“LA FEDERAZIONE NAZIONALE ORDINI DELLE PROFESSIONI INFERMIERISTICHE SI AUTOCELEBRA, MENTRE GLI INFERMIERI AFFONDANO”
ROMA – Il Nursing Up punta l’attenzione “sulle mancanze e le contraddizioni evidenziate dal Terzo Congresso Nazionale FNOPI” che si è appena concluso a Rimini. Il sindacato denuncia come la Federazione degli Ordini delle professioni infermieristiche, “piuttosto che affrontare le reali difficoltà degli infermieri, si sia limitata a celebrare se stessa, lasciando irrisolti i problemi quotidiani dei professionisti sanitari”.
“Applausi, slogan e lustrini. Ma della sanità reale, quella che ogni giorno si regge sulle spalle di professionisti dimenticati, al Terzo Congresso Nazionale FNOPI si è visto ben poco. E allora ci tocca dirlo: quello che doveva essere il momento per dare risposte concrete, si è trasformato in una passerella autoreferenziale. La Federazione ha parlato al Governo. Ma non ha ascoltato i suoi infermieri” afferma il sindacato Nursing Up.
“Si celebrano le lauree magistrali a indirizzo clinico come ‘la svolta epocale della professione’. Ma è davvero una svolta se quei professionisti verranno confinati nel comparto, senza prospettive di carriera?” continua il Nursing Up. “L`ARAN ha già deciso: niente dirigenza. I laureati magistrali devono restare nella cosiddetta area di elevata qualificazione. Un binario morto!
E la FNOPI? Non una parola per difendere una collocazione più giusta. Non una pressione visibile alla politica. Non un documento pubblico”.
“Mentre ai professionisti sanitari con titoli equipollenti è stata negata la possibilità di accedere all’area di elevata qualificazione, l’ARAN, su pressione delle Regioni, ha mostrato uno zelo sorprendente nel ricordare che il titolo di OSS con formazione complementare è equipollente a quello dell’assistente infermiere”. Due pesi, due misure. E a rimetterci, come sempre, sono i professionisti veri.
“Ci domandiamo: è normale che chi regge da anni il nostro SSN venga lasciato indietro, mentre si creano corsie preferenziali per figure ibride non sanitarie? E ancora: cosa ha fatto la FNOPI per contrastare politicamente questo gioco delle tre carte?”
“La sua introduzione è un pericoloso pasticcio. Non è un professionista sanitario, non è un infermiere. Ma rischia di invadere una realtà già fragile, fornendo l’assist alla politica per continuare a fare retorica sui problemi reali degli infermieri”, denuncia il sindacato. “FNOPI ha avuto modo di prendere posizione ma ha preferito voltarsi dall’altra parte”.
“Quando venne approvata la proroga della libera professione per gli infermieri, la Federazione fu pronta a lodare la politica.
Oggi che quella proroga è stata sospesa, si tace. Strano modo di fare rappresentanza: a senso unico”. “Lo sappiamo bene: FNOPI non ha il compito di negoziare i contratti. Ma può agire sul fronte politico, esercitando il proprio ruolo istituzionale per orientare chi quei contratti li scrive e li impone”, sottolinea il sindacato. “La politica può e deve indirizzare l’ARAN, che rappresenta le Pubbliche Amministrazioni e le Regioni nei tavoli contrattuali. FNOPI può — e dovrebbe — lavorare con fermezza per evitare che la professione infermieristica venga sistematicamente ridotta a un ruolo subordinato e privo di prospettive”.
“Può chiedere con forza percorsi di carriera credibili, sbocchi professionali adeguati, inquadramenti coerenti. E soprattutto, potrebbe smettere di assistere passivamente a decisioni che penalizzano la categoria”. “Se la FNOPI intende rappresentare davvero i suoi iscritti, lo faccia dove conta: nei rapporti con Governo, Ministero e Parlamento, per cambiare l’impostazione di fondo. Gli infermieri dovrebbero giovarsi della sua presenza istituzionale” conclude il sindacato Nursing Up.