– di Francesca Nardi –
II parte
Ci avviamo con una certa titubanza verso la Casa di Jonas…incerti se abbandonare a priori la speranza o immaginare fino all’ultimo passo, che il nostro pessimismo, questa volta, ci abbia soltanto preso la mano…Certo, a giudicare dal fondo stradale dell’ultimo tratto di strada, sporco e dissestato, l’immagine d’impatto sarebbe già compromessa…ma siamo ancora fiduciosi, perché non v’è dubbio alcuno, che delle sette meraviglie annunciate nel momento dell’inaugurazione, dal Direttore Generale dell’Asl, Gennaro Volpe e dal primo cittadino Clemente Mastella, magari non proprio sette ma, almeno un paio, saranno lì a fare bella mostra di sé oltre l’ingresso, o no? E se pensiamo all’importo della somma complessiva, in due tranche e versamento di un congruo anticipo da parte della Regione, affinché tutto potesse essere in linea con le speranze, ce la va sans dire, che vi era ben più di un motivo, per sperare nella felice realizzazione del Piano Esecutivo del Progetto, a cura del Dipartimento di Salute mentale dell’Asl di Benevento, approvato a seguito della presa d’atto del Decreto dirigenziale n°259 e 260 del 15 marzo 2023 della Giunta Regionale della Campania. Il tutto con riferimento al Progetto dell’Istituto Superiore di Sanità, relativo alla definizione ed implementazione dei percorsi, per persone con disturbo dello spettro autistico. E, dopo i necessari riferimenti, torniamo quindi all’ingresso della Casa di Jonas, virtuale paese del Sangrillah, arroccato come il Castello della Bella Addormentata nel Bosco, sulla collina verdeggiante ad ornamento della Città, al cui interno, il prestigioso apparato, umano, specialistico e tecnico-ambientale, avrebbe dovuto essere funzionale, fin nei minimi particolari, al benessere del fanciullo autistico ed al suo sensibile e particolare periodo di transizione verso l’adolescenza, favorendo inoltre l’approccio migliore ed il rapporto con gli altri…Certamente, nel corso dell’allestimento e posizionamento degli arredi, ovviamente idonei alla particolare frequentazione, si è dato per scontato, assieme ad altro, che non vi sarebbe mai stato alcun bisogno di apparecchiature sofisticate, come, ad esempio, un defibrillatore che, ce la va sans dire, nessuno ha mai pensato di installare, qualora se ne fosse ravvisata l’urgenza o la necessità…I più meticolosi tra noi, non approverebbero una scelta simile, giudicandola eccessivamente ottimistica ma…non possiamo certo tener conto di tutti i pignoli di questo mondo, non è vero? Allo stesso modo in cui, forse,,, sempre a causa di un eccesso di ottimismo (come si dice?, aiutati che il Ciel t’aiuta, non è vero?) manca addirittura uno postazione per il primo soccorso…e…non per apparire eccessivamente prudenti, ma… guardiamo quelle scrivanie!, peraltro con spigoli vivi, posizionate in ambienti sempre troppo angusti per essere considerati idonei all’utilizzo…(e cioè alle visite neuropsichiatriche dei piccoli pazienti)… la cui scelta non ha alcuna giustificazione…ebbene quelle scrivanie, per non parlare degli armadietti pericolanti e quegli specchi…per carità…forse nessuno ha pensato che potrebbero non essere infrangibili, diciamo la verità… sono davvero inguardabili…né osiamo sguinzagliare l’immaginazione…diventeremmo nuovamente pessimisti, vi pare? Il nostro ingresso peraltro virtuale, nella Casa di Jonas, con è altro che il riflesso del lungo ed accorato sfogo di due mamme…protagoniste indiscusse ma, allo stesso tempo vittime di un sistema che, per la gravità stessa del loro problema, le costringe, per timore, il più delle volte, automaticamente al silenzio, laddove non siano invece, altre volte, illuse e perversamente fuorviate dalla coerenza di un percorso difficile, ma sano. Si trovano spesso ad essere vittime predestinate di una farsa, cui partecipano volontariamente e, a quanto pare, indifferenti al disagio, operatori sanitari specializzati che farebbero parte dello sciame di specialisti illuminati, che avrebbero dovuto, sempre secondo gli annunci, fare della Casa di Jonas e dei suoi piccoli fortunati ospiti, il fiore all’occhiello della Sanità campana. Nulla di tutto questo, ve lo assicuriamo … a partire dal basso, dalle sedie ricoperte di tessuto che facilmente si impregnano di liquidi vari, vomito, urine, saliva e che potrebbero restare tali, nei secoli dei secoli se qualcuno tra medici e assistenti, non provvedesse, visto che, in quanto a personale addetto alle pulizie….sembrerebbe che parlare di squadra sia un eufemismo…Piccole cose impastate di piccole, grosse vergogne, inaccettabili ed inammissibili, ma che sono il quotidiano funzionale della Casa di Jonas, come la presenza di split…di cui nessuno consce il funzionamento e ovviamente l’avvio…Pertanto… riscaldamento e condizionatore di aria fresca, sono ugualmente un problema…E cosa raccontare del sistema antincendio?, anzi da dove cominciare?….Sistema antincendio?, Estintori?, Registri? Decisamente… avvicinandoci al “metodo” e alla parte viva del problema…vorremmo che la vostra attenzione fosse davvero al massimo delle sue possibilità, quindi vi lasciamo alla vostra prima riflessione e arrivederci a domani. Hasta la vista companeros!