
Per il taglio grottesco e ironico che lo contraddistingue, il monologo de Della storia di G.G. si può facilmente ascrivere nel registro della black comedy. L’idea è quella di rendere, attraverso due personaggi distinti, due contrastanti emozioni all’interno della stessa persona (dolore e piacere, lutto ed Eros), rappresentando questa sorta di sdoppiamento psichico con due diverse personalità.
Dalla rimozione del dolore della perdita si genera un doppio sé che agisce sente e vive in maniera diametralmente opposta: tanto l’uno è fragile, luttuoso e si esprime con toni veri e dolorosi, tanto l’altro è perfido, beffardo e usa toni da femme fatale di provincia. I due personaggi si alternano, si danno la mano, altre volte si fanno la guerra, in una sorta di girandola schizofrenica che si fa via via sempre più grottesca e divertente.