(f.n.) – Qualche giorno fa, sfogliando l’Atto Aziendale dell’Asl, odoroso di fresca approvazione, avevamo espresso alcune perplessità, (LEGGI QUI) che per quanto ritenute interessanti, nel caso in cui qualcuno fosse stato punto dalla vaghezza di abbandonarsi a spunti di riflessione, sarebbero passate, per il resto del mondo, opportunamente inosservate….tipo: le circonvoluzioni strategiche per arrivare “de plano” alla nomina di capodipartimento, per un privilegiato doc, che non andasse a turbare un altro capodipartimento di origine altrettanto controllata…Detto questo, è appena il caso di evidenziare, che la nuova nomina a capodipartimento Funzionale Area Critica, che avevamo dato per scontata ma, della quale non avevamo ancora avuto contezza piena, era stata già abbondantemente resa nota dallo stesso Dg dell’Asl, dottor Amedeo Blasotti che, in data 30 ottobre u.s. aveva opportunamente informato sia il dottor Luciano Fattore, fortunato vincitore di quella gara che lo stesso Blasotti aveva, forse, ingaggiato con se stesso, che il direttore del Servizio GRU che, immaginiamo, sarà stata sicuramente felice di venire a conoscenza dell’ennesima vittoria, dell’insostituibile nonché sponsorizzatissimo, dottor Luciano Fattore. Quando parliamo di gara ingaggiata con se stesso dal Dg Blasotti, ci riferiamo a quanto da egli stesso evidenziato nella nota di cui sopra…Infatti, a beneficio del lettore interessato o semplicemente occasionale, il Dg scrive che con una nota del 25 ottobre u.s., regolarmente protocollata, egli stesso si era preoccupato di chiedere al Servizio GRU i curricula professionali dei Direttori di Uoc che componevano il Dipartimento Funzionale di Area Critica, programmato nell’Atto Aziendale approvato con la DGRC 558 del 10 ottobre u.s. Ce la va sans dire che. generalmente, la gara con se stessi si ingaggia laddove un agente esterno e potente, interviene ad imporre la propria volontà, alla quale potrebbe essere difficile laddove non sia impossibile, sottrarsi… E immaginando “nà cusarella” del genere, forse il Dg non s’avvede e di conseguenza non apprezza nenache un po’, che gli concediamo il privilegio di considerarlo uno di quelli che, avendone la possibilità, avrebbero opposto resistenza…Insomma tutto un gioco di ipotesi orientato a rendere il tutto meno squallido n’est pas? La richiesta dei curricula appare infatti come il patetico tentativo di rendere meno avvilente l’ensemble, o no? Il pensiero, a questo punto, nevralgico ed in bilico tra la comicità e lo squallore, non può fare a meno di correre all’Atto Aziendale, che rappresenta lo strumento supremo per la programmazione dell’assistenza sanitaria nel proprio territorio e al fatto che, lo stesso Atto Aziendale, sia stato stilato senza alcun tipo di consultazione con gli stakeholder coinvolti, cioè le varie direzioni sanitarie del territorio o le associazioni dei pazienti e dei cittadini, Uno strumento di siffatta importanza dunque, pare sia stato unicamente finalizzato alla sistemazione ed occupazione dei posti di potere, da parte dei super raccomandati di turno. Possiamo forse sostenere con forza che un Atto Aziendale così concepito, risponda ai principi costituzionali di trasparenza, imparzialità e buon andamento di cui all’art.97 della Costituzione? In tutta onestà, possiamo? Hasta la vista companeros!