroppo le persone come me che vivono su una carrozzina sono viste sempre con lo sguardo di pietismo quando invece vorremmo avere delle soluzioni e vorremmo essere alleggeriti nel nostro carico di persone diversamente abili se solo questa società ci guardasse prima come persone e poi come disabili! Vi amo e siete il mio MODELLO DI VITA♥️🙏🏻

  3. Che sia disabilità dalla nascita o sia disabilità causata da un incidente, il modo in cui si affronta la problematica rende sopportabile ogni tipo di dolore. Dottoressa carissima lei veramente con i suoi articoli e la sua rubrica sa accendere la speranza nei cuori di chi vive nell’ombra a causa di una società egoista e assente perché come dice lei “ La disabilità è di chi la vive”. Un abbraccio forte forte virtuale alla bellissima signorina ormai Laura che seguo sui vostri canali social e ormai è diventata una donna meravigliosa grazie alla sua mamma guerriera.

  4. La disabilità non deve mai essere una barriera, ed è stupendo vedere una miss che sia in carrozzella, autistica, o qualsiasi altro handicap…coronare il sogno coltivato da bambina.
    Articolo stupendo anche questa volta, grazie per insegnarci sempre un po’ di più.

  5. Questo articolo mi è toccato nel profondo perché anche io, carissima Dottoressa dopo un incidente stradale convivo su una carrozzina che mi ha cambiato radicalmente la vita. Questo suo articolo crea tanta speranza e tanta fiducia perché la disabilità non sia più vista come un limite.

  6. Una bellissima iniziativa Ke vede partecipe anke la disabilita’ Ke in qst caso e’ diventata un opportunita’💪☺️

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