LA STORIA DI TUTTE LE STORIE È LA MEMORIA: ALESSANDRO, MOKA, OTTO CUCCIOLI E L’AMORE

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   –   di Francesca Nardi   –                                                           FRULLONE Ospedale Veterinario Napoli LA STORIA DI TUTTE LE STORIE È LA MEMORIA: ALESSANDRO, MOKA, OTTO CUCCIOLI E LAMORELa misura di ciò che siamo diventati è tutta nella capacità di farsi un selfie, seguito da un master che consiste nella rapidità con cui, brandendo un cellulare new generation, si immortala una cagnetta che, improvvisamente colta dalle doglie, partorisce sul marciapiedi di una via del centro di Napoli; seguirà la laurea ad honoris causa conquistata sul campo, in virtù delle dichiarazioni illuminate, che rilasceranno questi geni dello scatto, e che saranno tutte, invariabilmente, all’insegna dell’ orrore, del raccapriccio e del disprezzo, in nome di una presunta civiltà e di un sacrosanto decoro, ovviamente ignorati dal proprietario della cagnetta…eh già, perché un proprietario, la cagnetta ce l’aveva davvero… e si tratta di Alessandro, quel ragazzo attorno al quale si sta montando, senza “scuorno” alcuno, la solita storia infarcita di fantasiosi particolari, patrimonio indiscusso del “cialtronesimo” imperante. Il nobile e variegato “viavai” di Via Toledo, dal mocassino con nappine di Gucci al tatuaggio sulla giugulare, quel viavai indolente, privo di spunti per sfangare adeguatamente la giornata, dopo essersi incuriosito e distratto per un po’, è passato al moralismo di facciata che di solito alimenta e condisce, magna cum abundantia, il nulla esistenziale di chi non riesce più a mettere insieme un brandello di cuore e a farlo palpitare, per un tempo decente ed idoneo a riclassificarlo “umano”. La storia di Alessandro e della sua cagnetta Moka, oggi madre di otto cuccioli, portata via con la forza e ricoverata in una gabbia del Frullone, (Madre de Dios!) oggi è nota a tutti, nelle variazioni del caso, a discrezione di chi la racconta…Noi però abbiamo l’ardire di peccare di presunzione…e forse riusciremo a raccontarla nella maniera giusta…confortati dalla lettura della diffida a firma della presidente di “Nati liberi”, avvocato Alessandra Pratticò, alla quale si è rivolto Alessandro, dopo i fatti di cui sopra, inviata alla Procura della Repubblica e alla direzione dell’Asl Na1. A questo punto è necessaria una digressione… Comprenderete come possa essere difficile per noi, notoriamente brutti, sporchi e cattivi e sovente impegnati a dimostrare, quanto fosse simile allo stile gestionale nostrano della sanità pubblica, (leggi Aorn e Asl di Caserta), la maniera di procedere dell’Asl Na1, soprattutto in materia di concorsi & affini, riporre fiducia illimitata in una eventuale risposta positiva dell’Asl Na1, chiamata  in causa dall’avvocato Pratticò…E in effetti…sembrerebbe che la replica sia stata a dir poco stupefacente…elaborata con un tono mite ed attento, addirittura protettivo ed accogliente, teso a rassicurare chiunque avesse avuto l’assurdo ed ignobile sospetto che il trattamento riservato a Moka potesse rivelarsi meno che soddisfacente…Del resto, così come agli scattisti di Via Toledo interessava poco o nulla, quanto stesse soffrendo la cagnetta e quanto fosse disperato Alessandro, così questa stessa comunità potrebbe facilmente dubitare che al Frullone, vi fosse qualcuno realmente interessato alla sorte di una cagnolina mamma di otto cuccioli, n’est pas? Siamo decisamente un popolo maligno e sospettoso e per scatenare in noi il sospetto che qualcuno stesse addirittura facendo il furbo, è bastato ricordare che, proprio un anno fa, ci interessammo al trattamento vergognoso cui era stato sottoposto dai signori dell’As Na1,  l’ennesimo padre di famiglia, sacrificato in nome dell’ennesimo parente raccomandato di quelli che contano…Basterebbe spolverarsi un attimo la memoria, per ricordare quel famoso concorso promosso dalla direzione dell’Area Veterinaria di Napoli, nelle persone della dirigente Marina Pompameo e del dirigente Vincenzo Caputo, per l’assunzione a tempo indeterminato di 25 operatori accalappiacani…L’intento del bando di concorso era chiaramente quello di disfarsi una volta per tutte dei vari interinali …e se gli stessi lavoravano da quindici anni al Frullone, “ecchissenefrega” o no?, e piazzare ovviamente i soliti amici degli amici, parenti & affini…Se qualcuno avesse avuto necessità di un esempio, sulle somiglianze tra Asl Na1 e Asl Caserta e Aorn, riteniamo che questo concorso calzi a pennello, non è vero? Ora che la memoria, questa dannatissima impicciona, preme alle soglie della ragione, rende tutto più difficile, anche e soprattutto credere nella buonafede di chicchessia…a maggior ragione di chi si muove nella sanità de noautri. Per non lasciare le cose a metà, è appena il caso di concludere, ricordando che a quel concorso, parteciparono il padre di famiglia di cui sopra, che pur lavorando da molti anni al Frullone e pur essendo qualificato ed esperto, fu confinato ai numeri non utili della graduatoria, mentre i numeri utili furono riservati al manutentore dei giardini di casa Caputo, al cognato della dottoressa Pompameo e al marito di una cara amica di quest’ultima, al fratello di un titolare della ditta appaltatrice e via col tango…Ora comprenderete che, con questi ricordi, nonostante da indiscrezioni si apprenda che, come abbiamo detto, la nota di risposta dell’Asl Na1, alla diffida dell’avvocato Pratticò, sia stata assai pertinente, noi faremo una fatica esagerata a limare il nostro scetticismo…e poiché teniamo a Moka e ai suoi cuccioli ed alla serenità di Alessandro, ce la va sans dire che saremo particolarmente attenti agli sviluppi di uan storia che dovrebbe essere la storia del cuore di tutti…e non lo spunto per continuare ad essere “niente”. Hasta la vista!