BENEVENTO, LA GIORNATA MONDIALE DELL’AUTISMO E…LA CASA DI JONAS

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   –   di Francesca Nardi   –                                                                                         

%name BENEVENTO, LA GIORNATA MONDIALE DELL’AUTISMO E…LA CASA DI JONASDal ministro Valditara in poi…raccogliendo ovunque, sospiri modulati per l’occasione e sentenze sull’altrui indifferenza, roteando lo sguardo attonito prima e, subito dopo, adeguatamente estasiato, sulle iniziative annunciate, fino ad approdare, esausti ma soddisfatti, alla felice conclusione di una giornata che il nostro profondo senso di solidarietà, ha celebrato secondo scienza e coscienza: quella dedicata alla consapevolezza dell’autismo. Siamo ridicoli, no…peggio, siamo inqualificabili, come lo eravamo l’anno scorso e l’anno prima e come lo siamo stati, tutte le volte che ci siamo svenduti al proclamo ufficiale, alla celebrazione istituzionale, alla solenne ricorrenza, riportando i sensi della peggiore ipocrisia, senza commento, ma con la firma intuita, del consenso accompagnato da un applauso. Siamo i fedeli esecutori di una ignobile farsa.  La peggiore delle speculazioni è quella che si mescola con l’indifferenza ed amalgama, silenziandole, intere comunità, con la convenienza. Il mondo degli altri è muto e l’afonia del cuore, detta le regole che infliggono punizioni e condanne, a chi continua a non avere contezza della solitudine e spera. Oltre il fragore della cascata di parole, la cui eco si ripercuote per mesi, anni, decenni, offuscando la ragione collettiva ed invitando alla fuga, esiste il nulla, possente, monolitico, attorno al quale fioriscono civiltà inconsistenti e prolificano larve abortite di pensiero. Autismo, Malattie rare, Sindrome di Down…a ciascuno la sua Giornata…2 aprile, 29 febbraio, 21 marzo e via così…per classificare un ricordo che non ti appartiene ma… ti offre la possibilità di fingere un’appartenenza ed una partecipazione utili al tuo curriculum. E questi siamo noi comunità…sostenuti in gran parte del nostro egoismo, da una classe dirigente sanitaria d’origine politica controllata, e dalla pletora di lanzichenecchi con il marchio di fabbrica, scelti e nominati perché siano utili allo scopo.  Poi…nell’avvolgersi perverso delle “peggio cose” della sanità de noautri, accade che… persino il nostro disincanto, documentato nel tempo, talvolta inciampi nell’illusione…e ti induca ad impegnare quella frangia di fiducia residua, nell’ipotesi di una stagione sconosciuta, che lascia intravedere nei suoi tramonti, la rossa sintesi di una speranza nuova…E accadde quindi…che quel giovedì 18 luglio 2024, quando le m%name BENEVENTO, LA GIORNATA MONDIALE DELL’AUTISMO E…LA CASA DI JONASassime istituzioni di Benevento, inaugurarono la Casa di Jonas…una bellissima struttura concessa dal Comune di Benevento in comodato gratuito per 25 anni all’Asl, “a misura di bambino”, quei bambini con disturbi del neurosviluppo che hanno necessità di terapie specialistiche costanti, accadde, dicevamo… che  noi rimproverassimo a noi stessi lo scetticismo che, per quanto giustificato dai fatti, in quel momento magico, attentava all’entusiasmo. File interminabili di piccole preziose creature, ignorate da una Fata turchina dispettosa, sfilavano davanti allo sguardo della mente, accompagnate dalla tristezza coraggiosa delle loro mamme, dal loro cuore palpitante che ingigantiva con la volontà disperata della sopravvivenza, il breve, quasi lesinato scampolo di sostegno, che lo sfrontato esibizionismo del potere sanitario, in aggiunta alla spocchia politica, concedeva loro…E mentre la memoria si ribellava a se stessa, le parole del sindaco Clemente Mastella e del direttore sanitario Marco De Fazio diventavano balsamo del passato e assicurazione per l’avvenire…La splendida struttura che secondo i fantastici annunci di luglio, avrebbe dovuto rappresentare l’oasi felice e la raffinata e prestigiosa mission, che al suo interno si perseguiva, la chiave di volta per la faticosa esistenza tra gli altri, dei bambini e adolescenti autistici, si popolò di personaggi su misura…nel senso che entrarono psicologi, medici, assistenti, logopedisti, psicomotricisti e molti altri…i quali, secondo le aspettative che avevano lasciato intravedere le istituzioni oranti, probabilmente, nel corso del loro lavoro, oviamente retribuito, non avrebbero avuto neppure il tempo di respirare…La Casa di Jonas ha iniziato il suo percorso, qualche mese dopo l’inaugurazione…intorno ai primi giorni di novembre…, dopo circa quattro mesi la struttura ha ricevuto una visita inaspettata dei NAS ed è stata costretta a chiudere temporaneamente “a causa di interventi tecnici da eseguire con urgenza”, questa è stata la spiegazione ufficiale… ma si sa che nessuno ama raccontare i fatti propri al mercato, non è vero? Dopo qualche giorno, la Casa di Jonas ha riaperto i battenti ed ha continuato il suo corso…Ed è proprio del suo corso, dal novembre 2024 fino ad oggi, che desideriamo parlare e di conseguenza, confrontarci sulle ragioni per le quali, quell’unica frangia di fiducia residua, che si era vivacizzata per un attimo, quel giovedì 18 dello scorso mese di luglio, sia stata destinata a fare la stessa fine di tutte le frange residue di fiducia, che ritualmente ci concediamo il lusso di riesumare… Questa volta però, vale davvero la pena di raccontare i particolari intriganti, di quello che, fa assai male dirlo, potrebbe essere il peggiore dei tanti bluff, elaborati dalla sanità de noautri e nel silenzio assenso del resto delle istituzioni, alle quali non punge alcuna vaghezza di allertare il benché minimo controllo… Torneremo domani a raccontarvi alcuni piccoli significativi episodi, che caratterizzano la Casa di Jonas e connotano la sua splendida funzione umanitaria, e poi dopodomani ancora, finché sarà noto a tutti e per il bene di tutti coloro che amano la verità, anche l’ultimo tassello di questa storia che, ci auguriamo non risulti miserevole, come tutte le miserevoli storie, opportunamente occultate per paura o convenienza, che emergono faticosamente dalle acque stagnanti dell’arcipelago inquinato della sanità.  Hasta la vista, companeros!