(f.n.) – Chissà che a lungo andare non abbiate ragione e, sotto il peso stesso della pessima gestione del nostro Ospedale, che ci siamo riproposti di registrare puntualmente, non si decida, prima o poi, di gettare la spugna. Il vostro mantra casereccio, musicato sulle note del più discutibile e squalificato dei pensieri: “prima o poi s’addà sfastirià!”diretto a noi, potrebbe addirittura averla vinta ma…non prima di aver spulciato ed analizzato, fin nei minimi particolari, tutto il vischioso chiaroscuro, che sta facendo identificare, la sanità ospedaliera casertana, come qualcosa da evitare, quando avrebbe potuto essere citata, come una vera e propria eccellenza…Infatti, ne aveva tutti i presupposti, prima che qualcuno nel silenzio assenso circostante, entrasse a pieno titolo nel sistema del “comandare è assai meglio del copulare”. E sulle indicazioni di questa filosofia, siamo arrivati ad oggi…ad una giornata normale nel nostro Ospedale, destinata a rimanere tale ed essere quindi, dimenticata, come tutte le giornate normali, nonostante quella di cui stiamo parlando, sia stata teatro di un terribile evento…Già…ma anche l’aggettivo qualificativo “terribile” risulta essere inadeguato, se raffrontato alla normalità con cui si è affrontato l’evento e se ne è parlato, sempre che qualcosa di diverso dalla pratica quotidiana automatica, riesca a “smuovere” e a provocare qualcosa che somigli all’umanità, nell’attenzione e nella percezione della sacra trimurti…A metà di quella giornata normale, un paziente della UOC di Malattie Infettive ha tentato di uccidersi, gettandosi dalla finestra… l’altezza non eccessiva dal suolo, ha evitato che l’atto disperato avesse un esito letale, ma, presumiamo che il poveretto abbia riportato traumi e ferite piuttosto serie. In un silenzio quasi “normale”, è quindi trascorsa l’anormalità dell’evento, con tutto ciò che concerne il modo, l’ipotetica disperazione, le circostanze e coloro che sono stati involontari testimoni del fatto. La piena normalità ha caratterizzato anche i momenti successivi al soccorso del paziente…infatti il servizio Prevenzione e Protezione di cui abbiamo avuto modo e maniera di parlare, in occasione di un’altra situazione tristemente simile, ed al cui organico afferisce l’unica psicologa in servizio all’Ospedale, non si preoccupa minimamente, come al solito, di inviare la suddetta unica psicologa nel reparto interessato, per supportare almeno per qualche ora, il personale in servizio. La storia si ripete nella sua tremenda normalità. Proprio in questi giorni, ricorre il triste anniversario del suicidio di un giovane infermiere ed oltre alla celebrazione di una Messa in suffragio della sua anima, non si è fatto nulla di nulla né allora né oggi, per supportare il personale che aveva perduto un collega in maniera così drammatica. Inoltre, a proposito di attenzione, accorgimenti e sensibilità…per non parlare di dovere e quindi mandare i migliori, nell’imbarazzo totale, negli Ospedali dovrebbero essere obbligatorie particolari misure di prevenzione, per quanto riguarda il rischio dei tentativi di suicidio nei ricoverati, a cominciare dal blocco delle finestre…ma…a proposito di “normalità” , questa si riflette anche nella naturalezza con cui si lasciano aperte le finestre dei corridoi, delle stanze di degenza ed anche dei ballatoi…Gettando un’occhiata in giro e naturalmente inorridendo, dinanzi a tanta spensierata, appunto, normalità, abbiamo appreso casualmente, qualche novità che consideriamo, una ‘ntecchia sconcertante… Pare che… nel reparto di Neurologia, anzi più precisamente nella Stroke Unit, non vengano più effettuate le valutazioni sulla disfagia, così come in altri reparti, perché l’unica logopedista preposta all’esame, risulta essere in maternità… Noi a questo punto, sentendoci giustificati dall’elenco di disservizi che ci segnalano in continuazione e ci colpiscono come una scudisciata, visto il grado di interesse che nutriamo per il nostro Ospedale, ci prenderemmo la licenza di suggerire alla primaria della Neurologia, di sopperire all’assenza dell’unica logopedista, impiegando qualche tirocinante nelle valutazioni, così i pazienti non dovranno rivolgersi al privato, oppure attendere i tempi biblici dell’Asl, evitando in tal modo critiche, per non parlare dei soliti maligni che osano addirittura pensare che, si “solidifica” il disservizio nel pubblico per favorire il privato. E…cortesemente… qualcuno eviti di fare il maestrino o la maestrina dalla penna rossa, alzando il dito rigorosamente adunco, per dire che il regolamento vieta una simile soluzione perché , sempre nel reparto di Neurologia, due tirocinanti neuropsicologhe effettuano valutazioni sullo stato cognitivo di pazienti che afferiscono ad un ambulatorio ufficiale. Ci chiediamo, ovviamente, come sia possibile che ciò avvenga, senza la presenza di una psicologa strutturata…Mah…misteri della Neurologia applicata!…Anche in Cardiologia ad esempio, i medici specializzandi visitano, ma lo fanno sempre, sotto la supervisione di un medico strutturato e abbiamo saputo che non somministrano autonomamente alcun tipo di test, la cui valutazione abbia un valore medico legale…Come mai in Cardiologia si rispettano le regole ed in Neurologia un pò meno? Chi controlla e chi dovrebbe controllare che tutto avvenga, secondo la norma? Ovviamente la DS Annicchiarico… Ce la va sans dire che la Direzione Sanitaria, è naturalmente sempre altrove e da tutt’altra parte rispetto al luogo specifico in cui sarebbe necessaria la sua presenza…anzi la sua competenza…intendiamo la competenza specifica di un Direttore Sanitario, o no? L’impressione che si continua a ricavare dall’insieme arrangiato “a comm’ vene” è la sciatteria gestionale assoluta….questo è il dramma! A rendere il quadro attuale addirittura insopportabile, è inoltre la certezza, documentata da testimonianze serie, che nel nostro Ospedale, nonostante tutto, vi siano medici addirittura geniali ed anche qualche giovane ingegno che, se dalle parti della palazzina “grigiotopospento” in fondo al parco, si fosse adeguatamente attrezzati per riconoscere il merito, quando lo si incontra e non si vivesse esclusivamente in nome e per conto dei vantaggi del Pnrr e suoi derivati, si dovrebbe cominciare a pensare alla maniera giusta per convincere le eccellenze in vitro a restare a Caserta, o no? Ci sarebbe molto da aggiungere ma per oggi…soprassediamo…Hasta el Domingo!
Mo che se ne è andata la Pitbull usciranno fuori parecchie zelle in quel reparto. Le psicologhe hanno addirittura una stanza tutta loro. La logopedista è stata quasi obbligata a rimanere a casa. La tutela della gravidanza prevede lo spostamento in reparto protetto e riduzione rischio. Chi ci va di mezzo sono i pazienti ovviamente con scarsa qualità del servizio.
Per come c’è abbondanza di psicologhe a spasso e mal pagate niente ci vuole a fare denuncia per abuso della professione sanitaria visto che loro fanno i test e firma il medico. Ma la colpa è dell’ufficio formazione che autorizza senza verificare che sono in servizio senza la supervisione della psicologa strutturata.
Bhe per le psicologhe abusive se è vero che sono tirocinanti o frequentatrici volontarie basterebbe una denuncia si Nas. Ma si sa che in quel reparto vige l’autonomia referenziale per parentela illustre. Però si può sempre denunciare l’amministrazione
Comments are closed.