CASERTA – «Ho atteso qualche giorno prima di intervenire sullo scioglimento del consiglio comunale di Caserta firmato dal ministro Piantedosi perché ritengo che la vicenda vada analizzata sul piano politico e non tecnico e che la stessa rappresenti una sconfitta per tutta la città di Caserta. Da garantista convinto, lo sono anche per la mia controparte politica, ritengo però che Marino con il suo centrosinistra, a prescindere da come andranno le cose, rappresentino il passato politico di Caserta, un passato che la città vuole dimenticare in fretta per l’inconsistenza amministrativa di questi anni, per l’assenza di mission data alla nostra Caserta. Come Forza Italia ritengo che sia indispensabile cominciare a lavorare sin da subito alla costruzione di un programma elettorale e di una coalizione che possano guidare Caserta per i prossimi anni. E’ per questo che, nelle prossime ore mi farò promotore di un incontro con i partiti alleati, ma anche con le forze civiche che in città hanno voglia di costruire un percorso politico vero alternativo al nulla di questi anni. La nostra coalizione, come tradizione del grande centrodestra, deve essere aperta a quei cattolici moderati, liberali che sono pronti a rimboccarsi le maniche e a lavorare per Caserta». A dichiararlo è il coordinatore cittadino di Forza Italia Paolo Falco.
Il ragionamento per parodossi credo che non possa attualmente più trovare spazi e, ancor di più, essere il metodo per analizzare lo stato attuale nel progetto di un programma politico futuro! Lo scioglimento del Comune ha un dato verificato ed inoppugnabile quale quello dell’infiltrazione delinquenziale e di tutto questo in città se ne sentiva da anni la presenza e l’incombenza! Il garantismo è solo una parola che andrebbe praticata nei Tribunali piuttosto che bofonchiata nella prassi politica! I cittadini hanno denunciato, hanno evidenziato doglianze in ogni luogo istituzionale, ma le coperture erano solide e le connivenze sono ancora “coinvolgenti”, addirittura vi erano e vi sono garanzie dagli stessi organi che avrebbero dovuto assicurare controlli e legalità. La città è preda da decenni di traffici di influenze, di un sistema elettorale informato al voto di scambio, di tangenti monetarie ripulite dal clan dei Casalesi con percentuali fino al 20%, di famiglie che, come veri e propri clan, controllano ancora l’accesso lavorativo nella raccolta dei rifiuti e ne gestiscono tutto qualificandone anche la qualità del servizio, la città è bivaccatta da centri di potere politico, partitocratico e sindacale come PubliServizi, Società di parking, Società concessionarie della fornitura idrica e di metano, società per azioni siciliane come FIRE SPA addirittura allocate a famiglie di mafia che ancora oggi fanno storia ed immagine del degrado istituzionale di questo paese. Zio Michele è stato organico alla città da più di quarant’anni e come imprenditore ha lavorato e lavora tantissimo attraverso la sua rigenerata rete di imprese! Dopo Gomorra e Suburra certamente Caserta potrà avere la sua nuova serie televisiva, ma questa volta ci potrà essere anche la partecipazione straordinaria dei Sindacati, della Chiesa, di frange deplorevoli delle istituzioni della Giustizia. Parlare ancora di vecchia politica e nuova politica è un insulto all’intelligenza dei cittadini su cui poi non può ricadere come sempre la colpevolezza dell’elezione.
Se la sinistra ha garantito e sostenuto le mafie e l’abominio politico, di certo la destra come si sta strutturando nella città di Caserta e nella sua Provincia non fa presupporre e presagire nulla di positivo. L’Assenteismo politico della Senatrice Petrenga e l’organizzazione politica del duo Cangiano-Cerreto con il ripristino del circolo vizioso berlusconiano delle “Olgettine” come anche quello di sinistra estrema e moderata dell’oca-giulivismo o anche quello dei fuochi fatui e delle merde ipocrite dei 5Stelle non danno al cittadino alcun buona prefigurazione di impegno nella logica del cambiamento, del rinnovamento e dei risultati. Questa città ha bisogno di legalità, di cultura, di capacità politica, di partiti che investono non sulle zoccole di nuova e vecchia generazione, non sulle veline e le puttanelle social; questa città ha bisogno di un progetto di qualificazione umana ove l’etica e non la capacità degli interessi speculativi siano il fulcro della ripartenza! La città non dorme!
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