DOMANI, 23 SETTEMBRE, NELLO STILE DE LUCA & CO. SI TERRA’ LA CERIMONIA DELLA POSA DELLA PRIMA PIETRA!
– di Salvatore Zinno –
“…A’ verità, è figlia d’ò tiemp’…”
(proverbio napoletano)
L’ultima volta che abbiamo scritto del “Nuovo San Rocco” di Sessa Aurunca, è stato a luglio dello scorso anno, dopo che ci fu una visita del Presidente Vincenzo De Luca in città con codazzo di politici locali, dirigenti e tecnici ASL e la spalla forte di Gennaro Oliviero, per magnificare il progetto in attesa di approvazione…ma già cantierabile, come si disse all’epoca.
Sono passati altri quattordici mesi, dopo che ne abbiamo iniziato a scrivere nel 2018, ed eccoci giunti al D-Day, alla posa della prima pietra…e De Luca è uno che di pietre ne ha posate una miriade, assieme a infiniti tagli del nastro, inaugurazioni di cantieri ecce cc.
La domanda che spesso ci facciamo, è: Vincenzo De Luca, con tutte le prime pietre che ha posato, possiederà una cava?
Mah…in attesa di ricevere risposte, torniamo alla cerimonia di domani, per la quale in un batti baleno, è stato spianato il campo di zucche di cui parlavamo mesi e mesi fa, sono state strappate tutte le siepi di spinacce selvatiche che hanno “impreziosito” negli anni il fondo agricolo lautamente pagato dall’ASL ai legittimi proprietari (i signori Spinosa di Marano più altri due piccoli proprietari locali) ed è stato allestito un palco in stile concerto di paese con alcuni gazebo pronti ad ospitare le terga del governatore e del suo infaticabile scudiero sessano Gennaro Oliviero, che certamente calcherà le assi del palcoscenico assieme a lui.
Si, palcoscenico…perché di una messa in scena si tratterà, di una pagliacciata sulla quale sono state già condotte almeno cinque campagne elettorali, nell’ordine: 2018 Oliviero candidato alla camera dei deputati (trombato), 2019 parlamento europeo, 2020 elezioni regionali, 2021 elezioni comunali Sessa Aurunca, 2022 elezioni per il rinnovo delle camere…in tutte queste occasioni, è stato tirato fuori il tema nuovo ospedale, con promesse di avvii immediati di cantiere e assunzioni a pioggia…come dice un noto comico: “ azuffunn, a beverun”!
Ed ecco che con la citazione del comico, si resta in tema di pagliacciata e messa in scena.
Ma perché, vi chiederete, ci ostiniamo a prendere “poco sul serio” questa faccenda della costruzione del nuovo ospedale e a cascata, della posa della prima pietra?
Perché è talmente evidente che si tratta solo di uno spot elettorale a breve termine, contro una probabile realizzazione a lungo, forse lunghissimo termine…
Se solo volessimo prendere ad esempio la costruzione del policlinico di Caserta, in cantiere da un trentennio, ma non lo faremo, campa cavallo che l’erba cresce; infatti, quando nel 2021 Vincenzo De Luca andò a Caserta ad effettuare un nuovo taglio del nastro per riavviare il cantiere del Policlinico, dichiarò che si trattava di un cantiere avviato ventidue (22) anni prima (fonte ANSA). Oggi siamo nel 2025 quindi 22+4 fa 26, senza contare tutto il tempo precedentemente trascorso in progettazioni, pareri, conferenze e pipponi vari. In quella giornata di gennaio 2021, De Luca annunciò l’apertura dei primi padiglioni entro il 2025…quindi siamo a breve che qualcuno che ne avesse bisogno potrà recarsi al nuovo policlinico casertano per chiedere le dovute cure…oppure chiedere se gli prestano due mattonelle o una sacchetta di cemento, visto che il cantiere è tutt’altro che chiuso.
Lo spot elettorale che si è inscenato per domani mattina, nella ridente campagna sessana, in prossimità del chilometro 169 della Regina Viarum, da quel mattacchione del neo Direttore Sanitario dell’ASL di Caserta Antonio Limone (detto il “serial killer delle bufale”, a causa dei suoi successi nel campo della macellazione…ops, volevo scrivere prevenzione, per l’eradicazione della brucellosi bufalina), ha un sapore che porta agli anni ’60 o ’70 del secolo scorso nei quali, chi di noi li ha vissuti, ricorda bene che sotto sotto le campagne elettorali, scemavano in Terra di Lavoro le Eccellenze della politica democristiana, in persona di signori Ministri o signori Sottosegretari ( i vice ministri ancora non andavano di moda), che previo baciamano in pubblica piazza da parte dei notabili locali, annunciavano aperture di fabbriche, scuole, uffici postali (On. Giacinto Bosco docet), e poi cantieri stradali, autostrade, metropolitane, ferrovie e basi lunari, che avrebbero portato occupazione e benessere a tutta la popolazione di inferiori, caproni e subumani portatori sani di voto di preferenza.
