ERCOLE CACCIAPUOTI PRESENTA ‘LO SCIAMANO E LE ORIGINI DELL’UOMO’

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Ercole Cacciapuoti a colloquio con Stefano DAlterio 300x163 ERCOLE CACCIAPUOTI PRESENTA LO SCIAMANO E LE ORIGINI DELLUOMOCANCELLO ARNONE – In questo primo trimestre dell’anno, lo scrittore Ercole Cacciapuoti è tornato a sorprendere pubblico e critica con un’opera seconda che sviluppa la sua saga antropo-socio-tecno-teo-poliziesca. In effetti, il giovane e molto creativo narratore cancellese dà accattivante seguito al suo romanzo intitolato “Lo sciamano e i misteri della mente” (che vide la luce nell’agosto 2021 per i tipi della Mediterraneo editrice) con “Lo sciamano e le origini dell’uomo” – Giuseppe Vozza editore, 2023. Un quasi tascabile che, ad ogni buon conto, riporta soltanto la prima parte, leggibile su 116 pagine accorpate in XXV capitoli. E’ dunque nelle librerie in bella veste tipografica recante, sulla copertina, un surreale disegno di Stefano De Rosa e, appena dopo il frontespizio, uno schema introduttivo efficacemente didascalico.

Nell’estate di due anni fa, commentando, scrivemmo: Sospesi tutti siamo, fra reale e irreale, prosaico e poetico, scientificamente lucido ed esoterico. “Lo sciamano” di Ercole Cacciapuoti, da autentico prototipo, ‘ispirato e carismatico’, argomenta e domina su tensioni ed attese degli uomini di ogni tempo e luogo”.

Ora, per questo libro, riteniamo utile tornare più indietro e così ripartire dall’intestazione e ribadire, nel solco della Red Lodge Longhouse (RLL – ndr), che lo sciamanesimo è considerato tra le pratiche spirituali più antiche al mondo, diffusa in ogni cultura e ogni continente.

Il termine deriva dalla cultura siberiana che, mediante il termine “saman”, era solita indicare colui che conosce. Lo sciamanismo, infatti, è un insieme di conoscenze, le quali, mediante antiche tecniche, conducono l’uomo ad uno stato di totale benessere. L’individuo, infatti, è inteso come la perfezione armonica tra mente, corpo e spirito”.

La RLL (ponendosi l’obiettivo di insegnare l’eliminazione di modelli che alimentano il dolore, l’ignoranza e i dogmi della vita, nonché di equilibrare l’energia maschile e femminile” ) avverte ulteriormente che “oggi, più di ieri, è necessaria la figura dello sciamano, come colui in grado di aiutare nel recupero dell’integrità. La modernità, infatti, ha condotto l’uomo ad una profonda separazione e, a seguito di questa separazione dalle forze naturali, si perde anche il contatto con l’energia e le forze vitali. In tali condizioni prevalgono sentimenti quali tristezza, depressione ed impotenza. Lo sciamano moderno consente una connessione fra l’individuo e il suo mondo interiore, curando ferite e riscoprendo la propria forza. Tuttavia, essendo una pratica estremamente complessa, è necessario affidarsi a professionisti del settore, con rinomata e comprovata esperienza, al fine di poter vivere esperienze uniche e totalizzanti”.

Doveroso il chiarimento preliminare cui siamo risaliti testé come elemento irrinunciabile di una considerazione che veniamo sùbito ad esternare. Lo sciamano di Cacciapuoti è Leonardo e il suo profilo (al pari delle idee e delle azioni) naviga, non proprio agevolmente, fra i flutti dell’antropologia, della sociologia, della tecnologia, della teologia e financo degli interventi della polizia che cotidie i tg ci mostrano da tante piazze di città del pianeta. Ne deduciamo allora, forse troppo in fretta, che l’autore ed il protagonista siano, per l’appunto, frastornati da verità fra loro in liberissima dialettica. E se così fosse, presto individueremmo il dissidio come germoglio costante di ricerca e di crescita. Un cammino esistenziale che realizza ciascuna persona e l’umanità intera di qualunque epoca e su tutte le coordinate. Un itinerario estremamente incerto e complesso, alla scoperta del senso stesso della vita e delle mille situazioni-accadimenti che l’attraversano nel suo segmento apparentemente scisso dalla retta di cui non conosciamo né origine né fine.

Nondimeno, ci domandiamo, da inguaribili eurocentrici, che fine abbiano fatto l’Umanesimo integrale di Maritain, il Capitale di Marx, la Bibbia, gli studi di Freud e così via dicendo. Nel contempo, su un orizzonte planetario, se siano morti Induismo, Buddismo, Islamismo, Ebraismo e Cristianesimo. Di fronte al plausibile assurdo, non vogliamo comunque e non possiamo giungere a liquidare i cardini suaccennati dello sciamanesimo.

Sembra scontato, tutto sommato, il merito di Ercole Cacciapuoti che, a nostro modesto parere, sta soprattutto nella magmatica sostanza della sua narrazione, come viaggiano spedìti il ricorrente richiamo alle origini del genere umano e il non meno tormentoso interrogativo riguardante “chi siamo – dove andiamo – per quali vie”. E, più leggiamo e rileggiamo, più ci convinciamo della necessità della prossima pubblicazione. Assai probabile che il terzo volume della trilogia cacciapuotiana apparirà (Quando? Non si sa) per i tipi di Ama Edizioni in imminente fase di debutto a Cancello ed Arnone.