(f.n.) – Tempo di mugugni ed ipotesi…tempo di riflessioni…si pensi, si pensi, purché si pensi e si impedisca di conseguenza, all’attività cerebrale di andare in tilt e di atrofizzarsi…Siamo seriamente preoccupati per il futuro del nostro Ospedale, ed i timori che ci affliggono oggi, sono diversi ed assai più consistenti, di quanto lo siano stati in passato, persino nei momenti peggiori…Abbiamo criticato un certo sistema ed i suoi vizi, nonché certe perversioni gestionali, che rendevano l’Ospedale cittadino, molto più simile ad una catena di piccole cliniche private, che ad una Aorn, abbiamo registrato e stigmatizzato, atteggiamenti intollerabili da parte di alcuni dirigenti e la spocchia incolta di “sacre trimurti de noautri” che apparivano distanti anni luce dalla politica sanitaria, eppure “paperiavano” senza scuorno, al terzo piano della palazzina “grigiotopospento” in fondo al parco, ma ciò nonostante, inamovibile, una certa eccellenza spalmata nelle diverse discipline, non ha mai mancato di far sì che ognuno avvertisse la sua significativa presenza sullo sfondo, soprattutto nei momenti nevralgici e quando il nostro Ospedale è stato crocifisso come Ospedale della camorra, chi come noi, era sempre stato critico e continua ad esserlo, si è affrettato ad alzare una barriera all’eccesso di parole “a schiovere”, affinché “quelle eccellenze”, non fossero costrette ingiustamente, a pagare prezzi troppo alti…Ebbene, oggi la preoccupazione è altra e riguarda la sopravvivenza stessa dell’Aorn di Caserta… Oggi assistiamo con profonda amarezza e molta, molta rabbia, alla rappresentazione grottesca della miseria materiale e morale di chi consente che il nostro Ospedale sia umiliato in una maniera immonda. La partenza rituale di auto di servizio pateticamente inviate a recuperare materia prima e fondamentale, per far girare la ruota della sanità ospedaliera, ci umilia e ci sconforta. E la nostra preoccupazione, gelida come una morsa che ti assidera, stringendoti la gola, non si limita alla registrazione dei soliti ritardi, tipici di una gestione sciatta ed incompetente, di una Direzione sanitaria inesistente e di un Direttore generale che se non mangiasse pane e arroganza “avvacante”, si degnerebbe di offrire all’utenza uno straccio di spiegazione…La nostra preoccupazione glissa, persino sulla inconsistenza professionale de facto, della Teresita Capobianco de Irpinias, che non provvede ad eseguire i compiti assegnati alla sua carica di direttore della UOC Provveditorato ed Economato per la cui soluzione è profumatamente retribuita…La nostra preoccupazione, dopo le ultime news che riferiscono, audite audite, della mancanza di tubi per i respiratori delle sale operatorie, ha abbandonato la pista della sciatteria e dell’incompetenza e indolenza, che molte volte ha caratterizzato l’andazzo ospedaliero, per dirigersi velocemente verso una ipotesi assai più grave, anzi gravissima e la gravità della riflessione è apparsa intollerabile, quando abbiamo casualmente appreso che domattina, il Dg Gubitosa, dovrebbe recarsi alla Regione ed alla stessa maniera romantica con cui la cummara Sisinna esce di casa per andare dal farmacista e dice alla nipote Rosetta : “nun te preoccupà…mentre vago addo’ o farmacista, me fermo o mercato e t’accatt e fasul”, il nostro Dg mentre va, si presume, dal Governatore, farà sosta all’IRCCS Pascale per farsi prestare 50 pacchi di circuiti per ventilatori….La domanda sorge spontanea…provocata dal rigore della logica…Se la dottoressa Capobianco dimostra da tempo, con fatti e ritardi inconcepibili, di non essere all’altezza del suo compito, nel settore più nevralgico dell’Ospedale ed allo stesso tempo, deve essere tutelata perché è una intoccabile ed il Dg Gubitosa che potrebbe, agevolmente, con la stessa autonomia affrancata da norme e regole che lo contraddistingue, affidarle un’altra UOC meno impegnativa, non muove un dito, nonostante il disastro in progress? Per quale motivo il Dg Gubitosa sembra assistere al decadimento più straccione dell’Ospedale che dirige, senza muovere un dito? Chi si avvantaggia del crollo di un Ospedale importante come il Sant’Anna e San Sebastiano?,…non è che ci voglia la zingara a formulare ipotesi del tipo: ma i privati ovviamente!…Dopo 24 anni di ingenua attesa che aprissero i fantastici reparti del Policlinico, comincia ad essere evidente che qualcosa non quadra, n’est pas?…E sugli eventuali interessi politici sulla sanità privata, sarà magari il caso di tornarci a breve, vi pare? Sarà davvero interessante e chissà che non riusciamo infine a trovare il bandolo della matassa con i suoi bravi nomi ed i suoi bravi cognomi…Carucci! A questo punto, il pensiero non può non dirigersi a razzo, verso il punto più sensibile di tutta la realtà ospedaliera: le infezioni! Tremano le vene ed i polsi al pensiero che potrebbero mancare da un momento all’altro sia i medicinali, sia le apparecchiature, sia qualsiasi cosa che potesse impedire al paziente a rischio, di contrarre una infezione ospedaliera…Adesso la dottoressa Caterina Cusano non è più responsabile del CIO e al suo posto vi è la DS Annicchiarico che, in verità non crediamo sia all’altezza del Lady davanti al nome…titolo che nel bene e nel male riconosciamo alla Cusano…La cara riccioluta Ds, per caso è al corrente delle recenti sentenze della Cassazione in materia di infezioni ospedaliere? Gliene consigliamo la lettura approfondita, perché vede cara Ds, noi riteniamo che non sarà più così facile in futuro contrabbandare fischi per fiaschi ed elaborare i soliti giochini nei quali il gotha Ospedaliero è stato specialista nel tempo…Non sarà possibile clonare i privilegi del passato… quando si faceva finta di sanificare a fondo la Rianimazione e poi si scopriva che l’unico lavoro che era stato eseguito, consisteva nel cambio di una serratura…Achtung Frau Ngiulinella…stavolta so’ dolori! Legga attentamente…e quel che più conta si dia una regolata… Ed una regolata dovreste darvela in paranza amigos, hasta la vista!