DIRITTI NEGATI AD UN BIMBO DISABILE. MAMMA CORAGGIO METTE ALL’ANGOLO DUE SINDACI “DISTRATTI”

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   –   di Francesca Nardi   –                                                                

mondragone castelvolturno sindaci DIRITTI NEGATI AD UN BIMBO DISABILE. MAMMA CORAGGIO METTE ALLANGOLO DUE SINDACI DISTRATTIÈ uno strano Paese quello che guarda immobile alle sue leggi, sovente ignorate, alla sua decantata democrazia, sventolata dai turnisti della politica, come una carruba davanti all’asino e lanciata nei campi incolti, della strafottenza istituzionale…E’ un Paese per finta, quello che ad intervalli regolari, indossa l’abito casual migliore e sfila nei cortei solidali…torna a casa, resetta quella commozione, sbuffa e cambia look.  Ma… che Paese è, quello che stabilisce il diritto all’integrazione scolastica e l’assegnazione di 27 ore settimanali di assistenza specialistica per l’autonomia e la comunicazione, per un  bambino con handicap grave e poi…si lima le unghie mentre, dietro all’angolo dell’indolenza grassa e cialtrona, l’assenza di suoni e di attenzione, obbliga de facto, la madre di un bimbo malato a farsi rappresentare da un avvocato, perché chi doveva attivare quel servizio e quindi consentire che quel bambino usufruisse di un suo diritto, se n’è infischiato? E non finisce qui perché, paradossalmente, quell’avvocato, avrebbe potrebbe perdere la causa, se non fosse stato eccellente  ed il ambino malato, il suo diritto, o no? Il Paese è la gente, è il sistema ed oggi, purtroppo, il nostro Paese è il luogo in cui tutto può succedere e il colpevole sembra possedere sempre, una chance in più…Il Paese siamo noi che, come diceva, mettendoci in guardia, Kavafis, trasciniamo l’esistenza come una borsa della spesa, che sbatte senza controllo alcuno, contro le gambe. La storia, che vogliamo raccontarvi si è appena conclusa positivamente… Fortunatamente l’avvocato è stato bravissimo e soprattutto molto sensibile e la giudice, rapida e perfetta ed il diritto del piccolo B.C., è stato riconosciuto. Ma…raccontiamo i fatti. La signora Annalisa Guida, madre del piccolo portatore di handicap grave, si era rivolta all’avvocato Luigi Adinolfi, affinché presentasse ricorso contro il Comune di Castelvolturno, nella persona del sindaco e contro il Comune di Mondragone, quale comune capofila Ambito territoriale C10, nella persona del sindaco, rappresentato dall’avvocato Lucio Perone. Il piccolo B.C. frequenta l’Istituto Comprensivo Statale di Castel Volturno, che è il Comune di residenza della ricorrente ed a causa della gravità riconosciuta del suo handicap, gli erano state assegnate per l’anno scolastico 2024/2025,  27 ore settimanali di assistenza specialistica, ma nonostante l’anno scolastico fosse già in corso da tempo, il servizio non era stato attivato. Ce la va sans dire che le condizioni assai gravi del bambino, avrebbero potuto senz’altro, trarre un considerevole beneficio dalla terapia continuativa prevista. Sarebbero infatti migliorate notevolmente, sia la qualità della vita che il livello educativo e di integrazione del piccolo che, diversamente sarebbero stati gravemente compromessi. Ma, a quanto pare il disagio di un bambino, cui è stata negata persino la splendida libertà di un capriccio volontario, il divertimento di un dispetto, la gioia di uno sberleffo alle spalle del fratello più grande, non suscita interesse né commozione…è soltanto il canovaccio su cui rimbalzano le responsabilità del Comune di Mondragone, capofila dell’Ambito, su quello di Castelvolturno…una serie di eccezioni… da quella assai peregrina per il significato intrinseco, visto che si parla dell’assistenza ad un bambino con problemi,  che dichiara come il servizio in questione non fosse stato programmato nel piano di zona… a quella, sempre da parte del Comune di Mondragone che sostiene l’assenza di convenzioni tra i due Comuni e quindi della possibilità di un eventuale trasferimento di competenze, per l’erogazione del servizio. Incredibile a dirsi…il contradditorio, secondo quanto si è appreso, è stato caratterizzato dalla totale indifferenza da parte dei due Comuni, nei confronti della vicenda del piccolo B.C. Come dovremmo definire l’atteggiamento e le richieste dell’avvocato del Comune di Mondragone e la posizione inqualificabile assunta dal Comune di Castel Volturno e dal suo sindaco, fin dal primo momento “resistente contumace”? Cosa ha impedito agli avvocati dei due Comuni, ma soprattutto al più attivo, avvocato Perone, di presentarsi in nome per conto di due sindaci consapevoli di stare “trattando” sulla qualità di vita di un bambino malato, e dichiarare quindi, chiedendo scusa al bambino e alla sua mamma, che avrebbero provveduto nell’immediato a sanare la vergogna in atto? Che Paese è quello che non punta il dito contro quel sindaco e quel Comune che danno incarichi agli avvocati, per chiedere la condanna alle spese legali delle mamme coraggio, che lottano come Annalisa Guida, contro questo vile sistema? Si è negata l’assistenza specialista ad un bambino disabile e si osa arringare la corte e la platea, per dimostrare cosa? Inoltre, non è affatto nobile, che la politica incarichi avvocati che sono assessori ai Servizi Sociali di altri Comuni, utilizzando il denaro della collettività, avvocati che peraltro costano assai di più del servizio non erogato. Assessori ai Servizi Sociali…ma…non stride tutto questo? Infatti l’avvocato Lucio Perone è un avvocato esterno al Comune che lo ha incaricato e come abbiamo detto, ha chiesto il rigetto del ricorso di Annalisa Guida e la condanna alle spese. Sfortunatamente per lui e per i politici, che la pensano come lui, il giudice ha mostrato grande intelligenza ed equilibrio, accettando le tesi dell’avvocato Luigi Adinolfi che, per inciso non ha percepito un solo centesimo dalla famiglia del piccolo B.C . Ma questo particolare prezioso, non meraviglia nessuno di noi. L’avvocato Adinolfi ci ha abituato ormai da tempo, alla sua nobiltà d’animo ed è anche per questo, che non riusciremo mai ad accettare che il benessere di un bambino malato, possa essere oggetto di discussione in un Tribunale e non sia stato invece così potente nella sua importanza ed esclusività, da provocare uno tsunami che potesse impedirne persino l’idea. Cosa siamo diventati?