Nel 2023 esce uno dei film più unici nel suo genere; Late Night with the Devil: In onda con il diavolo di Cameron e Colin Cairnes è un horror che esce fuori dagli stilemi del genere “found footage” presentando un discreto prodotto, ottimo da consumare nel periodo autunnale, special modo ad Halloween (giorno in cui è ambientata la narrazione). Il film infatti alterna principalmente due tagli di regia: 1.33 : 1 per le scene del talk show e 1.66 : 1 per le scene documentary/mockumentary, creando un’opera che combina i due generi. Certamente si deve scendere a dei compromessi di scrittura, in particolar modo le scene del documentario risultano fin troppo perfette ed accurate così come si notano delle forzature anche nella struttura dello show o anche delle sequenze che noi spettatori seguendo la logica del racconto non saremmo in grado di vedere; nulla di troppo compromettente ma che di fatto impediscono a un’opera così originale di entrare nell’olimpo della filmografia horror/Thriller.

Il film inizia con la premessa che stiamo per vedere una sorta di documentario contenente scene inedite di backstage sull’episodio televisivo coi picchi più alti di share nella storia della tv statunitense: la puntata di Night Owls condotto da Jack Delroy nella notte di halloween del 1977. Ci viene quindi presentato questo late night talk show Night Owls e il suo conduttore Jack Delroy, il quale dopo aver perso la moglie a causa di un cancro vede gli ascolti del suo programma calare sempre di più e temendo di perdere il lavoro e la carriere decide di giocarsi il tutto per tutto in uno speciale a tema esoterismo nella notte del 31 Ottobre 1977. I suoi ospiti saranno un sensitivo, un prestigiatore diventato scettico e l’unica sopravvissuta di una setta che adorava Satana, ma quando la trasmissione inizia, il suo spettacolo da sogno si trasforma in un incubo.

Il film attinge a piene mani alla cultura pop e mistery degli anni settanta, con vere e proprie citazioni dirette a film come L’Esorcista o a fatti reali come il Caso Arne Johnson o il circolo di uomini potenti a cui Jack dovrebbe essere iscritto si tratta del misterioso Bohemian Groove, club a cui sarebbero iscritti i più ricchi e potenti uomini del pianeta e su cui circolano molte “leggende”. Anche la figura dello scettico Carmichael Heigh è ispirata alla figura realmente esistita di James Randi, celebre debunker del paranormale. Quest’ultimo personaggio in particolare è a mio parere il più interessante. E’ infatti Carmichael che tramite una dimostrazione di ipnosi collettiva instilla nello spettatore un dubbio traviato per tutta la durata dell’opera: ciò che stiamo vedendo è reale?

Tutti i dubbi e le tensioni costruite hanno il loro culmine nel finale poco chiaro e secondo alcuni troppo sbrigativo. Nel finale il demone all’interno della ragazza portata come ospite prende il controllo di Jack facendogli rivivere il momento della morte della moglie e ricordandogli la verità: è stato lui a causare la malattia dell’amata sacrificando la sua vita in un rituale in cambio di successo e fama per sé e per il suo programma televisivo. Il film si conclude poi con Jack che sempre sotto il controllo del demone che massacra gli ospiti e gli spettatori.

Late Night with the Devil vuole essere anche questo: una critica nei confronti del mondo degli anchorman a caccia di sensazionalismi e popolarità. Una critica nei confronti della ricerca della fama e del potere e di chi pur di ottenere ciò è disposto finanche a vendere la propria anima al diavolo.



















