NUOVE MINACCE PER IL MAGISTRATO CATELLO MARESCA

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   –   di Francesca Nardi   –                                                                                                                  CATELLO MARESCA NUOVE MINACCE PER IL MAGISTRATO CATELLO MARESCA

Esaurite le minacce vecchia maniera, i nuovi eroi dell’anonimato coraggioso, evocano persino Totò Riina per intimorire Catello Maresca, colpevole forse… di procedere senza alcuna esitazione, lungo quella via che la sua anima, prima ancora del pensiero compiuto, aveva già tracciato nell’incognita grigia davanti a sé, definendone i contorni, senza alcun risparmio di colore. Il magistrato e scrittore Catello Maresca oggi, più di qualsiasi altro, rappresenta il simbolo pericoloso di una mission ostinata, priva di qualsivoglia titubanza, il cui obiettivo consiste nel riappropriarsi intimamente del valore primordiale dell’essere umano, concepito nella perfezione della sua integrità morale…nella sua capacità compatta e inossidabile di distinguere il bene dal male. Senza soluzione di continuità, sciogliendo ed elaborando con la semplicità sorridente di un adolescente, gli intrecci della tentazione, più difficili e perversi da dipanare, Catello Maresca entra nei cuori giovani, passando tra i banchi di una classe e sedendo virtualmente in castigo dietro alla lavagna. Attorno a questo Indiana Iones che emerge da una giungla spaventosa, priva di suoni e colori, mostrando con la naturalezza dei grandi, il carniere dei suoi successi e disegnando nell’aria, con le parole del caso quotidiano, senza affettazione alcuna, l’arresto di Zagaria, un pezzo da 90 del malaffare, sibilano, inavvertite, le raffiche dei venti contrari ed ormai da troppo tempo,  turbina la violenza delle parole… Ma il commento velenoso che ieri ha cavalcato i social, durante una sua diretta, aveva un suono diverso, sibilante e rauco, come lo stridere di un lamento di ribellione incontrollato ed impotente che narrava di una rabbia contenuta ed avariata, in fondo alla discarica del rancore…raccontava di quel delta ostinatamente inesplorato e mai bonificato, in cui si accumulano ormai da tempo, nell’indifferenza del mondo, i residui maleodoranti di una violenza che cresce nelle viscere delle schiere incontrollate di molti giovani…Inutile identificare o tentare di dare un nome alla violenza, alle sue spore, al terreno in cui spunta, se non “sussurriamo” a quei destrieri virtuali che accompagnano i giovani verso il futuro, il valore incommensurabile della rinuncia piccola o grande che sia, unico ed esclusivo metodo di conferma al valore recuperato dell’uomo. E chissà che dietro quelle orrende minacce, che, assieme a Maresca non hanno risparmiato né il procuratore Gratteri né il ministro Nordio ed hanno fatto inorridire il popolo dei social, non vi sia una richiesta di aiuto, troppe volte inespressa ed altrettante volte inascoltata…una volontà inespressa e disperata di uscire dal guado….Hasta la vista!

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