L’allergia all’acqua è una patologia rara, dalle cause ancora sconosciute, che rende impossibile esporre l’epidermide a liquidi di qualunque natura.
Tale problematica, in medicina nota come orticaria acquagenica, si manifesta ogni qualvolta la cute entra in contatto con sostanze acquose e, anche se dal 1964 fino a oggi è stata riscontrata in non più di un centinaio di persone, può determinare non pochi problemi agli individui che ne sono affetti.
Orticaria acquagenica: come si manifesta l’allergia all’acqua
Un soggetto affetto da orticaria acquagenica non presenta effetti avversi in seguito all’ingestione, ma solo a causa del contatto tra l’acqua e la cute.
Come riportato anche su Acqua del Rubinetto, web magazine del gestore del servizio idrico Gruppo CAP, l’allergia all’acqua provoca una reazione cutanea nell’area a contatto con i liquidi, che si presenta nel giro di mezz’ora con sintomi quali prurito, arrossamento della pelle e irritazioni pruriginose dette pomfi.
Le manifestazioni sull’epidermide di questa particolare forma di orticaria tendono a scomparire altrettanto velocemente così come sono comparse, tuttavia, stimolando con un forte prurito l’individuo a grattarsi, comportano spesso escoriazioni, che possono ulcerarsi e dilatare i tempi di guarigione.
Inoltre, l’allergia all’acqua non è semplice da diagnosticare: in genere viene individuata dall’allergologo dopo alcune prove che escludano la presenza di altre forme di orticaria e in seguito a un test, basato sull’applicazione di un panno inumidito, che confermi la reazione.
Allergia all’acqua: la patologia invalidante che incide sulla qualità della vita
L’allergia all’acqua è una problematica invalidante ed estremamente complessa, in grado di compromettere la qualità della vita di chi ne è affetto.
Ciò soprattutto a causa delle numerose limitazioni che determina, dal momento che è scatenata dalla neve, dalla pioggia, dall’acqua salata, dall’acqua distillata, dall’acqua dolce, compresa l’acqua minerale o del rubinetto. In più, può comparire anche in seguito al contatto della cute con la saliva.
L’allergia all’acqua rende quindi complesso compiere anche semplici gesti come fare una doccia o lavarsi le mani, tanto che chi ne soffre si concede pochissime detersioni al mese, il più delle volte limitate al solo passaggio del sapone e a un rapidissimo risciacquo. Inoltre, è necessario prevenire ogni forma di accaloramento, indossando abiti leggeri ed evitando le situazioni che possono far trasudare la pelle.
In aggiunta, per chi è affetto da orticaria acquagenica risulta problematico anche passeggiare sotto la pioggia, sotto la neve o più semplicemente piangere. Infine, dal momento che anche il sudore è un fattore scatenante, non è possibile praticare moltissimi sport, che sono banditi al pari del nuoto.
Allergia all’acqua: cause e cure
Le ragioni per cui l’acqua possa determinare un’allergia nei soggetti affetti da orticaria acquagenica sono ancora sconosciute, ma a quanto pare la patologia non sembra connessa né alla temperatura dell’acqua né ai valori riscontrati di pH.
Inoltre, è un’allergia che non ha un’origine psicogena, di conseguenza non è innescata da meccanismi di tipo psichico.
Allo stato attuale, anche se non è ancora del tutto chiaro il processo fisiopatologico che ne è la causa, si ritiene che possa essere provocata dal contatto tra acqua e sebo, responsabile di una reazione in grado di attivare il sistema immunitario stimolando il rilascio di istamina, l’elemento alla base delle irritazioni riscontrate.
Inoltre, per l’allergia all’acqua non esiste una cura specifica, ma diverse terapie che hanno evidenziato risultati efficaci. Ad oggi, infatti, si tende a curarla con una serie di farmaci che si sono dimostrati determinanti per il trattamento patologie simili.