PUTIN, MISSILI E PROSTITUTE

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–   di Vincenzo D’Anna*   –              

“A là guerre comme a la guerre!!” recita un vecchio adagio francese, con il quale s’intende significare che in determinate circostanze bisogna contentarsi delle risorse che ci sono per affrontare lo specifico stato di necessità. Pare che Vladimir Putin, il satrapo che governa il Cremlino, abbia fatto sua quella cinica espressione. Da due anni ormai Mosca sta combattendo una guerra contro Kiev dai connotati sanguinosi e senza quartiere. Un conflitto che ha mietuto centinaia di migliaia di vittime, molte delle quali civili, tra cui donne, vecchi e bambini. I Russi hanno bombardato scuole, ospedali, abitazioni. Hanno passato per le armi gente inerme occultandola in fosse comuni. Hanno stuprato donne e rapito centinaia di bambini per poi deportarli nei territori moscoviti. Insomma: la violenza cieca e spregiudicata è stata finora il dato distintivo dell’esercito russo, ancorché questi abbia pagato un alto tributo di morti a causa dell’eroica resistenza delle forze armate ucraine. Impiegati i mezzi e le armi più potenti, l’armata rossa non ha potuto sbaragliare quella ucraina, sostenuta con finanziamenti ed armamenti sia dagli Usa che dalla comunità europea. Per dirla in breve, i Russi hanno usato tutto l’armamentario possibile, compresi i missili ipersonici di cui disponevano, pur di mettere in ginocchio gli apparati industriali e le fonti energetiche ucraine al fine di prendere per stanchezza, freddo e fame la popolazione di quella nazione. Come se non bastassero quei criminali comportamenti che hanno esorbitato ogni regola etica ed umanitaria, ogni distinzione tra belligeranti e popolazione civile, tra campo di battaglia e quartieri popolati da civili, il Cremlino ha deciso ora di varare una nuova strategia. Si tratta di introdurre come obiettivi militari gli alberghi ove di solito si riuniscono gli inviati ed i giornalisti che seguono il conflitto come se finora di reporter non ne fossero già caduti abbastanza (almeno una dozzina!!). L’ultimo hotel ad essere stato colpito è stato il “Bristol” di Odessa, città di cui lo stesso centro storico, patrimonio storico e artistico dell’Unesco, è stato più volte bersagliato. Insomma l’orso russo attacca tutto anche quello che possa avere un valore estraneo alla contesa bellica e mette nel mirino anche i giornalisti per spaventarli ed allontanarli dai luoghi del conflitto. Il tutto solo per far cadere una cortina di silenzio sul mattatoio ucraino. Peccato che nel Belpaese anche l’Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai, taccia ritenendo quegli eventi di valore marginale rispetto alle querelle per le quali esso invece interviene, come quando, ad esempio, si disturba qualche cronista dall’anima bella oppure si analizzano e si deprecano le frasi pronunciate da Bruno Vespa in tv. Tacciono ovviamente anche gli intellettuali della sinistra ed il loro codazzo di pacifisti a senso unico, oltre ai leader politici di opposizione, che tanto s’indignano per le vittime palestinesi e non per quelle ucraine!! Intendiamoci: non sono solo i missili sui giornalisti e sugli obiettivi storico-monumentali a far parte della nuova strategia globale messa in campo dai Russi. Lo zar infatti può fare sfoggio anche di altre tipologie di armi…improprie: le escort!! un vero e proprio esercito di modelle e belle donne pagate con i fondi pubblici da Igor Sechin, amministratore al vertice della società statale Rosneft nonché stretto alleato (e sostenitore )di Putin, “arruolato” appositamente per “accontentare” gli uomini di Stato oltre che per svolgere altri compiti e finalità diciamo così “pubbliche”. La presenza di queste speciali…truppe a “luci rosse” è stata denunciata dal fondo anti-corruzione Fbk, fondato dall’oppositore al regime (defunto in detenzione) Aleksei Navalny. Ebbene, stando a questo fondo dichiarato fuorilegge in Russia, Sechin in virtù del suo legame con Putin, si sarebbe visto corrispondere uno stipendio di 4,6 miliardi di rubli (49,6 milioni di dollari) per il solo 2024, nel mentre le ragazze “assunte” per i compiti statali sarebbero arrivate a guadagnare anche fino a 300.000 dollari all’anno!! È facile dedurre in quale altre modo, oltre alla forza delle armi, alla repressione poliziesca, al denaro degli oligarchi ed al potere della corruzione degli apparati statali, Putin sappia mantenere il potere!! E così, nel mentre in Italia taluni si strappano le vesti per questioni di piccolo conto oppure si ergono a difensori della pace e del gentil sesso, sindacando sui diritti umanitari degli immigrati clandestini, sulle intese – presunte immorali – con lo Stato libico per l’espulsione del generle Almasri, mezza dozzina di giornaloni e conduttori televisivi non ha speso una sola parola su questi fatti che pure dovrebbero eloquentemente dimostrare quale sia la statura morale e politica dell’ex agente del Kgb e quali gli strumenti che egli utilizza per governare. Ci riguarda? Sissignore, ci riguarda!! Perché Putin non è uno qualsiasi, ma colui che dispone del più vasto arsenale atomico esistente sulla faccia della Terra!!

*già parlamentare

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