ESTETICA E AUTISMO: IL DIRITTO ALLA FEMMINILITÀ AUTENTICA

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Le donne autistiche sono spesso percepite come ‘atipiche’ nel loro modo di vestire, di truccarsi, di pettinarsi, di prendersi cura del proprio corpo. Questo giudizio implicito si traduce in stereotipi che le descrivono come trascurate, disinteressate, infantili o incapaci di gestire la propria immagine. Ma cosa accadrebbe se smettessimo di osservare la femminilità autistica con gli occhi del pregiudizio? Se provassimo, invece, a vederla per quello che è: una forma di espressione autentica, libera dai condizionamenti sociali?

Per molte donne nello spettro autistico, l’estetica non è uno strumento per aderire alle aspettative, ma un linguaggio personale. Alcune scelgono abiti comodi, tessuti neutri, tagli pratici perché il corpo parla prima della moda: i fastidi sensoriali sono reali e profondi. Altre invece sviluppano un’estetica propria, talvolta eccentrica, fatta di colori, accessori, accostamenti insoliti. Non seguono le tendenze: seguono se stesse.

La femminilità, nella prospettiva autistica, può essere meno performativa e più sincera. Non è un modo per piacere agli altri, ma un modo per stare bene nel proprio corpo. E proprio per questo, troppo spesso viene svalutata. Nella società, una donna è ancora definita – anche – da come appare. Ma chi è autistica può scegliere di non partecipare a questo gioco, o di farlo a modo suo. E questo non è un limite, è una libertà.

Le pressioni estetiche ricadono anche sulle donne autistiche, ma con un peso maggiore. Chi non si conforma viene esclusa due volte: perché è diversa nei comportamenti e perché non interpreta il ruolo femminile così come ci si aspetta. Ma dietro quell’apparente disinteresse estetico c’è spesso una scelta consapevole, o un bisogno di protezione sensoriale, o semplicemente una priorità diversa.

Riconoscere il diritto alla femminilità autentica significa accettare che esistono molti modi di essere donna. Significa smettere di correggere, di consigliare, di suggerire cambiamenti ‘per il loro bene’. Significa soprattutto creare uno spazio in cui ogni donna – autistica o meno – possa sentirsi bella a modo suo, secondo le proprie regole, i propri ritmi, la propria verità.

L’estetica non deve diventare una gabbia. E la femminilità non deve essere una prova da superare. Per le donne autistiche, essere fedeli a se stesse è già un atto rivoluzionario. E ogni rivoluzione merita rispetto, visibilità e libertà.

12 Commenti

  1. La femminilità può essere espressa con libertà senza alcun pregiudizio o canoni prestabiliti

  2. La vita è bella in ogni sua forma, non dobbiamo mai giudicare gli altri, nel bene e nel male.
    Siamo liberti di vestirci e truccarci come meglio crediamo, l’importante è essere persone perbene.
    Un abbraccio e brava per l’articolo.

  3. Ogni donna, che sia autistica o meno, agisce come meglio crede, non siamo abilitati a giudicare la vita degli altri, ogni mondo e paese, ogni essere umano ha il diritto di vestire e truccare come meglio crede, autistico o non.
    Complimenti per l’articolo come sempre.
    Buon proseguo di Domenica.

  4. Io le ammiro, perché è giusto che nella loro diversità, abbiano una vita fatta dei propri pensieri, nel vestirsi, nel truccarsi, ed aggiungo che una donna autistica, è comunque una donna e va rispettata sempre.
    E se vedo Laura così sempre ben vestita, curata, sicuramente dico viva le donne in ogni forma.
    Buona serata

  5. Questo articolo celebra una femminilità autentica, libera dagli schemi imposti. Nella prospettiva autistica, è un atto di coraggio scegliere di essere se stesse, senza dover compiacere. È un modo diverso, ma profondamente vero, di abitare il proprio corpo.
    Dott.ssa ancora una volta il vostro articolo mi lascia senza parole…

  6. Mariarosaria è molto disponibile ed empatica, ti mette subito a tuo agio e e Consigli utili e applicabili nel quotidiano! Grazie di tutto!

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