– di Francesca Nardi –
Con la perdita progressiva di coscienza politica, senso di appartenenza e soprattutto di orgoglio, ogni sparuto segno di tardiva consapevolezza di sé, in quanto parte o protagonista dell’attuale pietosa stagione in essere, diventa un’onda anomala che rischia di travolgere la fragilità politico –-sociale, del comunemente inteso come sistema, in cui, più che allocare in senso plastico, ci troviamo a sopravvivere…In questo nulla bulimico, nel nostro caso coincidente con le vigilie elettorali, prolificano strategie ludiche, che dovrebbero risultare convincenti o… persino credibili…Nel pastrocchio, quasi privo di decenza, in cui si agitano protagonisti e pensatori, nel tentativo di…più che costituire, costruire il nuovo consiglio provinciale, partendo dall’elezione del presidente, la totale assenza di scrupoli dei soliti noti, unita alla smania di successo e rifinita con un comune istinto prevaricante, tipico dell’Homo Politicus, ha utilizzato il nome di Antonio Mirra, sindaco di Santa Maria C.V. per una serie di motivi contrastanti, finalizzati, come si conviene, ad obiettivi plurimi. Il Presidente del Consiglio regionale che, “all’intrasatta” getta il sasso nello stagno, convocando una mega riunione, consacrata da un numero elevato di sindaci, sponsorizzando il nome di Mirra a 360°, non ha convinto nessuno, almeno tra coloro che avessero avuto l’energia e la volontà di uscire dall’habitus più o meno produttivo del servo per tradizione, del palo per indole, del “supporterebbasta”…Lasciate le scorie dell’indolenza sul muretto che divide il bluff stantio, dalla crudezza della presa d’atto, ipotizziamo malignamente, una tripla “conta” da parte del divo aurunco Oliviero, una per rassicurare se stesso sulla continuità del consenso, una per provocare il ricciolo scomposto della Camusso ed una per far intendere ai “molto presunti” avversari, il suo potere contrattuale. Praticamente una mossa che definire “astuta”, significherebbe continuare a gratificare l’interessato, che si ritiene credibile, esattamente come ai tempi in cui, per la prima volta, illustrò la proposta di legge relativa al “dopo di noi”…seminando tra le famiglie di tanti ragazzi con serie difficoltà, oppresse dall’incertezza del futuro, qualcosa che somigliava ad un miracolo e che nel tempo ha continuato a produrre esclusivamente, somiglianze…A margine dell’ode di Oliviero ad Antonio Mirra, spuntarono le candidature di Angelo di Costanzo e di Anacleto Colombiano…che resero assai complicate le analisi, non tanto della genesi e delle rispettive sponsorizzazioni, ma soprattutto la presa d’atto di quelle in arrivo…visto che fino al momento dell’ufficializzazione, si erano sparse per montagne e valli altre candidature ed altre sponsorizzazioni…Poi, al di là di qualche attacco trasversale, diretto soprattutto ai padrini dell’uno e dell’altro, nelle segreterie che contano, caddero i tabu’ e soprattutto la segreteria del Pd, mostrò di non essere particolarmente interessata a contrastare le scelte di Oliviero, intendiamo le scelte “ufficiali”… ed appoggiò la candidatura di Antonio Mirra…Poi…a sostegno della scuola di pensiero che definisce la legge 56, (riforma Del Rio), il letargo della coscienza politica, una coltre di umido silenzio dal greve odore di muffa, calò su quella indefinibile vigilia elettorale che si è rivelata, esclusivamente, teatro di accordi più o meno trasversali, discussi e recitati male e confermati peggio…senza alcuna “vrenzola” di riservatezza indispensabile almeno a salvare la faccia. Qualcuno che ricorda ancora, i tempi in cui qualche candidato o cittadino coraggioso, riusciva a coniugare dignità e politica, nonostante le difficoltà, ha confidato ad un turista di passaggio, informato sui fatti, che l’unica speranza di salvezza, risiedeva esclusivamente, nella coscienza tardiva di qualche consigliere che, andando a votare, provasse rimorso e consapevolezza tali, da inserire nell’urna un nome differente rispetto al dictat dell’ultim’ora… Già…perché, amigos, siamo arrivati su crinali pericolosi in cui, l’equilibrio dipenderà soltanto dall’ammutinamento del pensiero o dagli effetti di quell’onda anomala che, travolgendo il bene ed il male consentirà il riavvio. Sarà comunque interessante l’analisi delle preferenze dopo il 27 p.v. per documentare rispetto alle dichiarazioni di principio di Pastorano, la coerenza dell’impegno assunto…e quanto le brezze marine abbiano guadagnato rispetto ai temporali di montagna…Hasta la vista companeros!