NAPOLI – Peppe Lanzetta omaggia Lenny Bruce con un monologo che indaga sui fatti del nostro tempo tra ironia, poesia, sarcasmo e comicità. Il poeta del Bronx ritorna sul palco accompagnato da un leggio, una sedia e tanta voglia di condividere col pubblico. Da Stefano Cucchi a Pino Daniele, dal post-pandemia a Viviani, da Lampedusa a Eduardo de Filippo. Tic, nevrosi, sguardo corrosivo sull’Italia e sulla sua parabola discendente. Il tutto ovviamente targato Napoli. Da 40 anni.
Con Lenny Bruce nasce la figura dello stand-up comedian, con lui il monologo satirico è diventato un genere di spettacolo diffuso e apprezzato in tutto il mondo. Ma prima di essere universalmente celebrato, Bruce ha rappresentato, insieme a Lennon, Dylan e Morrison, uno dei miti della controcultura hip degli anni sessanta e settanta. Il suo humour nero si opponeva a ogni forma di ipocrisia e intolleranza e si ispirava ai valori e alla cultura delle minoranze. Predicatore blasfemo e profeta sacrilego.