Ecco, a questo si è ridotta la nobile decaduta Sessa Aurunca e contee limitrofe, ad un ritorno al passato in stile Robert Zemeckis, con il duo De Luca e Oliviero a vestire i panni dei viaggiatori nel tempo, speranzosi di portarsi a spasso gli elettori aurunci.
Ma lor signori davvero ritengono di poter ancora imbrogliare la gente nell’anno di grazia 2025?
Ancora si ritiene nelle stanze della politica di un certo livello (ho preso un antiemetico prima si scriverlo), che la popolazione si composta davvero di subumani ai quali si può promettere la qualunque?
Nulla contro la costruzione di un nuovo ospedale, ma la riflessione è semplice, se ne parla già dal 2018, sono trascorsi già sette anni solo nella produzione di scartoffie, mediamente un cantiere del genere, con le pretese progettuali annunciate, dovrebbe durare almeno dieci anni…salvo complicazioni; vedi Policlinico di Caserta. Vogliamo quindi attribuire meriti elettorali ai nostri eroi già dal prossimo 23/24 novembre…o sarebbe più opportuno attendere il taglio del nastro, quello vero, quello dopo il quale si entra in ospedale e trovi il personale pronto ad accoglierti.
Ma intanto, in questo decenni (se tutto va bene), la gente del territorio cosa farà in caso di bisogno?
Si andrà al vecchio San Rocco, o quel che ne resta, trovando: un pronto soccorso con medici a gettone (per lo più pensionati) che succhiano € 1200 euro al giorno per turno di lavoro; un reparto Medicina con stanze chiuse e letti intonsi, perché non c’è personale per assistere eventuali ricoverati; una Pediatria chiusa che offre solo servizi di consulenza, se l’unico medico in servizio è presente; una Oncologia con soli due medici ad assistere i pazienti che si recano al presidio per le chemioterapie…non partite di tresette, ma chemioterapie; Ortopedia, Diagnostica, Gastroenterologia, non pervenute o in crisi respiratoria; in fine il capolavoro dei capolavori, il Punto Nascita chiuso per effetto di una legge di dieci anni fa, perché non ci sono abbastanza parti all’anno mentre nelle cliniche private (convenzionate) limitrofe se ne fanno oltre il triplo.
Per il punto nascita e ginecologia, la faccenda è ancora più drammatica, perché come detto la legge di riferimento è del 2015, ma appena l’anno scorso, sono terminati i lavori di ristrutturazione dell’intero reparto alla modica cifra di € 1.200.000 circa. Ma è possibile che all’ASL casertana nessuno si sia chiesto che senso avesse spendere tutto sto pacco di soldi per un reparto che per legge avrebbe dovuto essere chiuso già dieci anni fa?
Poi, a via Unità d’Italia, si offendono se quelli del Comitato Civico “San Rocco Bene Comune”, li chiamano “ASL società di costruzioni”; perché in quegli uffici si difetta in tutto, tranne che in appalti, cantieri, cemento e prime pietre…per cui domani ce la immaginiamo la scena: Gennaro Oliviero passa la “prima pietra” a Vincenzo De Luca, il quale la posa dopo che Antonio Limone ha impastato il cemento nella “cardarella”…e via di cazzuola con tanto di cappellini fatti con la carta di giornale in testa al magnifico trio; foto di rito, sorrisi, applausi e la prima pietra resterà tale per tempo immemore.
Come scritto da un valente medico sessano, emigrato al nord per far valere il proprio talento: “…Un Ospedale efficiente non è fatto di sole mura, ma di menti in grado di fare diagnosi, infermieri umani ed operosi, di oss che si affrettano nei corridoi, servizi di pulizia adeguati…”; aggiungiamo noi: carne umana, preparata e coscienziosa, oltreché cemento e prime pietre.
Come di consueto, sperando di sbagliarci, chiudiamo il pezzo con le solite tre righe, nel solco della nostra tradizione sul tema, continuando a restare fedeli ai detti antichi che non sbagliano mai, in particolare a quello che da anni oramai apre i nostri articoli su questo argomento: “à verità è figlia d’ò tiemp’” e prima o poi, relativamente al progetto di nuovo ospedale a Sessa Aurunca, sarà disvelata in tutte le sue accezioni.




















Solo il geometra Aceti può fare il suo bel figurone
Li voglio vedere tutti eleganti con la cazzuola in mano e Limone con la giacca extra large a sarchiapone.
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