
Dopo la tragedia del cavalcavia superiore di Maghera, costata la vita a 21 persone, un secondo autobus elettrico de “La Linea” si è schiantato con un porticato posto sulla strada di collegamento tra via Cappuccina e piazzale Donatori di Sangue. 15 i feriti e grande paura.
“Crediamo fermamente che dare la colpa ai conducenti dei mezzi sia un alibi troppo facile – afferma Pallotti . Vogliamo siano appurate con serietà, velocità e trasparenza, le cause reali di questi eventi. In attesa dell’esito dell’inchiesta, chiediamo la sospensione, su tutto il territorio nazionale e per gravi sospetti di pericolosità, degli autobus elettrici. I casi di Venezia non possono essere colpa della sfortuna o della casualità – continua la guida associativa – . Questi incidenti ci devono insegnare a prevenire, invece di curare. 21 morti e più di 40 feriti in pochi giorni sono una strage – conclude -, una ecatombe che merita rispetto e attenzione”.