DIECI PATER NOSTER E UN’AVE MARIA

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–   di Giuseppe Rock Suppa   –                                                             
L’esame di maturità, con il sei in condotta non si poteva dare, fino a quest’anno, ma ora c’è una bella novità che io trovo meravigliosa. Un decreto, un fantastico decreto, quello di Valditara, Ministro dell’Istruzione: basterà solo scrivere un elaborato in materia di cittadinanza attiva e solidale. A parte che un elaborato di cittadinanza attiva e solidale non saprebbe scriverlo nessuno tranne i volontari ecologisti, però mi fa veramente molto ridere l’iniziativa. Anche perché la condotta è condotta, ma che cazzo.
Non so cosa dovrà fare lo studente durante l’anno scolastico (lo studente modello del sei in condotta, intendo) ma posso immaginarlo, esempio importunare le compagne, appiccicato gomme da masticare sulla sedia dei prof, cazzeggiare con areoplanini di carta durante le lezione, prendere per il culo il più secchione o il più fragile o entrambi, roba del genere, se ti sei beccato l’insufficienza in condotta devi essere l’incubo della scuola.
Ma adesso lo studente modello può recuperare! Può cancellare le sue malefatte. Chiamiamola la  “Tesina Viavà” e la macchie se ne vanno. Per fortuna, mi chiedo come mai nessuno ci abbia mai pensato prima, obbligando ragazzi a ripetere l’anno senza la possibilità di salvarsi la coscienza. Bastava fargli scrivere questo tema di cittadinanza attiva e solidale, in cui sostanzialmente il bullo dichiara di essere buono e si pente dimostrando di sapere come deve comportarsi come cittadino modello (attivo e solidale, per carità). Faccio un esempio attivo e solidale: “Da oggi prometto di essere un bravo ragazzo, e quando mi troverò a attraversare la strada aiuterò ogni vecchietto a attraversala, non farò gli sgambetti come ho sempre fatto finora, perché è male, e non sputerò più in faccia a nessuno se non è d’accordo con me, perché è male, e non butterò mai più le carte per terra, perché è male, e non chiamerò più il mio compagno di banco brutta carota ammuffita solo perché ha i capelli rossi, perché è male, mentre io sono diventato una persona matura, esemplare, rispettosa, attiva e solidale”.
In sostanza il bullo  (o la bulla, ci sono anche le femminucce indisciplinate eh) sapeva di essersi comportato male, ora gli basterà scriverlo e dire come ci si comporta bene in società, e dire anche quanto abbia imparato dai propri errori. Anche perché se non lo fa non passa, 6 in condotta ok ma mica è scemo. Che è una cosa molto cattolica, a pensarci, ma dove siamo, in Vaticano? Ti penti, e via i peccati, anche se sei stato il flagello della scuola.
Così, consegnato il suo atto di dolore, avrà l’assoluzione. “Adesso sei maturo ragazzo, io ti assolvo, vai in pace”.
Che poi in pace non ci andrà, ma avrà capito una lezione importante: basta dire che ci si è pentiti e si è salvi, basta mentire. Ormai il decreto è fatto, e va benissimo così, non penso si possa modificare, però io avrei aggiunto anche dieci Pater Noster e un’Ave Maria, così, per sicurezza.

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