(f.n.) – Lo spirito umanitario e caritatevole che, da sempre abbiamo creduto permeasse, nonostante tutto, la penombra del nostro Ospedale, non ci aveva mai deluso e la certezza che, nell’anima e nella mente di coloro che da anni, percorrono corridoi, reparti, salgono e scendono innumerevoli gradini, corrono, sostano e sorridono, parlano e consolano, portando riparo dalla disperazione, conforto e balsamo rigenerante, si coltivassero ed alimentassero i germogli sempre verdi, di quella strana cosa che si chiama speranza…non ci aveva mai abbandonato. Poi, capita che un vento contrario, rivelatore ed inatteso, come quello di oggi, spazzi via senza pietà, in un sol colpo, ogni illusione ed allora… le battaglie più impegnative, le ricerche più ardite e gli azzardi più disperati, tentati in nome dei diritti negati e delle ingiustizie che si abbattono, sempre sui più deboli, all’improvviso perdono d’importanza ed il loro peso valoriale, crolla miseramente, trascinando con sé la speranza residua che un giorno o l’altro qualcosa possa ancora cambiare…Ed oggi ci rendiamo conto, che il nostro Ospedale è stato tradito nell’anima, percosso, martoriato, confinato in ginocchio come un servo, in attesa di quattro spiccioli di elemosina. Il Memoriale di oggi è un insieme di parole, che non avremmo mai voluto scrivere, il Memoriale di oggi ci umilia e ci offende, perché ci ricorda che nessuna battaglia è riuscita ad impedire che si verificasse, ancora una volta la più squallida delle azioni: che la spocchia ignorante e disumana umiliasse i più deboli. Il Memoriale di oggi ha un protagonista ignaro, al quale chiediamo mille volte scusa, per non avere chiesto la sua autorizzazione, prima di parlare e scrivere di quella triste frangia di storia, che lo riguarda da vicino e che, solo per vie traverse è riuscita a raggiungerci. Signori del comparto, voi che siete sempre in guerra…si chiama Angelo Ponticelli, il vostro collega infermiere, che per vent’anni ha scambiato il giorno con la notte e viceversa, lavorando con ritmi impossibili per chiunque, nella Rianimazione della Cardiochirurgia, di questo nostro povero Ospedale… Ognuno di voi lo avrà incontrato, più di una volta, nel corso di quei lunghi anni e chi tra voi, suoi ex colleghi, non ricorda la sua dedizione e la sua competenza?…Era uno di voi, lo sapete bene e lo è ancora… purtroppo!….Già…perché oggi, coloro che guardassero da un punto lontano, la sua attuale postazione ed il vostro rapido passaggio indaffarato…potrebbero ritenere che per voi, sia soltanto uno sconosciuto…uno dei tanti infelici che si riposano, prima di riprendere il cammino e davanti ai quali, voi scivolate muti, allo stesso modo in cui si scivola davanti al nulla…Salve signori del Sitra, e soprattutto voi signor Meles che, a dirla tutta, non sappiamo ancora a quale parrocchia apparteniate, visto che siete arrivato chez nous, come uno della Cisl e adesso la Cisl, a quanto pare, ha tutto l’interesse a prendere le distanze…chissà perché…Già, caro Meles, saprete sicuramente che Angelo Ponticelli, dopo vent’anni di onorato servizio, anzi più che onorato, tempo fa è stato colpito da una gravissima emorragia cerebrale e, dopo alcuni mesi in Rianimazione, faticosamente ma con coraggio, ha iniziato la riabilitazione ed ancora più faticosamente e maggior coraggio, ha deciso di non andare in pensione ma di continuare a lavorare nel suo Ospedale, nonostante il suo grave disagio…A questo professionista serio, a questo uomo pieno di dignità e orgoglio, cosa avete detto, voi signori del Sitra?, e voi signor sitrologo principale, quale magnifica formula avete adottato, per non farlo sentire così diverso?, per evitargli umiliazioni e scortesie? Voi siete sicuramente al corrente di tutto ciò che riguarda il signor Angelo Ponticelli, non è vero?, altrimenti che sitrologo sareste e tutta la pletora dei vostri assistenti?, che razza di sub sitrologi sarebbero, a cominciare dalla signora Cusano? Angelo Ponticeli, dal racconto che ci hanno fatto clandestinamente, quando ha ripreso servizio, è stato assegnato al front office nell’ingresso principale dell’Ospedale… e fin qui, nulla quaestio…anzi, la sistemazione sembrava idonea e dignitosa, per le sue condizioni. Ma…da qualche giorno, non si sa bene per ordine di chi e con il beneplacito di quale genio, tra coloro che imperversano impunemente nell’Ospedale e ne stanno favorendo la rovina, il signor Angelo Ponticelli è stato trasferito ad un’altra postazione…esattamente nell’androne del Dipartimento di Medicina, padiglione D, dove è malamente seduto dietro ad un bancariello ridicolo, sopra una sedia senza braccioli, lui che purtroppo ha il lato destro paralizzato…una sedia senza braccioli, dalla quale potrebbe rischiare di cadere in avanti, in qualsiasi momento…Visto e considerato, fatti alla mano, che il Meles, al di là dell’arroganza, non riesce a produrre nulla e quindi è qualcun altro che comanda, noi chiediamo alla sitrologa mayor in pectore, al secolo Caterina Cusano, visto che dalla mattina alla sera sparge, ovunque possa farlo (perché vi sono anche aree come il Ps alle quali non osa avvicinarsi, perché le fanno il pelo e il contropelo) il ben del suo intelletto, attraverso cazziatoni inutili, quanto fuori posto, quanto non autorizzati da alcun ruolo, per quale motivo abbia consentito che si verificasse una simile oscenità ai danni di un collega meritevole, sicuramente molto di più, di quanto lo siano stati e siano i suoi beniamini?, in nome di quale autorità e ruolo si è imposta quella che è una insopportabile umiliazione al signor Angelo Ponticiello?, qualcuno tra voi che giocate a mosca cieca con la cofecchia, si è indignato per la vergognosa decisione che qualcuno ha assunto nei suoi confronti? Noi ci auguriamo che anche questa volta il DG Gaetano Gubitosa sia all’oscuro di questa insopportabile schifezza e provveda a riparare immediatamente…dal momento che se c’è qualcuno in alto loco, che gli legittima i concorsi, non crediamo affatto che ci sia qualcuno che gli legittima questa vergognosa, intollerabile sortita…a costo di bloccare il Governatore De Luca nel giorno in cui verrà ad inaugurare il complesso operatorio e suggerirgli di passare davanti al bancariello del signor Ponticiello, non dimenticando di fargli visitare la toilette dedicata…Entiendes companeros? Non crederete per caso che non ne saremmo capaci, non è vero? Hasta el Domingo!
è una vergogna!
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