POLITICA, POLITICI & CARESTIA…INTERVISTA A CARMINE CRISCI

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   –   di Francesca Nardi   –                                                                                                                   

E quando l’abitudine al nulla, trascinato ed imposto dalle diverse stagioni, rischia di incepparsi… e qualcosa interrompe questa volgare indolenza che favorisce l’illusione di sé, impedendo a noi stessi la lettura dei nostri silenzi…allora…il tempo degli altri è scaduto… quel tempo concesso ai saltimbanchi della nuova politica, ai giocolieri del progresso, ai pagliacci rubicondi di una solidarietà cialtrona…E guardando a quelle verità drammatiche che uomini come Carmine Crisci rivelano, ti accorgi, ancora sonnolento, che, davanti a quattro cialtroni che si preparano a propinarti, la stessa ricetta tossica di trent’anni fa, non  esiste reazione crudele che non debba essere rivolta a te stesso, alla tua lucida ignavia, a quel tiepido inverno in cui persino al vento fu impedito di soffiare. E sfogliando le verità ignorate, le parole taciute e strozzate nella gola, all’improvviso sei tristemente consapevole che l’unica rivoluzione possibile è quella dell’anima avvilita che, gruppi scomposti di predoni improvvisati, hanno mutilato in un giorno qualunque, sotto un cielo qualunque, nell’unica frangia di libertà concessa da un pensiero qualunque.