di Alessandro Aita
CASERTA – Partita, treno play in, identità, sostegno incondizionato del pubblico. Quante cose che ha perso la Paperdi Juvecaserta nel corso dei 40 minuti con la Orasi Ravenna, sfida valida per la trentaquattresima giornata del campionato di Serie B. Non il debutto al PalaPiccolo che sognava Pat Baldiraghi, accorso in settimana per sostituire Damiano Cagnazzo sulla panchina bianconera, ma non c’è tempo per rimuginare: bisognerà alzare immediatamente il morale del gruppo in vista del rush finale di stagione.
FORTUNA – Una partita oggettivamente brutta, che la Juve ha saputo rimettere in piedi dopo una partenza scioccante da tre punti in otto minuti (ne riparleremo tra poco) mettendo il naso avanti nel terzo parziale. Ci si è però sciolti nel finale, con la tripla di Michele Munari che ha cambiato l’inerzia: il numero 12 punisce dall’arco una difesa bianconera ai limiti della perfezione che aveva costretto Ravenna ad uno degli attacchi più brutti della storia della Serie B Nazionale. Ma si sa come il basket sia uno sport che a volte punisce oltremodo i suoi adepti: canestro da lasciare a bocca aperta e così i romagnoli hanno preso la strada della vittoria ‘alla Caserta maniera’, con la gragnuola di triple firmate da Dron, dallo stesso Munari e da Brigato a risultare decisive.
STRAVOLGIMENTI – Piccola analisi tecnica: la prima Juve targata Baldiraghi sembra un po’ lontana da quella vista sotto la gestione Cagnazzo. Dal punto di vista difensivo si è vista una squadra più aggressiva sui portatori di palla, provando anche più spesso il raddoppio sulla sfera guadagnando anche qualche possesso. Ma in attacco la squadra è apparsa davvero confusa, ‘cosí confusa da colpirsi da sola’ (Pokemon cit.): si è puntato molto sul gioco interno, passando spesso da Giorgi e Azzaro in post basso e puntando su una gestione meno frenetica, anche ai limiti dei 24 secondi. E nei primi otto minuti, quelli dei soli tre punti segnati, il quintetto bianconero era simile al ragazzino alla prima esperienza con una donna: timido, impacciato, senza sapere dove mettere le mani. Il coach bianconero ha parlato in conferenza stampa del suo credo cestistico, improntato sul prendere un canestro in meno del suo avversario: ma non è che per un roster improntato all’attacco non possa essere controproducente, al netto dell’assenza di Laganà (0-6 in stagione senza il Professore) che avrebbe potuto offrire qualche lettura in più? Ce lo diranno le prossime settimane.
PLAY IN A RISCHIO, PLAY OUT DA ALLONTANARE – Con questo ko la Paperdi esce fuori dalla zona play in, con Ravenna che raggiunge i bianconeri in classifica ma con il doppio vantaggio negli scontri diretti. Un virtuale vantaggio di una partita che potrebbe anche raddoppiare se i romagnoli strappassero un successo difficile contro la Luiss Roma nel recupero del 9 aprile. Accedere alla prima fase della post season diventa complicato per i tanti scontri diretti a sfavore, ma quantomeno non si riavvicina la zona play out, con il quartultimo posto occupato da San Severo (che ha una partita in meno da giocare) ancora a quattro punti di margine nonostante, anche con i pugliesi, si finirebbe sotto se si arrivasse a pari punti. Si pensi a chiudere in fretta quel discorso prima di fare voli pindarici…
DISAFFEZIONE – La sconfitta più amara è però quella al di fuori dal campo. Già gli scorsi giorni non sono stati per nulla piacevoli, con uno striscione per nulla tenero verso Nando Gentile, rientrato nel ruolo di consigliere dopo l’addio di Mirenghi, ed il botta e risposta tra il presidente Francesco Farinaro e la tifoseria organizzata, che imputa tra le altre cose una mancanza di crescita dal punto di vista societario. Il ko del PalaPiccolo ha fatto esplodere il bubbone ormai in evidenza, con i supporters rimasti piccati del mancato saluto della squadra al termine della sfida. Un episodio di cui lo stesso Baldiraghi si è scusato a fine partita, ma l’aria a Terra di Lavoro è diventata ben poco piacevole. L’atmosfera positiva recuperata settimana dopo settimana dopo un’annata disastrosa sembra solo un lontano ricordo.
Paperdi Juvecaserta – OraSì Ravenna 60-73
(7-20, 27-31, 42-43)
Paperdi Juvecaserta: Giorgi 19 (4/7, 3/3), Azzaro 11 (2/3, 2/2), D’Argenzio 9 (2/4, 0/7), Ricci 8 (2/9, 1/2), Diouf 4 (2/3, 0/0), Mastroianni 4 (0/5, 1/4), Heinonen 3 (0/1, 1/5), Pisapia 2 (1/3, 0/2), Romano 0 (0/3, 0/0), Donato Palmiero ne, Kumer ne, Zampella ne. Allenatore: Baldiraghi
OraSì Ravenna: Dron 19 (2/5, 4/7), Munari 14 (0/0, 3/4), De Gregori 10 (3/5, 1/2), Gay 9 (3/4, 1/6), Ferrari 7 (2/8, 0/4), Brigato 7 (1/3, 1/3), Crespi 4 (1/2, 0/0), Tyrtyshnyk 3 (0/1, 1/4), Casoni 0 (0/0, 0/2), Malaventura ne. Allenatore: Gabrielli
Arbitri: Giustarini e Frosolini di Grosseto
Paperdi: tiri liberi: 10/13 – Rimbalzi: 36 8 + 28 (Giorgi 9) – Assist: 13 (D’Argenzio 5)
OraSì: tiri liberi: 16/23 – Rimbalzi: 37 5 + 32 (Casoni 7) – Assist: 9 (Dron, Gay 3)





