– di PepPe Røck SupPa –
Ah, quanto è bella la Fagnani! Ah, le Belve! Quanto sono belve le sue belve! Solo che non ho mai capito chi siano precisamente le belve. I suoi ospiti? Mah… A me sembrano sempre agnellini, contentissimi di andare lì, per essere visti. Le belve saranno nella redazione fagnaniana? Me li immagino tipo quelli che in Jurassic Park scelgono la pecorella da dare in pasto al T-Rex. Probabile, in fondo la Fagnani è anti-fazista (nel senso di Fabio Fazio): dove Fazio si inginocchia a mò di leccaculo di fronte a qualsiasi ospite, lei lo percula meravigliosamente. In generale con le sue faccine perplesse o sgranando gli occhi, con quel bellissimo sorriso, una battutina in romanesco, e la famosa risata fagnaniana preparata per sembrare vera e finta allo stesso tempo, nella scienza c’è il gatto di Schrödinger e la risata della Fagnani, e anche lì ti sta prendendo per il culo. Straordinaria.
Voglio dire, pensate Einstein a Le Belve: «Albe’, ma che è ‘sto E=MC2, in parole povere?». Einstein: «Beh, in parole povere è difficile. Diciamo che è la base della relatività. L’energia equivale alla massa moltiplicata per il quadrato della velocità della luce». Faccia della Fagnani come per dire boh. «Ce teneva proprio ’fa sta cosa della relatività e della luce eh, intanto ha mollato la moglie a toglie’ i pannolini ar pupo». Sorriso di Joker della Fagnani, mentre sfoglia il quadernino degli appunti preparato dalla redazione: «Che poi ne ha fatte due di ’ste relatività». Einstein: «Quella ristretta, nel 1905, e quella generale, nel 1916 perché…». Fagnani interrompe e incalza: «Cioè la prima glie venuta ristretta… non è che l’aveva messa in lavatrice cor bucato della moglie» e risata scettica, sarcastica, e poi «vabbè, andiamo avanti».
La situazione è sempre la stessa, infallibile, e le vittime sbranate dalla belva con il quadernino compilato dalle belve o ci stanno o se ne vanno, in genere ci stanno tutti per le suddette ragioni di visibilità, la trasmissione va, ma Martedì sera per la prima volta, l’intervistato Teo Mammucari si è alzato e andato via mandando la Fagnani affanculo. Una belva cretina.
Io però non ho visto ancora grandi personaggi della cultura lì, a essere magnati dalla Fagnani, fagnati, figuriamoci, però immagino, in un mondo senza tempo, che ne so, Marcel Proust. «Ma pe’ scrive ‘sta ricerca del tempo perduto, doveva proprio scrive ’sti tomi?». «Ma poi l’ha ritrovato ’sto tempo o no? Perché chi c’ha voglia di leggerselo, diciamo la verità», detto col sorriso stampato. «Ma poi l’aereo con cui è morto il suo amante, Agostinelli, gliel’aveva comprato lei apposta, dica la verità, noi l’avemo capito». A scuola la Fagnani doveva essere la bulletta della classe, non avevano capito che si stava preparando la carriera.
Oppure Leopardi, il povero Giacomino, Fagnani apre il librettino con gli appunti: «Oh, qua leggo che lei ha scritto che è funesto a chi nasce er dì natale…» e tocca il ferro delle gambe della sedia. «Me sembra un po’ esagerato, no? Insomma, ’sto pessimismo cosmico… ce so pure dei momenti belli nella vita no?». Ci sono eccome, e esiste anche la felicità, per esempio essere la Fagnani.