
Electroshock therapy è un progetto che nasce per sperimentare i confini del teatro e della musica, passando per le arti visive, attraverso una performance ibrida non strettamente legata agli schemi dell’una e dell’altra disciplina, coinvolgendo di volta in volta artisti diversi per indagare nuovi linguaggi e possibilità di creazione collettiva. I tre artisti sono ingabbiati in una struttura cubica di 4 metri e immersi nelle retroproiezioni sulle pareti della stessa. I visual sono parte integrante della performance, pensati insieme alla musica e alla voce, e la scena firmata da Antonio Buonocore e Nicola Bove permette di avere un doppio livello di visione, godendo sia dello spettacolo dei visual di Zentwo, sia della performance sonora di Ilaria Delli Paoli e Paky Di Maio.
La possibilità di manipolare, conservare e generare suoni al di fuori del contesto tradizionalmente musicale è al centro del percorso di ricerca musicale della sound art di Paky Di Maio: una pratica a cavallo tra sperimentazioni artistiche e produzione musicale, soprattutto elettronica. In essa possono essere incluse tutte le produzioni nell’arte contemporanea che introducono il suono come sua componente essenziale, come le registrazioni ambientali. Dal punto di vista attoriale, Ilaria Delli Paoli esplora la propria voce e i suoi margini di possibilità, con un impegno attento e un certo coraggio emotivo e immaginativo. È un’avventura strabiliante nella sua libertà e diversità, non solo confinabile ad escursioni folli o eroiche, esilaranti, come questi viaggi potrebbero essere. L’esplorazione potrebbe essere lunare, lirica o deliziosamente triste. Potrebbe far arrivare fantasmi inaspettati e ricordi, incontri emozionanti. Il tutto è supportato dalla presenza live del visual artist Francesco Zentwo Palladino, che riproduce con la tecnica del visual mapping le sensazioni e le suggestioni sonore attraverso ombre, luci ed effetti digitali sulle pareti del cubo nel quale i tre performer sono inseriti.