– di Francesca Nardi –
Gli equilibri politici regionali saltano come tracchi fuori stagione e mentre il mainstream de noautri da un lato tende alla ricomposizione e dall’altro demolisce secondo i dettati del sistema, emergono lentamente, dalle tasche posteriori dei politologi della domenica, i lasciapassare per il prossimo nulla, condito e confezionato per le occasioni del caso. Il Governatore De Luca, sul nervosetto spinto, intanto inaugura nuovi complessi operatori a Caserta, lasciando dietro di sé la certezza che le sorti politiche della Città, per quel che gli concerne, hanno la stessa importanza della Sagra del puparuolo mbuttunato, mentre, nella riservatezza, ma non troppo, delle retrovie della politica che conta (uauuu), dopo la caduta delle ultime speranze per un terzo mandato, si parlamenta e ci si accorda e si detteranno le condizioni, per arrivare a convergere sul nome del candidato del centrosinistra, alla presidenza della Regione… Nonostante l’individualismo intellettuale di De Luca, sembrerebbe che il presidente, ultimamente, non abbia disdegnato di lasciarsi coinvolgere in una sorta di campo largo e dai primi confronti, emergerebbe persino un certo feeling di principio, con Giuseppe Conte…Staremo a vedere…insomma, conoscendo personaggi e sinfonie e soprattutto lo spessore del “disinteresse”, riteniamo di essere in bilico su una sorta di tavola da surf …E mentre si prosegue, sbilanciando le idee e le strategie, secondo la direzione del vento, i duri e puri, sempre un metro più in là dalle botte, tuonano contro la presenza del direttore d’orchestra Valery Gergiev, che dovrebbe esibirsi il prossimo 27 luglio alla Reggia di Caserta, nell’ambito della Rassegna “Un’Estate da Re”. In una Rassegna che vorrebbe essere prestigiosa e soprattutto riflesso di una classe politico-amministrativa illuminata, che affidi alla Cultura nelle sue più coreografiche e affascinanti espressioni, un messaggio universale che è quello della spiritualità e della fratellanza, qualcuno pretende di entrare di prepotenza ed inquinare l’Armonia stessa della Musica, turbando lo spirito collettivo con gli errori del mondo. La presenza del maestro Gergiev dunque… non sarebbe gradita perché sostenitore di Putin! Mai sentito nulla di più sconcertante! Chi lancia gli anatemi contro chi sostiene Putin, non risulta abbia alzato un solo dito per condannare i viaggi che Netanyahu intraprende, nonostante penda su di lui un mandato di cattura; non risulta si sia registrata in questa Europa e in questa Italia, così giustamente sensibile nei confronti dell’Ucraina, almeno la mossa di fermare un assassino che uccide bambini che cercano il pane; non risulta che uno ed uno solo dei più accesi difensori dei popoli oppressi, abbia dato seguito ai proclami per pretendere, ciascuno per il proprio territorio, conto e reazione ai componenti della maggioranza di Governo eletti in quel territorio, nei confronti di una tragedia che si consuma dinanzi all’inerzia del mondo… e per quel che più conta e ci disonora, dinanzi al silenzio tremendo del nostro Governo. E immemori de facto delle proprie responsabilità, qualcuno si risente e si sbatte il petto perché, tenendo conto, come è giusto che sia, del prestigio artistico, si è osato invitare un eccelso musicista, che, ritenendosi libro di “pensare” si era consentito il lusso di sposare la causa che aveva il sacrosanto diritto di sposare, al di là del bene e del male. Perché è così che funziona… laddove non sia una colossale boiata, anche soltanto ribadire il concetto della libertà di pensiero o consentire che la politica interferisca con la cultura. Non sarebbe male che i nostri politici urlatori sfogliassero i libri della storia non scritta…o non tradotta opportunamente in diverse lingue…invece di accontentarsi del bignami collettivo, buono per tutte le stagioni concepite dal sistema e dalla convenienza. Chiunque si ritenga in diritto di parlare di giustizia e di ingiustizia dovrebbe superare un esame con la propria coscienza che in questo momento è rappresentata dai bambini palestinesi in fila per un tozzo di pane nella speranza che un altro missile non sbagli traiettoria prima di raggiungere l’obiettivo. Dobbiamo vergognarci tutti e non coprirci di ridicolo impedendo ad un musicista di esibirsi perché è amico di Putin. Hasta la vista!