BENEVENTO: CASA DI JONAS, C’ERA UNA VOLTA…E POI?

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  –     di Francesca Nardi     –                                                                                             

Ricordate la Casa di Jonas?, quella magnifica struttura concessa all’Asl dal Comune di Benevento in comodato gratuito per 25 anni, una struttura “a misura di bambino”…interamente dedicata ai bambini affetti da disturbi  del neurosviluppo che necessitano di terapie specialistiche, costanti e continuate?, una di quelle magnifiche Idee che raramente si realizzano e restano sospese nella dimensione degli impegni assunti e dimenticati, fino a generare nella platea degli ascolti, una sottile, pervasiva delusione che si tradurrà in un totale disincanto? Ebbene, la Casa di Jonas, adagiata sulla collina verdeggiante, nel quartiere Pacevecchia a Benevento, a dispetto di quello scetticismo, talvolta giustamente rabbioso, con cui abbiamo imparato ad accogliere impegni e promesse, che non avrebbero avuto un seguito, dopo una pomposa inaugurazione avvenuta nel luglio del 2024 e successivi intralci strutturali, che qualche mese dopo, ne hanno provocato la chiusura da parte dei Nas, nel novembre del 2024 finalmente diventò operativa. Ricordate?, nella primavera scorsa abbiamo cercato di raccontare con molta accuratezza, quanto avveniva nella Casa di Ionas e se le sette meraviglie annunciate dall’allora DG dell’Asl di Benevento Gennaro Volpe, dal suo Ds Marco De Fazio e dal sindaco di Benevento Clemente Mastella, nei sei o sette mesi di vita fino a quel momento, avessero goduto di una posa in opera adeguata ..o almeno un paio delle sette iniziali, avessero visto la loro piena realizzazione…Nel corso delle nostre visite opportunamente “sotto copertura” ed ancor più dal racconto di due mamme quasi disperate, abbiamo appreso che la Casa di Ionas somigliava sempre più, a quello che ad Oxford viene definito “nu quadr e’ luntananza”…Sui percorsi paralleli ai nostri articoli, intanto, si affollavano le ovvie ribellioni di chi, invece di spendere due minuti santi e meritori, in una decorosa autocritica, tentava di cercare il pelo nell’uovo, per reagire in maniera scomposta. Ebbene…tutto sommato abbiamo rilevato cosucce di scarsa consistenza come, ad esempio, l’assenza di un defibrillatore, dovuta forse soltanto ad un eccesso di ottimismo da parte della gestione o l’assenza di una postazione di Primo Soccorso…questa in verità assai azzardata, considerati gli armadietti pericolanti e gli spigoli vivi delle scrivanie degli ambulatori per le visite ai bambini, ambulatori decisamente troppo angusti ma… la storia oggettivamente critica di quel percorso specialistico, per bambini affetti da disturbi dello spettro autistico, annunciato con l’orgoglio tipico di chi sta presentando al mondo, il fiore all’occhiello della sanità campana, stava riempiendo in verità molti capitoli e a voler essere critici e meticolosi e più realisti del re…pensiamo che le ragioni a monte della lodevole iniziativa, che avrebbe dovuto rappresentare una vera e propria svolta nella cura e nell’assistenza dei ragazzi autistici, soprattutto nel difficile passaggio dall’adolescenza alla giovinezza, non sembravano, ad una lettura fredda e razionale,  così adamantine e l’esclusivo obiettivo di una vera e propria mission…Se così fosse stato, tanto per fare  un esempio, il famoso robottino annunciato, quasi con commozione, dal Ds De Fazio, sarebbe diventato entro breve tempo, qualcosa di più e di meglio di un sogno annunciato, visto che l’Asl pagava persino l’assicurazione…Ed invece a quanto pare non vi era personale all’altezza di farlo funzionare, così come, secondo indiscrezioni, parte del personale inviato alla Casa di Jonas, non sembrava essere esattamente quello che ci si sarebbe aspettato di trovare, in un centro così specialistico, sorto ed attrezzato proprio per favorire ed agevolare il percorso esistenziale dei ragazzi affetti da disturbi dello spettro autistico. Ma veniamo alle novità recenti, che sembrano offrire un’altra lettura, persino peggiore di quella che, il più disincantato tra noi, avrebbe potuto rilevare da quanto sta succedendo alla Casa di Jonas…appunto. L’ex Dg dell’Asl di Benevento, Gennaro Volpe, oggi Dg del nostro Ospedale ed il Ds De Fazio erano così presi, compresi ed entusiasti del progetto, che si sarebbe realizzato a favore dei bambini affetti da disturbi del neurosviluppo, in una struttura come la Casa di Jonas, interamente dedicata a loro che dopo qualche mese dalla sua inaugurazione, hanno pensato bene di metterne a disposizione la metà, per realizzare una Casa di Comunità… Applausi! E dal mese di agosto u.s. quindi, in coincidenza con il passaggio del testimone dal Dg Volpe alla nuova Dg Tiziana Spinosa, sono iniziati i lavori sulle teste di coloro che continuano a frequentare gli ambulatori di neuropsichiatria infantile…E non finisce qui…Infatti… non sembra che qualcuno si sia preoccupato fino a qualche giorno fa, del disagio evidente,  che si stava creando al normale svolgersi delle prestazioni sanitarie, al pianterreno della Casa di Jonas …Poi…improvvisamente qualche coscienza pare si sia svegliata e, preoccupandosi forse, degli effetti probabili dei rumori continui, della polvere e di tutto ciò che comportano i lavori di edilizia, pare sia stato comunicato agli interessati (potenziali vittime dei lavori al piano di sopra) che sarebbero stati trasferiti tutti, di lì a breve provvisoriamente in un’altra struttura… La struttura che dovrebbe accogliere tutto quel mondo che avrebbe dovuto muoversi in libertà, in quella meravigliosa Casa di Jonas, pare sia un edificio in rione Libertà, vecchio e fatiscente…qualcuno sostiene addirittura che avrebbe dovuto essere abbattuto…ma… saranno i soliti maligni!…Fatto è che non è trascorso neppure un anno da quella che, a conti fatti, è stata soltanto una simpatica storiella dell’Asl e del Comune di Benevento…Volevamo soltanto, dopo tanto silenzio sulla Casa di Jonas da parte nostra, riprendere il discorso…A presto! Hasta la vista!